Sfido chiunque a dire che Minecraft non sia una delle rivelazioni in ambito videoludico degli ultimi anni, perché se c’è una cosa che questo titolo ha dimostrato è che non c’è bisogno di una grafica pazzesca o esplosioni surreali per attirare l’attenzione dei giocatori. Per alcuni versi il suo successo è riuscito a dissotterrare quello che ritengo essere uno dei principi fondamentali del gaming: se non ci sono idee originali e degne di questo nome allora la grafica più potente del mondo non basterebbe per far diventare un gioco un vero e proprio cult.
Trovo che quella di Minecraft sia stata una sfida: una sfida alle convenzioni. La sfida è stata completamente accolta da Terraria, uno degli indie game che negli ultimi tempi ha riscosso maggior successo grazie non alla grafica – nonostante sia assolutamente fantastica secondo me – bensì al grado di coinvolgimento e libertà che offre al giocatore. Con grande stupore di tutti i fan, questo titolo è finalmente arrivato su console sotto forma di Xbox LIVE Arcade, riuscendo anche in questo caso a soddisfare quanti ne attendevano la pubblicazione.
Parto subito con il sottolineare che Terraria non è uno sparattutto, un titolo d’azione con una grafica sensazionale, per cui consiglio a chiunque sia alla ricerca di queste qualità di guardare altrove, tenendo a mente però che sottovalutando il titolo rischierebbe di perdersi una delle esperienze più divertenti che il gaming attuale abbia da offrire. Proprio come Minecraft, anche Terraria ha scelto un percorso ben preciso che potesse dimostrare una volta per tutte che il divertimento di un gioco non dipende dall’aspetto e dal realismo.
Alcuni potrebbero infatti guardare le immagini di gameplay e pensare: beh, ma questo è un gioco tanto fine anni ’90, passiamo a Far Cry 3 (senza nulla togliere a Far Cry 3). Eppure proprio questo genere di grafica a mattoncini è stata capace di entusiasmare milioni di giocatori in tutto il mondo e crediamo che possa riuscirci anche con voi. Sarebbe facile etichettare questo gioco come una sorta di copia di Minecraft, ma non crediate che sia meno originale o divertente del sandbox targato Notch.
Come vi ho accennato , tra i punti di forza di Terraria è proprio la libertà lasciata al giocatore, permettendoci di plasmare completamente il mondo intorno a noi. Il primo avvio non richiede particolari conoscenze in materia: creiamo un personaggio a 16-bit, scegliamo la dimensione del mondo – piccolo, medio o grande – e, per finire, gli diamo un bel nome (non fate come me, però, che l’ho chiamato semplicemente “Mondo”). Oltre a trovare un simpatico personaggio che ci darà delle indicazioni se gliele chiederemo, avremo a disposizione una quantità di strumenti inizialmente molto limitata, tra cui un fantastico piccone in rame ed un’ascia, sempre in rame.
A questo punto viene messo tutto nelle nostre mani, non ci sono vincoli, niente binari o regole da seguire, se non quelle poche alla base del gameplay. Il mondo che ci circonda è enorme, come enormi sono le possibilità che ci vengono messe a disposizione: gli amanti dell’esplorazione possono dedicarsi completamente a quest’attività e chi invece preferisce un altro stile di gioco può dedicarsi a realizzare casette, negozi e chi più ne ha più ne metta. Naturalmente l’esplorazione, anche se solo per reperire materiali, risulta essere una delle mansioni fondamentali che ci spingerà ad addentrarci fino ai dungeon sotterranei, con tanto di mostri e creature pericolose.
Tempo al tempo, però, perché come prima cosa dovremo riuscire a costruirci un riparo per riuscire a sopravvivere alla notte. Durante il giorno, infatti, il nostro mondo è gioioso, colorato e con tanto di sole a 16-bit splendente nel cielo, ma di notte subisce una completa trasformazione: arrivano mostri, zombie ed altre creature pericolose assolutamente poco amichevoli – meglio allora dedicare 5 minuti a tirare su qualche muro, una torcia per creare un po’ di luminosità e una porta, giusto per uscire se proprio ne avessimo voglia.
Per il resto non abbiamo vincoli e possiamo adottare lo stile di gioco che più preferiamo. Dopo i primi passi non ci resterà che raccogliere materiali, scavare, costruire edifici e strumenti, popolare il nostro villaggio, distruggere e conquistare il mondo. Le opportunità sono letteralmente immense e risulta difficile anche solo elencarne alcune, ma ad esempio i più appassionati di avventura potranno addirittura scavare fino ad arrivare a dei dungeon sotterranei e affrontare potenti boss, da evocare con particolari rituali.
Altra caratteristica introdotta per la prima volta nella versione per Xbox 360 è la modalità split-screen. Terraria è uno di quei giochi da apprezzare veramente quando si è in compagnia di qualche amico e gli stessi producer hanno affermato che alcuni mostri potrebbero essere impossibile da sconfiggere da soli. Il multiplayer non si limita alla modalità split-screen ed infatti si potrà giocare online fino a 8 giocatori.
Ma Terraria per Xbox 360 non è tutto rose e fiori, perché se su PC il mouse aiuta a gestire l’enorme inventario, capace di riempirsi misteriosamente in modo quasi istantaneo, utilizzando un controller questo compito può diventare particolarmente ostico: non neghiamo che gli sviluppatori abbiano fatto un ottimo lavoro di ottimizzazione dei comandi per le console ma, nonostante i loro sforzi, andando avanti e con un numero di oggetti sempre maggiore riuscirci potrebbe essere una piccola impresa.
Stessa cosa vale per la costruzione di edifici e di strumenti, ma in questo caso possiamo contare sulla modalità “cursore manuale” che, come un proprio mouse, ci offrirà la possibilità di spostare il cursore intorno a noi senza limitazioni. Apprendere le varie meccaniche di gameplay inoltre non è così immediato come ci si aspetterebbe ed infatti potremmo trovarci frequentemente a consultare delle Wiki per comprendere come creare un oggetto, cosa fare per battere un boss e dove trovare determinati elementi rari.
Al di là di qualche piccola imperfezione di gioventù, almeno su console, trovo che Terraria valga ogni soldo speso per acquistarlo. Se pensiamo a come si spendano oltre 60€ per una campagna da 10 ore ed un comparto multiplayer ripetitivo, allora sborsare meno di 15€ per un titolo capace di offrire potenzialmente infinite possibilità non dovrebbe essere così inconcepibile. Va sottolineato che il sandbox di Re-Logic non è per tutti: richiede del tempo per comprendere al meglio il gameplay e il funzionamento degli strumenti, e navigare su Xbox 360 con il cursorse può a volte essere particolarmente frustrante.
Detto questo, credo che chiunque ami l’avventura, la libertà e la possibilità di esplorare ambienti enormi e sempre diversi debba dare al titolo un’opportunità: sicuramente non ne rimarrà deluso.
Terraria è scaricabile dal 27 marzo su Xbox Live per Xbox 360