Nell’ultimo periodo ci capita raramente di imbatterci in videogiochi bizzarri e dotati di un certo senso dell’umorismo (fatta eccezione per l’esemplare Borderlands 2), sarà per questo motivo che abbiamo visto in Skulls of the Shogun più di un “semplice” strategico a turni.
Il Generale Akamoto è una figura autoritaria e rispettata dal suo esercito. Dopo una lunga e devastante battaglia, il temibile stratega è ad un passo dalla vittoria che lo proclamerà finalmente Shogun. Ma tutto sembra andare in fumo quando Akamoto viene colpito alle spalle da un letale colpo di katana che pone fine alla sua vita terrena. Tuttavia la morte non fermerà la sete di conquiste del generale: dopo il risveglio nell’oltretomba, Akamoto parte senza esitazioni alla ricerca del suo carnefice, reclutando soldati lungo il suo cammino.
La storia ci viene raccontata in questo modo attraverso un filmato caratterizzato da uno stile cartoon semplice e colorato, con personaggi “super deformed” che richiamano alla mente i moderni anime giapponesi. Ci viene presentata così la veste grafica del gioco, mettendo in evidenza una delle principali differenze che allontanano questo titolo da altri esponenti del medesimo genere.
Ma la grafica cartoonesca e i divertenti dialoghi che hanno luogo sul campo di battaglia fra il Generale Akamoto, i suoi bizzarri alleati e gli ancora più pazzi nemici, rischiano di ingannare il giocatore di passaggio. Skulls of the Shogun è uno strategico complesso che necessita di una particolare attenzione da parte di chi impugna il controller, a meno che non voglia andare incontro al Game Over.
Come ogni RTS che si rispetti, Skulls of the Shogun presenta numerose meccaniche di gioco che ci permetteranno di elaborare accurate strategie allo scopo di sconfiggere il nostro nemico, nel modo più efficace possibile e limitando le nostre perdite. Dovremo conoscere l’ambiente di gioco in cui muoveremo le nostre pedine, ovvero i soldati che hanno giurato fedeltà al Generale Akamoto, e focalizzarci sulla pianificazione delle mosse, da stabilire in 5 turni per round. Sarà proprio la figura del Generale ad essere al centro delle nostre attenzioni, dal momento che la sua seconda morte significherebbe perdere la partita.
Akamoto vestirà i panni del Comandante, dotato di abilità uniche che lo rendono la punta di diamante della squadra. Tuttavia, al fine di evitare attacchi suicida che concluderebbero la partita con la nostra umuliante sconfitta, sarà meglio disporre in prima linea le truppe, che potranno contare diversi tipi di soldati capaci di attaccare a distanze ravvicinate, in scontri corpo-a-corpo, o dalla lontananza, prediligendo l’uso di armi da tiro.
Avremo dunque a nostra disposizione la Fanteria, cavalieri armati di katana che potranno infliggere un danno elevato e subire attacchi altrettanto pesanti; nonostante ciò i fanti avranno un raggio d’azione decisamente limitato. Osservazione del tutto diversa va fatta per la Cavalleria, capace di raggiungere punti più lontani. Grazie agli Arcieri potremo invece compiere attacchi dalla lunga distanza mantenendo una posizione fissa, a cui consegue però una bassa difesa.
Ma i nostri simpatici soldati non-morti non saranno i soli ad aiutare il Generale Akamoto nella sua ascesa al trono di Shogun dell’aldilà. Potremo contare infatti sui Monaci Guerrieri, che si distinguono dalle altre unità per l’uso delle magie, offrendo un prezioso supporto che sfrutteremo per danneggiare ulteriormente il nemico o per curare gli alleati danneggiati. Se faremo buon uso dei Monaci, unendo le loro abilità con le caratteristiche del terreno di gioco, la nostra vittoria sarà assicurata.
Potremo evocare i Monaci solo dopo aver “infestato” un santuario. Questi saranno disposti in punti specifici della mappa di gioco e ci permetteranno inoltre di evocare nuove truppe d’assalto, offrendo in cambio il Riso. Cosa? Non vi avevamo già detto che la raccolta di riso è fondamentale in Skulls of the Shogun? Invece di cucinarlo col brodo, utilizzeremo il Riso per lanciare le magie più potenti dei Monaci e, soprattutto, di evocare le altre unità. Anche in questo caso ci toccherà inviare un personaggio a infestare un campo di riso, ma attenzione all’ingordo nemico: vorrà accaparrarsi il raccolto tanto quanto lo desideriamo noi.
