GTA V

GTA V e la copertina: un’evoluzione dei precedenti episodi

di • 3 aprile 2013 • Videogames, inc.Commenti (0)2086

A differenza di altre compagnie, che rilasciano una serie di informazioni molto prima del lancio sul mercato, Rockstar ha pensato bene di fare l’opposto riducendo al minimo la quantità di dettagli su GTA V nonostante l’hype intorno al gioco sia quasi alle stelle. La strategia è da ammirare ed infatti è proprio questa che ci spinge a esaminare ogni minimo aspetto per riuscire a comprendere qualcosa in più.

Non so voi, ma ho sempre apprezzato lo stile artistico utilizzato per realizzare le copertine dei vari capitoli di Grand Theft Auto; cover che dicono tutto e niente ma che fanno correre la fantasia. Sin dal terzo capitolo infatti Rockstar ha continuamente proposto uno stile più o meno omogeneo, ma com’è cambiato nel tempo e cosa lo ha influenzato?

Partiamo comunque da GTA V. La sua copertina è stata svelata di recente in modo assolutamente originale e per niente banale: il tutto è avvenuto gradualmente sulla facciata di un palazzo a Manhattan – sicuramente non una qualsiasi immagine pubblicata su Interent. Sin da GTA III ho guardato l’artwork della serie con particolare attenzione, non solo per la capacità di distinguersi dalla massa di giochi per console, ma perché ogni volta spingeva la fantasia un po’ più in la, facendo pensare a quale novità la software house avesse introdotto.

Con il quinto capitolo del franchise, che arriverà sugli scaffali il 17 settembre, non è cambiato molto, con la differenza che col passare degli anni lo stile dei disegni è diventato sempre più raffinato e interessante, riuscendo a fornire una maggiore profondità agli elementi mostrati: lo sguardo risoluto di un uomo che tiene in mano un fucile da cecchino o l’ammiccare di una donna ed il suo telefono . Al di là dei soliti oggetti rivistati, come un elicottero o un uomo su una moto, sono presenti nuovi disegni capcai di attirare l’attenzione, come uno jet ski, auto sportive inseguite dalla polizia o una persona protetta da una maschera antigas.

La copertina di GTA V

Un altro interessante aspetto dell’artwork visto sui vari capitoli riguarda la profondità e i dettagli dei disegni. Se GTA III infatti era completamente stilizzato e si basava su rosso, blu e verde come colori principali, con Vice City abbiamo iniziato a vedere i primi cambiamenti: colori più realistici, ombre ed un minore uso del nero. Le cose sono ancor più cambiate a partire da San Andreas, dove si è venuta a creare una maggiore profondità cromatica, con un’enfasi sui personaggi, sugli sguardi e sulle personalità. Ovviamente con l’arrivo di GTA IV è arrivato anche uno stile improntato sul realismo; dopo tutto questo era il primo gioco della serie ad arrivare sulle console “next-gen” dell’epoca ed il suo comparto grafico è stato capace di soddisfare milioni di giocatori. Passiamo ora a GTA V: non ne sappiamo quasi niente, ma se i miglioramenti risulteranno aumentare progressivamente come con i precedenti episodi, allora ci sarà da divertirsi.

Naturalmente tirare le somme su cosa troveremo nel gioco una volta rilasciato analizzandone la copertina sarebbe tutt’altro che sensato, ma non è certo questo il mio intento. Trovo però che i miglioramenti dell’artwork presente in ogni copertina rappresentino uno dei marchi di qualità della serie: ogni gioco offre qualcosa in più rispetto a quello precedente, che sia la grafica migliorata, nuovi elementi di gameplay o una storia ancor più coinvolgente.

Non si tratta della solita rivisitazione di contenuti già esistenti e ovviamente non possiamo parlare neanche di rivoluzione, perché quello che Rockstar ha dimostrato, e dimostra in continuazione, è di riuscire a prendere quanto fatto di buono per creare un’esperienza innovativa – che quindi non sappia di “già visto” – pur affidandosi a basi consolidate.

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