Microsoft riflette sui voti di Ryse: Son of Rome

di • 14 febbraio 2014 • NewsCommenti (0)1735

Ryse: Son of Rome ha saputo fin da subito catturare l’attenzione di pubblico e critica per il suo incredibile impatto grafico, peccato che alla resa dei conti si sia mostrato insoddisfacente su molti aspetti, in particolare sulla longevità.

Microsoft Studios a distanza di tempo riflette sull’impatto che il gioco ha avuto sul mercato. I punteggi medi ricevuti da Ryse: Son of Rome sono stati sotto le aspettative di Crytek, ma nonostante questo secondo Mike Ybarra di Microsoft Studios la gente si è comunque divertita giocando al titolo.

Riguardo all’opinione della critica sul gioco Ybarra ha dichiarato: “Metacritic è un argomento delicato nella nostra industria. All’inizio era difficile vedere come i numeri fossero molto al di sotto delle nostre aspettative. E’ sempre difficile per un team di sviluppo quando si è dedicato molto tempo e sforzi ad un gioco.

D’altra parte, vediamo molto giocatori entusiasti del titolo. Se guardiamo Amazon, abbiamo una valutazione di 4 stelle su 5 dai clienti. C’erano molte altre cose che speravamo di poter inserire nel gioco e capiamo il motivo delle critiche principali, ma siamo soddisfatti di Ryse e crediamo che sia un’esperienza divertente per il pubblico.”

Ybarra ha spiegato inoltre che la priorità di Crytek era di creare un titolo che mostrasse i “muscoli” di Xbox One: “Sin dalle fasi embrionali dello sviluppo di Ryse, sapevamo che creare un gioco visivamente imponente era fondamentale.

Sono davvero tante le scelte che abbiamo dovuto fare tra una vasta gamma di cose come effetti, risoluzione, instance dinamiche o scriptate, ecc. che messe insieme hanno portato all’esperienza visuale ed emozionale che volevamo per i nostri utenti.

Il punto è che si tratta di un gioco di compromessi. La risoluzione da sola non è determinante alla fine per giudicare se un gioco sia grandioso o meno, è solo una cosa tra tante ed è compito degli sviluppatori decidere cosa è meglio per la loro esperienza di gioco.”

Che dire? L’ultima frase è sicuramente significativa in un mercato ormai condizionato solo da risoluzioni e discorsi tecnici.

Voi cosa ne pensate?

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