Nel momento in cui vi scrivo è disponibile da circa 24 ore Battlefield 4. Sì, avete letto bene, Battlefield 4. Ma non doveva uscire il 31 ottobre? Esatto, doveva uscire la settimana prossima, ma è stato rotto il day one.
Il dannato day one, croce e delizia dei videogiocatori. Una volta si attendeva intrepidi il fatidico giorno in cui sarebbe stato disponibile il gioco tanto desiderato, ora invece è tutta una corsa a chi ce l’ha prima e, di conseguenza, “ce l’ha durissimo” o al bellissimo “disponibilissimo, in esclusiva TOTALE e MONDIALE”.
Vorrei porre alla vostra attenzione delle semplici informazioni schematiche sulle tre uscite più recenti, per sollevare una piccola riflessione e trarne le dovute conclusioni.
- Batman: Arkham Origins – Uscita prevista per venerdì 25 ottobre, disponibile da lunedì 21 ottobre.
- Assassin’s Creed IV Black Flag – Uscita prevista per giovedì 31 ottobre, anticipato a martedì 29 ottobre, disponibile da venerdì 25 ottobre.
- Battlefield 4 - Uscita prevista per giovedì 31 ottobre, disponibile da giovedì 24 ottobre.
Questo tris di titoli qui sopra ha un multiplayer online e un caso su tre (mi hanno già confermato la cosa per lo sparatutto EA) ha ancora i server disattivati.
E allora mi chiedo: che senso ha annunciare una data d’uscita, se poi questa, per delle assurde leggi di mercato, non verrà mai rispettata? E’ vero, c’è il negozietto indipendente che rompendo il day one riesce a contrastare le grandi catene e a vivere meglio, questo bisogna ammetterlo. Si va però a innescare un meccanismo becero, ridicolo nel peggiore dei casi, che crea una confusione inaudita.
Insomma, vi è mai capitato di fare un salto sulle pagine social dei grandissimi negozi nei giorni precedenti all’uscita di un qualsiasi blockbuster annuale? Il tutto si trasforma automaticamente in un forsennato invio di messaggi di richieste di “rottura”, scritte in un pessimo italiano da un’orda di appassionati dell’ultima ora che di tanto in tanto si trasformano in delle simpatiche minacce o in dei proclami alla legalità in “un paese in cui va tutto a rotoli” - un classico.
Per non parlare degli embarghi delle recensioni che vanno a farsi benedire. Ma questa è un’altra, simpaticissima storia.
Rimpiango amaramente i tempi in cui da (molto più) giovane videogamer attendevo infiammato d’hype l’arrivo nei negozi del capolavoro di cui si era parlato per mesi. E guai a chi lo vendesse prima!
E allora da collezionista sfegatato vi dico convinto: se la solfa sarà sempre questa, voglio dire addio ai supporti fisici. Voglio tornare ad aspettare come un bambino l’uscita del gioco tanto atteso dandomi al digitale. In barba alle file da day one che non ci sono più e alle custodie che tanto amo. Restituitemi il mio hype incontrollato!
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