Master Chief in missione su Marte (parte seconda)

di • 9 dicembre 2005 • Funny WayCommenti (0)463

Per leggere la prima parte del racconto clicca sul seguente link:

Master Chief in missione su Marte (prima parte)

Breve riassunto della puntata precedente: son succes delle cos assurd. Almen cred

"Mio padre?!"
"NO! fssss…fssss sono fssssder"
"Eh appunto mio padre!"
"No aspetta che spengo fssss fssss il respiratorfssss fssss"
"Ehi perché non spegni il respiratore" suggerì Joanna
"Eh lo sto facendo, donna!"

Non tutti sanno che Joanna non gradiva essere chiamata donna con il punto esclamativo, l’uomo in nero non di certo. In un nano secondo la bella ragazza affibiò al tipo un calcio da mille e una notte, perché solo nelle fiabe si possono tirare sventole del genere.
Dopo essersi ripreso, l’uomo in nero poteva parlare perché la "carezza" di Joanna gli aveva spento il respiratore, e la prima cosa che disse fu: "Soffoco!!!" ma dopo aver visto lo sguardo della rossa spia ammise: "Però se respiro con calma forse sopravvivo per qualche ora".

"E ora vuoi dirmi coma fai a sapere di essere mio padre?"
"No, ecco… questo è il punto. E questa al virgola, e questi sono i due pun…" (lo scrocchiare delle nocche di Joanna lo fece desistere).
"Occhi ora mi spiego. Io sono Darth Vader!"
"Cioè?" dissero in coro Master Chief, Joanna, il marine. Matthew e la signora Mecchini.

Ehi! Signora questa non è la sua storia….FUORI!….ma non riesce ad andare più veloce con quel bastone? NO Joanna lasciala stare vedrai che pian piano se ne va, si esatto in quella direzione. Ehi non si fermi, ho detto di no….insomma…ah Joanna? Hai carta bianca….

Nel frattempo Master aveva chiesto spiegazioni più dettagliate su come montare la sua "mini quattro vudì" e il signore oscuro dei sith gli mostrò la sua nuova macchina con il motore all’uranio radioattivo.

"Come fa a muoversi?" chiese Matthew
"Con la forza, è ovvio" rispose Vader
"Si come no! E io la muovo con il moto angolare" disse Master facendosi cadere di mano la sua macchinetta
"A quanto pare il moto angolare ti dà ancora dei problemi mio giovane padauan"
"Senti nero signore che parla l’armeno, siamo in cerca di una via di fuga. Te come sei arrivato qua?" chiese Joanna che nel frattempo aveva finito con quel che fu la signora Mecchini.
"Bhe veramente" Vader sembrava in imbarazzo "ero a Mirabilandia quando…"
"A Mirabilandia!!!! Uno tutto nero a Mirabilandia? Che facevi lo zucchero filato con la forza?"
"No, il gelato" rispose offeso nell’orgoglio il sith.

Il marine stava perdendo la pazienza e lo fece capire sparando a caso con il suo fucile a pompa.
Tutti smisero di discutere e lo osservarono sorpresi. Ma lo videro steso a terra, svenuto, con un lampadario sulla testa…evidentemente gli era caduto in testa durante la raffica. Ci misero tre ore per farlo rinvenire e anche dopo non era molto lucido.
Una volta ristabilito il capo missione (si fa per dire) il drappello più Vader decisero di proseguire in cerca di una via d’uscita per poter tornare ognuno al proprio mondo.
Fortunatamente nessun mostro fu così idiota da mettersi sulla loro strada e nessun lampadario fu così lampadarioso da staccarsi dal soffitto e cadere in testa alla gente.
Il sith aveva fatto dei gelati per tutti e ora se li stavano gustando (master chief con la cannuccia…non vedrete mai il suo volto…muhahahahahah).
Quando ormai stavano camminando da diverse ore trovarono una cartello luminoso con scritto "uscita".
Tutti galvanizzati si misero a correre (Vader cadde tre volte ma poi con un calcio nel ehm ehm si rimise in piedi definitivamente, (però non ringraziò Joanna) per arrivare il prima possibile all’uscita.
Attraversarono due corridoi terrificanti (c’erano gli annunci di ripetizioni alle pareti e foto di piste da ballo delle sagre) e una stanza con dieci televisori sintonizzati su tutti i reality possibili: L’isola dei marziani, Il grande demone, La talpa dalle 20 diotrie, Lampioni, La vera vita di Ozzy Oscarrafone e altri di natura indefinita.
Dopo aver risvegliato dal suo stato ipnotico Matthew (causa la visione di Pappalargo in canottiera ascellare) il drappello si rimise a correre e sbucò in una stanza dove campeggiava un cartello: "Studio 1: C’è prostata per te. Il programma per gli anziani in difficoltà"

Il marine si rese conto di essere arrivato al mostro Finale (di nome)

"Non puoi uccidermi" disse Finale vedendo il marine: "morirete tutti!"
"Ma io ho la carta agip" disse Master Chief
"Ah ok… passa" disse l’essere
"Non senza di loro" s’impuntò lo spartan
"Occhei allora rimani qua a morire"

Master guardò con coraggio il mostro, i suoi compagni, il mostro, i suoi compagni e poi disse:

"Va bene ragazzi. Io ci ho provato, statemi bene e a presto" e si mise a correre verso l’uscita.

Vader, approfittando della distrazione del mostro, afferrò i suoi compagni e li portò in un angolo riparato dalla luce.
Il mostro quando si rese conto che le sue prede erano scappate s’infuriò e puntò verso Master Chief che stava uscendo.
Lo prese, lo alzò, lo azzannò, si spaccò i denti e lo riappoggiò a terra imprecando come un giardiniere che viene assunto dal proprietario della foresta amazzonica (penso stia a dire molto).
Lo spartan n’approfittò e gli saltò addosso facendolo cadere nella zona d’ombra dove erano nascosti i suoi compagni che uscirono e saccagnarono il mostro di santa ragione.
Poi, dopo averlo legnato per bene, corsero verso l’uscita e una volta passata la porta si ritrovarono in un luna park con un inserviente che li guardava annoiato.

Pochi secondi dopo il tipo urlò :"Ehi Jim, i deficienti in costume che si erano persi la settimana scorsa sono usciti, ma credo che la giostra dei puffi vada chiusa comunque!"

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