Ogni unità va disposta nei punti più adatti alle loro abilità, sfruttando le condizioni offerte dal campo di battaglia e mettere in piedi la nostra strategia. Potremo ad esempio approfittare di alcuni ostacoli, come dirupi o cespugli spinosi, spingendogli contro un nemico ed eliminarlo in modo diretto. Sarà anche possibile nascondere i nostri soldati nella vegetazione, diminuendo in questo modo la possibilità che questi vengano colpiti dagli attacchi lanciati dalla distanza. Un’altra tattica particolarmente utile in difesa è lo scudo di anime, una barriera che si attiverà quando accosteremo un personaggio a un altro; ci vorrà un po’ di pratica per padroneggiare lo scudo, che si rivelerà di grande importanza nella protezione delle unità meno resistenti.
Ma concentriamoci ora sulla meccanica più interessante di Skulls of the Shogun, che riguarda, come suggerisce il titolo stesso del gioco, i Teschi. I soldati sconfitti, nemici e alleati, lasceranno cadere il loro teschio. Questo potrà essere mangiato da un altro personaggio, che recupererà in tal modo 2 o 3 HP; al terzo teschio mangiato l’unità si trasformerà in un Demone, che si distingue per l’esclusiva possibilità di agire per due turni durante un solo round.
I Demoni aprono nuove strade a tattiche sempre più articolate ed efficaci. Ricordiamo che anche il nostro caro Generale Akamoto potrà trasformarsi in uno di loro, ottenendo così il privilegio di muoversi fino a tre turni in un unico round e un vantaggio strategico ai danni del Comandante nemico.
Avremo modo di fare conoscenza con questo profondo gameplay avviando la Campagna, la modalità di gioco principale. Per portare a termine la storia di Skulls of the Shogun saranno necessarie dalle 10 alle 15 ore di gioco, a seconda della bravura del giocatore. Bisogna aggiungere inoltre la possibilità di ripetere i livelli già superati per sbloccare una delle tre Sfide incluse, che richiedono il raggiungimento di svariati obiettivi.
All’ottima longevità della modalità singleplayer va sommato il tempo che ci verrà sottratto nelle coinvolgenti modalità multiplayer. Con Versus potremo dare inizio a uno scontro online contro un altro giocatore, oppure avviare una partita in locale fino a 4 giocatori, che potranno darsi battaglia fra loro o collaborare in partite co-op. Un altro extra riguarda il multiplayer asincrono, grazie al quale potremo sfidare un’altra persona in momenti diversi. La modalità multigiocatore offre tante ore di gioco aggiuntive ed è la migliore occasione per mettere alla prova le proprie capacità strategiche.
Ma se finora Skulls of the Shogun si presenta come un titolo dalle enormi potenzialità e con un gameplay caratterizzato da numerose meccaniche e variabili tipiche dei migliori RTS, qualcosa sembra non quadrare al meglio. La tipica suddivisione “a scacchiera” del campo di battaglia è del tutto assente in questo gioco, proponendo durante la scelta delle mosse dei cerchi che indicheranno il raggio d’azione entro il quale potremo attaccare i nemici circostanti.
Se da un lato ciò sembra offrire una maggiore libertà di movimento al giocatore, potrebbe allo stesso tempo costituire un ostacolo, dal momento che non avremo la percezione delle distanze che separano le nostre unità dalle trappole e dai nemici. Con il tempo ci abitueremo a questa insolita scelta, ma saranno inevitabili le fasi in cui il giocatore si sentirà confuso nell’organizzazione dei movimenti delle truppe e delle tattiche da mettere in atto.
Nulla da segnalare per quanto concerne il comparto visivo e sonoro, grazie a uno stile grafico originale e ad una buona scelta dei suoni e delle musiche adattate all’ambientazione del gioco. Un’apprezzabile feature di Skulls of the Shogun è la possibilità di iniziare la partita su Xbox 360 e continuarla su un sistema Windows 8 o Windows Phone, grazie ai salvataggi cloud.
Tirando le somme, Skulls of the Shogun è un Live Arcade imperdibile, uno dei migliori presenti sullo scaffale del Marketplace in questa stagione. Che siate esperti dei giochi di strategia a turni o nuovi a questo particolare genere, il titolo riuscirà a farsi apprezzare da chiunque, grazie a un livello di sfida bilanciato e all’enorme varietà di meccaniche che costituiscono un gameplay sorprendentemente ricco.
La Campagna ci riserva situazioni imprevedibili, che richiedono la massima concentrazione in gran parte parte dei livelli che la compongono, in particolare nelle battaglie in cui ci toccherà affrontare un nemico dotato di un esercito più grande del nostro. Sarà meglio studiare il campo di battaglia e sfruttare ogni suo singolo aspetto per pianificare i nostri movimenti e colpire al cuore il rivale.
Beh, che fate ancora qui? Armatevi di katana, di spirito di vendetta e di uno sproporzionato appetito per i teschi, il trono di Shogun dei Morti sarà vostro! Prima però vado a calare il riso.
Sviluppato da 17-Bit e pubblicato da Microsoft Studios, Skulls of the Shogun è disponibile dal 30 Gennaio 2013 per Xbox 360, Windows 8 e Windows Phone.