Capitano, oh mio capitano!

di • 27 febbraio 2006 • Funny WayCommenti (0)467

La guerra fu combattuta da abili soldati, da bravi piloti e da altrettanto bravi spazzini. Quante volte le urla sovrastarono i colpi e quante volte gli spazzini entrarono in azione all’ordine: "Entra e ripulisci!"…

Paradiso, 12 agosto 1957

Caro capitano.
O meglio dovrei dire ex-capitano, sono Vasili e le parlo dal paradiso, o da qualcosa di simile.
Ora che la guerra è finita e che i nazisti non minacciano più la nostra gloriosa unione sovietica, ci terrei a dirle delle cose. Durante gli scontri a fuoco con gli uomini di Hitler io ero sempre quello che…come dire…il mona.

"Vasili di qua, Vasili di la…." Ma dico, stiamo scherzando!? Sono sopravvissuto perché qualcuno mi vuole bene da lassù. Mi ricordo quella volta alla stazione che l’edificio centrale non faceva altro che rigurgitare tedeschi; i crucchi continuavano a mietere vittime. Allora in un impeto di coraggio e patriottismo ti sei girato verso di me con la morte nel cuore; io mi sono detto: "Ora dirà che si deve sacrificare ed entrare per il nostro bene"…stavo già per dire "Onore al vostro nome!". Mi guardi, ti guardo, ci guardiamo…

"Vasili"

"Si signore" (ora mi dirà che il suo sacrificio non dev’essere sprecato)

"Entra e ripulisci"

"Onore al vostr…COSA?!"

"Muoviti Vasili!"

Ed io che mi alzo e vado a ripulire l’edificio, in una guerra combattuta da milioni di persone io venivo mandato a ripulire edifici colmi di tedeschi, di fascisti.
Ma la cosa più sconvolgente era la totale mancanza di organizzazione; mi ricordo che una volta dovetti attraversare Stalingrado per riparare il filo di un telefono. Ma porca vacca! Perché dovete mettere il telefono a 5 isolati dalla presa del filo, per avere gli sconti Tele2?! Suvvia, pigliate un cellulare e si fa prima. Appiccicavamo i calzini ai Panzer e, siccome non erano lavati da mesi e mesi, i carri esplodevano! Che storie. Inoltre volevo esprimere il mio disappunto sul metodo d’arruolamento. A volte mi trovavo compagni che, quando lanciavo una granata e scappavo, questi la raccoglievano e mi rincorrevano dicendo: "Ehi ti è caduta questa…" e io che correvo a più non posso per evitare di polverizzarmi.

Ora che sono morto, ovviamente durante la guerra perché non poteva essere altrimenti, le mando questa lettera dal cielo per far si che tali cose non si ripetano mai più. Fortunatamente ho trovato delle persone, ex-soldati, molto simpatici con i quali passo molto tempo a raccontare le mie disavventure, sicuro del fatto che tali idiozie siano capitate solo a me.

Vasili

Paradiso, 24 settembre 1957

Caro sergente Randall
Sono, o meglio ero, Bill Taylor.
Le scrivo perché un mio amico russo mi ha raccontato delle cose che hanno fatto riaffiorare vari ricordi di quella sporca guerra. Innanzitutto, come vede, io oltre il Reno non ci sono mai andato in quanto morto di dissenteria… C’era d’aspettarselo d’altronde, ogni volta che sentivo il mio nome mi cagavo addosso perché sapevo che la casa di fronte l’avrei ripulita io. Durante il D-day nella battaglia di Point ero l’unico che rimaneva in prima linea a combattere, e lei mi urlava di ritirarmi per non morire. Appena lo facevo mi diceva: "Distruggi quel Panzer"…ma porca miseria….o mi ritiro o rischio l’osso del collo.
Poi, comodo lei che durante l’assalto alla collina 400 è rimasto dentro al bunker. E perché noi no? Perché non potevamo appostarci con le postazioni fisse e crivellare i crucchi? Ovviamente per lo stesso motivo per cui dovetti eliminare orde di mortai da solo. In cima a una torre senza parapetto.
Ah! A proposito, io di granate fumogene ne avevo 4… non 20, non 34, ma 4!
Durante una battaglia ne potevo tirare 4. 4….
Detto questo spero che le nuove guerre vanteranno dei soldati e sergenti migliori. Ora qua, in paradiso, ho trovato degli ex-soldati molto simpatici. C’è anche un inglese e un russo. Mi chiama Americhenzi…il russo intendo.

A presto (muhahaha)

Caro comandante Price
Oggi, 23 settembre 1957, dopo aver conosciuto un americano ho deciso di scriverle dal paradiso. Si ricorda di me? Sono Davis. Quello che ha attraversato un campo di battaglia con un camion guidato da uno scozzese che alla fine si è bevuto la benzina pur di non lasciarla ai crucchi. Quello che riusciva a ripulire le case solo perché il culo non gli mancava. Perché dovevo solo io ripulire case o distruggere Panzer? Insomma, in Francia avrò ripulito da solo due paesi. Quella volta del posto di comando si cagavano addosso tutti e nessuno voleva entrare, allora lei ha detto…. "Devo farlo per l’Inghilterra… Davis, entra e sopravvivi"
Il che come incoraggiamento…diciamo che è scarso.

In Africa solo io dovevo aggirare i carri e solo io dovevo usare il Flak contro gli Stuka. E non mi danno nemmeno la medaglia come eroe di guerra. Ma mi mandano sotto alla pioggia in Francia.
E poi mi davate quel mitragliatore del piffero, quel tubo ad aria compressa. Suvvia, i tedeschi avevano l’antenato dell’ AK47 e noi le scaccia cani!
Ah, altra cosa.
"Vai ti copro io" significa che appena inizio a correre sparate ai crucchi che mi mirano, non che vi nascondete dietro al carro e non vi fate più vedere. Inoltre dica ai suoi uomini che quando stazionavo davanti alla porta di un bunker significava che non era sicuro entrarci, e mi arrivavano i topi del deserto urlando Banzaaaaaaaaaaaaaaaaaaai, e si buttavano nel bunker.
Però una cosa ammiro di lei. Le infilavano le granate negli scarponi e lei non faceva una piega, le sparavano i Panzer e lei non faceva una piega. Mi facevo il culo io e lei non faceva una piega…

Articolo dedicato a Call of Duty 2 (Xbox 360)

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