La storia di Rayman Legends è molto particolare. Seguito diretto del bellissimo – ma non fortunatissimo in termini di vendite – Rayman Origins, Legends venne presentato al pubblico come un’esclusiva per Nintendo Wii U, una console fresca d’uscita che aveva delle prospettive di successo sicuramente diverse dalla tragica situazione attuale. Quando poi Ubisoft capii che pubblicare un gioco già da sé “poco” vendibile su una macchina che non navigava certo nelle migliori acque non sarebbe stata esattamente la mossa più brillante di sempre, la software house di Assassin’s Creed decise, nel giustificabile malcontento nintendaro e di Ubisoft Montpellier, di rimandare il platform poco prima del lancio annunciando la sua uscita anche su Xbox 360, PlayStation 3, PlayStation Vita e PC. Una mossa molto più intelligente rispetto al progetto iniziale che garantii un più ampio margine di successo.
Alla fine Rayman Legends riuscì a vedere la luce degli scaffali dei negozi lo scorso agosto dimostrandosi come uno dei platform più riusciti di sempre. Ed è con queste premesse e la semplice bellezza del motore Ubi Art Framework che la famosa melanzana francese si affaccia su Xbox One e PlayStation 4 all’alba di questa next-gen affamata di porting. E lo fa anche con diverse aggiunte che possono più o meno giustificare l’acquisto di queste versioni piuttosto che delle più vecchie e accessibili dello scorso anno.
Nella sua veste originale il titolo curato da Michel Ancel era già godibilissimo nella sua apertura totale alla gloria dell’alta definizione. La risoluzione 1080p e i 60fps rendevano infatti la produzione francese qualcosa di divino dal punto di vista visivo, oltre che artistico. Cosa si potrebbe quindi chiedere ancora ad un gioco che esprime il massimo del suo potenziale tecnico? Qualcosina (due va’) ci sarebbe: i caricamenti inesistenti e rapidissimi nei rari casi in cui sono presenti e le texture in HD senza un minimo di compressione. Nel primo caso, l’annullamento dei tempi morti è una gradita aggiunta ai già velocissimi ritmi di gioco, mai a riposo e sempre alla ricerca di sfoghi allegri e dal sorriso facile. Mentre nel secondo, ammesso che riusciate ad accorgervene, vi verrà regalato il biglietto verso la gioia per gli occhi definitiva.
Ecco, al di là del mero divertimento sfrenato e indiavolato, in Rayman Legends è proprio la realizzazione tecnica, grafica e artistica che rende l’esperienza un must imprescindibile per qualsiasi amante dei videogiochi che si rispetti. Tutto merito del già citato Ubi Art Framework, un tool che permette al team di sviluppo di animare i personaggi e i fondali partendo semplicemente dai disegni e dagli artwork messi su in fase di pre-produzione creando dei risultati invidiabili su qualsiasi fronte.
Ma mettendo per un attimo da parte la sua indiscutibile bellezza visiva e artistica, cosa rimane di Rayman Legends? È proprio vero che rappresenta la salvezza di un genere deflazionato e, più in generale, dei veri videogiochi? Beh, io direi proprio di sì. Legends si avvale di un level design vario e geniale che spesso diventa ostico a livelli agonistici – tanto è vero che esiste una vera e propria modalità sfida che vi permetterà di completare i livelli nel miglior modo e tempo possibile prima di confrontarvi con l’intera utenza mondiale – coadiuvato da un sistema di controllo precisissimo e comodissimo, soprattutto avendo tra le mani il controller di Xbox One, lasciatemelo dire.
E se a questo aggiungiamo la simpatia e l’iconicità dei protagonisti, oltre che al citazionismo estremo e graditissimo di alcune fasi, sapete forse meglio di me che il gioco è fatto. Il pacchetto finale, senza considerare le challenge e gli obiettivi a tempo esclusivi della versione per console next-gen Microsoft, viene poi completato dai gli spassosissimi livelli musicali, il mini-gioco calcistico, la cooperativa e l’inevitabile voglia di completarlo al 100% a suon di sbloccabili e segreti da scoprire.
Se siete alla ricerca di qualcosa con cui spendere egregiamente il vostro tempo prima dell’uscita dei big della next-gen (Titanfall su tutti), Rayman Legends su Xbox One è, esattamente come in tutte le sue altre versioni, un platform d’altri tempi in grado di intrattenere tra divertimento spensierato e, giusto quando serve, la giusta dosa di difficoltà e sfida. E da questo punto di vista non conta la piattaforma su cui lo proverete, l’importante è farlo lasciandosi rapire scoprendo un classico che rifiuta i canoni delle produzioni tripla A e sposa a pieno i crismi dei capolavori del passato.
Evviva Ubisoft, evviva Rayman, evviva i platform.