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È ora di ridurre i prezzi delle console current-gen?

di • 26 luglio 2013 • Videogames, inc.Commenti (0)2032

Ormai mancano pochi mesi all’arrivo delle console di prossima generazione e tutti gli occhi, di utenti e non, sono fissati proprio su di esse e sull’incredibile attesa venutasi a creare dopo svariati anni di “astinenza” da nuovo hardware. Proprio vista l’enorme attenzione su questi nuovi prodotti, in pochi hanno riflettuto su cosa accadrà alle console “current-gen”, ovvero quelle attualmente in uso: Xbox 360, PlayStation 3 e Wii.

Essenzialmente nessuno, soprattutto gli utenti, se ne cura in quanto ora come ora importa solamente mettere le mani sulle nuove console, ma la realtà è un po’ più complessa di così. Questo perché tutti e tre i colossi del settore videoludico hanno annunciato che le loro macchine rimarranno sul mercato e continueranno la vendita al pubblico, possibilmente ad un prezzo ridotto rispetto a quello attuale.

Proprio questo argomento è stato toccato dagli analisti di NPD, che suggeriscono alle “Big Three” – leggasi Nintendo, Microsoft e Sony – di abbassare i prezzi per dare nuova linfa alle vendite, specialmente visto un calo del 15% osservato nel mese di giugno rispetto allo stesso mese del 2012. Ovviamente la riduzione di prezzo è sempre un passaggio non del tutto indolore e difficile da portare avanti per le compagnie, soprattutto perché significherebbe ridurre ulteriormente le entrate, ma questo non sarebbe che un “contro” momentaneo capace di produrre un netto aumento del fatturato.

Il perché è presto detto. Con tutta probabilità le tre compagnie sopracitate intendono abbassare i prezzi a poche settimane dall’arrivo delle console di prossima generazione, possibilmente entro ottobre/novembre per riuscire a sfruttare a pieno il periodo festivo, ovvero il più importante dell’anno per ogni prodotto.

Voi scegliereste Xbox 360 al posto di Xbox One?

Tuttavia tagliare il prezzo potrebbe, come abbiamo già potuto osservare in passato, generare un’utenza completamente nuova, interessata alle console ma decisa a non spendere metà di uno stipendio per ottenere l’ultimo hardware arrivato sul mercato. A questo punto, suggerisce NPD, meglio darsi una mossa e farlo il prima possibile invece di aspettare ottobre. E’ plausibile però che la paura dei tre colossi sia quella di intaccare la vendita proprio delle tanto attese console next-gen che però, come giustamente sottolineato dagli analisti, dovranno vendere per i propri meriti.

Il punto principale rimane comunque uno: ridurre il prezzo significa ridurre anche il fatturato, mantenendo potenzialmente lineare il numero di unità vendute nel tempo. Chiunque a queste condizioni risponderebbe negativamente alla possibilità di abbassare il prezzo di un prodotto, ma in realtà rimane la soluzione migliore. Il margine di guadagno perso a causa dello sconto può essere recuperato in modo più che concreto grazie alla vendita del software, il vero punto focale di tutta la questione.

Un esempio di questo ce lo dà proprio Nintendo con il suo 3DS. La console portatile ha ottenuto il successo che ha ottenuto proprio grazie ad una riduzione del prezzo, che ha conseguentemente aumentato la vendita non solo di hardware, ma che ha anche spinto considerevolmente in avanti lo sviluppo e la sua naturale vendita.

Chissà che la Wii non rinasca come il 3DS

Ovviamente il caso delle console casalinghe è nettamente più complesso rispetto al 3DS, che pure può contare su una concorrenza relativamente poco agguerrita. Cosa che non si può dire invece per Xbox 360 e PlayStation 3. Tuttavia, visti i costi di sviluppo presumibilmente inferiori rispetto a quelli di Xbox One e PlayStation 4, lo stesso scenario dovrebbe profilarsi per Microsoft e Sony, che potranno in questo modo continuare a produrre e vendere le loro attuali console di punta ad un pubblico meno “hardcore” e, magari, più casual.

Purtroppo, fino a quando le aziende decideranno di adottare questa strategia, è impossibile dire con certezza quale sia la strada giusta, nonostante esista qualche previsione che le da fondamento. Quello che sappiamo attualmente è che Xbox One e Playstation 4 arriveranno a novembre, giusto in tempo per Natale, e che nessuno dei due produttori ha accennato ad una riduzione di prezzo, pur avendo annunciato che continuerà la vendita dell’hardware attuale.

Visto questo immobilismo è più che logico un calo nelle vendite rispetto allo scorso anno, soprattutto in vista dell’arrivo sugli scaffali della next-gen. Per questo se le “Big Three” sono intenzionate a continuare la vendita della generazione attuale dovranno affrontare, prima o poi, questo passo “doloroso”. Naturalmente l’opinione è che sia consigliabile farlo il prima possibile, invece di rimandare a novembre.

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