Dead Rising 3, visti i numeri che ha mosso (più di un milione di copie nei primi mesi di disponibilità), è forse il titolo più venduto tra le esclusive disponibili al lancio di Xbox One. Le motivazioni, esattamente come vi ha spiegato Paolo in fase di recensione, possono essere molteplici: il numero di zombie mossi su schermo, la totale libertà d’azione, la cooperativa. Ma tra questi plus c’è sicuramente un grande e grosso problema: il poco appeal, e la scarsa riuscita del plot e delle vicende che muovono i personaggi e gli avvenimenti in quel di Los Perdidos.
Il videogame di Capcom Vancover si presenta però come una vera e propria produzione tripla A con tanto di Season Pass, un’aggiunta che, almeno nelle intenzioni, vuole risollevare la situazione fornendo dei contenuti più story-driven. Esattamente quel pizzico di creatività in più che cercavamo provando la produzione Microsoft Studios nel post-euforia da day one. Il suddetto lasciapassare vi darà l’accesso alle Untold Stories of Los Perdidos, poker di DLC con quattro nuovi personaggi e altrettante storie da raccontare, tutte nella stessa cornice del gioco base.
L’oggetto di questo pezzo è Operation Broken Eagle, il primo dei quattro contenuti scaricabili di Dead Rising 3. E molto probabilmente anche quello che spegne con una doccia fredda tutti i buoni auspici con cui mi sono avvicinato al menù “Riscatta codice” del mio botolone next-gen.
La storia, esattamente come il suo protagonista, è degna dei peggiori (o migliori, sono punti di vista) film d’azione a basso budget: siamo Adam Kane, un anonimo soldato delle forze speciali inviato per catturare la Presidente, rea di non aver attuato le migliori misure di sicurezza per fronteggiare la minaccia zombie. In un tripudio di scontata tragedia all’americana, l’elicottero con cui la squadra speciale dovrebbe atterrare in città subisce un guasto, costringendo i componenti a lasciare il velivolo via paracadute. Ci ritroveremo quindi ad esplorare l’ambientazione alla ricerca dei nostri compagni, per poi portare avanti patriotticamente l’incarico.
Le premesse, l’avrete già capito, non fanno presagire il migliore degli impegni. E la cosa va peggiorando giocando a fondo il DLC, fino a quando non verranno a galla gli altarini: Operation Broken Eagle condivide con il gioco principale non solo tutta la mappa, ma anche le location dove si svolgeranno le missioni chiave e, udite udite, le abilità di Nick Ramos, nonché tutta la struttura di missioni ripetitive che di certo non hanno giovato all’esperienza iniziale. C’è la sensazione che l’espansione sia stata sfornata con la stessa fretta che ha caratterizzato l’intera produzione, rivelandosi poi come un vero e proprio re-skin del pacchetto già disponibile nei negozi. Ed è un vero peccato, perché la natura dell’alter ego, sicuramente diversa da quella del meccanico Nick, avrebbe potuto regalarci delle feature esclusive quali – me ne viene in mente qualcuna facile così, su due piedi – una maggior dimestichezza con le armi da fuoco pesanti o la possibilità di maneggiare gingilli d’alta tecnologia. Insomma, delle caratteristiche intrinseche al background del personaggio che avrebbero dato un senso all’ennesima e ripetitiva solfa del “vai al punto A, trova l’oggetto X e vai al punto B con il veicolo Y”.
Ma attenzione: nessuna di queste mancanze/pecche influisce sul divertimento o la fruibilità di un titolo che, soprattuto se preso con la giusta filosofia, può regalare decine e decine di ore di divertimento. Una filosofia che dà il meglio di sé quando viene assaporata in cooperativa, la manna dal cielo che ha benedetto questo Dead Rising 3. Ed è proprio nel momento in cui decido di lanciarmi online per salvare le sorti di questo provato che sbuca l’ennesima ingiustificabile sciocchezza compiuta dal team di sviluppo canadese: tutti i downloadable content non sono/saranno abilitati per le partite a più giocatori. Una scelta giustificabile se accompagnata da un solido comparto narrativo e conseguente articolazione single-player oriented delle missioni, ma sicuramente non in questo caso.
E allora tornerei a parlare dei se e dei ma, come un cane che gira intorno alla sua stessa coda, ma non mi sembra proprio il caso.
Con la speranza che un colpo di genio o una folata di impegno arrivi puntuale dalle parti degli studi di Capcom Vancouver per lo sviluppo dei prossimi tre DLC, mi sento di consigliare l’acquisto di Operation Broken Eagle solo ai giocatori che, in attesa di produzioni realmente next-gen, hanno bisogno di ulteriori stimoli per continuare a giocare con Dead Rising 3. Un verdetto relativo alla validità del Season Pass nella sua interezza è invece rimandato a data da destinarsi; e chissà se ci sarà modo di ricredersi e rivalutare completamente la copertura stagionale di contenuti.
Forza Capcom, hai ancora tre possibilità per farci rivivere i fasti di una volta.