Kinect

Chi ha paura di Kinect?

di • 24 luglio 2013 • Videogames, inc.Commenti (0)1768

Il tema di Kinect è senza dubbio tra i più sensibili di quelli messi sul piatto da Microsoft per la next-gen.

La periferica, o meglio la sua evoluzione, sarà inclusa in ogni confezione di Xbox One – diversamente da quanto accaduto nell’era Xbox 360 – e questo permetterà da un lato di sviluppare con essa in mente*, dall’altro di avere un piccolo problema: la sua fama, tutt’altro che in senso positivo, costruita in anni di casual gaming e prodotti scadenti, o quantomeno al di sotto delle promesse di Peter Molyneux e soci. A questo aggiungiamo il caso PRISM e la preoccupazione, per certi versi sensata, che i dati personali dell’utente possano essere a rischio con una videocamera potenzialmente sempre accesa in casa.

Kinect 2.0 sarà una bella gatta da pelare, insomma, per Microsoft. Ma la fama di cui sopra fa sì che se ne parli manco fosse la versione malvagia di Frankenstein, un mostro che si ciba di cervelli (con giochi pessimi e quelli buoni peggiorati dalla sua implementazione) e dati (sensibili o non). Cosa che non è, ovviamente.

Nonostante la faccia ancora sporca di fango per la collusione con l’amministrazione Obama, da Redmond hanno spiegato più volte che temere per un Kinect spione è semplice deviazione – la fantascienza dei complottisti la definirei proprio così: la periferica registra se deve registrare, ossia se le viene dato il permesso o l’input, e la cosa verrà sempre segnalata da una lucina posta proprio sul sensore.

Per fare un esempio pratico, non è che mentre nella vostra cameretta guardate un film… sconcio la periferica riprende la scena e la uppa automaticamente su YouTube. Né tantomeno, tornando un attimo seri, la videocamera potrà attivarsi da sé senza che le sia stato mandato un input via controller o voce, o almeno il permesso nelle impostazioni della console. Che, sia chiaro, a quanto spiegato da Microsoft comunque non prevedono la possibilità di far partire il dispositivo sua sponte o indipendentemente da Xbox One.

*Privare X1 (vi piace l’acronimo? Ma soprattutto, questo è un acronimo?) anche della “obbligatorietà” di Kinect sarebbe il suicidio definitivo della divisione Xbox.  Il dietrofront definitivo che, quasi al pari di quello effettuato sull’always online, snaturerebbe ulteriormente la piattaforma e la appiattirebbe a Xbox 360 – di cui la next-gen già rischia di essere un semplice aggiornamento grafico. Della retromarcia sul DRM abbiamo parlato in passato e la mia posizione rimane di grande sconforto perché, semplificando, l’avvio di un discorso del genere (lo riconosco, posto meglio) avrebbe rappresentato una novità per il panorama delle console. Bella o brutta l’avrebbero deciso i consumatori… e il tempo. Com’è stato per gli smartphone e per l’iPad, un tempo “non spenderò mai €30 al mese per andare su Internet” ed eccoci qua.

Una delle simpatiche (?) immagini generate da internet che ritraggono Kinect.

Una delle simpatiche (?) immagini generate da Internet che ritraggono Kinect.

Chi ha paura di Kinect, insomma? 

Il mio parere è sempre lo stesso: Kinect 2.0 spaventa i detrattori del marchio Xbox. I soliti somari che, a inizio generazione, cambiarono bandiera semplicemente per risparmiare qualcosina sulla carissima PlayStation 3, e quelli che si sparla tanto perché abbiamo la connessione ad Internet (ma solo sul PC eh, mica sulla console!), la libertà di parola e tanta, tantissima frustrazione.

I conti si fanno sempre alla fine, ricordatelo. Facciamo uscire PS4, con la sua line-up di esclusive francamente imbarazzante al lancio (ma la prenderò lo stesso), e Xbox One, prezzo più alto e, lei sì, titoli seri da giocare. Facciamola sbagliare, se è il caso e se sarà, di nuovo con Kinect. Ma solo allora tireremo le somme sulla periferica e sul futuro della Microsoft videoludica.

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