Anarchy Reigns

Anarchy Reigns, risse apocalittiche

di • 28 gennaio 2013 • RecensioneCommenti (0)2068

Dopo circa un’anno dalla pubblicazione in Giappone, Sega porta in Occidente con un prezzo budget il promettente Anarchy Reigns, un divertente beat ‘em up ambientato in un mondo devastato da una terribile guerra nucleare, scatenando la diffusione di mutazioni genetiche che hanno spinto i superstiti ad adottare impianti cibernetici.

Il gioco è stato sviluppato dall’ormai cara Platinum Games, che ci ha regalato capolavori come Bayonetta e Vanquish, titoli all’insegna dell’azione frenetica e immediata. Con Anarchy Reigns il team nipponico ha voluto continuare le vicende di Mad World, un picchiaduro brawler che ha avuto un discreto successo su Wii, grazie a un’efficace grafica monocromatica che si tingeva di rosso durante i letali scontri del DeathWatch.

Ritorna così il cacciatore di taglie Jack Cayman che, dopo gli eventi di Mad World, si ritroverà a seguire i passi dell’assassino di sua figlia Stela. Tuttavia Jack dovrà contenere il suo forte desiderio di vendetta, poichè viene assoldato da Jeannie Caxton affinchè catturi suo padre Max, ex comandante delle forze di polizia e ora ricercato per essere condannato a morte. Ah, quasi dimenticavo, è anche la stessa persona che ha tolto la vita alla piccola Stela.

Il pompatissimo Cayman, dotato di una doppia motosega al plasma incorporata nella protesi cibernetica che sostituisce ora il suo braccio (figo eh?), dovrà fare i conti con la vecchia squadra di Max, partita all’inseguimento del pericoloso ricercato. Jack si scontrerà così con l’agente Leo Victorion, anch’egli corredato da potenti impianti “cybridi” e da un particolare gusto per la lotta.

Con l’ingresso in scena di Leo ha inizio la Campagna di Anarchy Reigns, suddivisa in due parti: l’Area Nera, dove vestiremo i panni di Jack, e l’Area Bianca, in cui controlleremo Leo. Completando la prima Area si passerà all’altra, passando da Jack a Leo o viceversa, e giunti verso le battute finali della seconda campagna potremo finalmente sbloccare il livello finale del gioco. Questa strada garantisce un’ottima rigiocabilità anche in singleplayer, offrendo un totale di più di 10 ore di gioco.

Jack affronta Leo in un duello all'ultima scintilla.

Ogni campagna è suddivisa in quattro fasi ambientate in altrettanti scenari, in cui avranno luogo missioni Principali e Libere. Per accedere alle varie missioni bisognerà accumulare un determinato punteggio, che potremo totalizzare velocemente completando le prime missioni Libere disponibili. Una scelta che renderà felici i fan dei classici picchiaduro a scorrimento, ma è anche e soprattutto un pretesto per familiarizzare con i comandi e con le numerose feature del gioco.

Purtroppo le missioni libere saranno le stesse per ogni Area, così come le quattro ambientazioni. Fortunatamente ciò non vale per quelle principali, in cui dovremo affrontare spietati combattenti che riincontreremo spesso e volentieri nelle fasi successive di gioco, come nemici o alleati. Conosceremo così i personaggi del roster di Anarchy Reigns, 16 in tutto, ognuno caratterizzato da un certo stile di combattimento e da un’Arma Killer (come le motoseghe di Jack o le lame di Leo).

Dopo aver completato la modalità Storia posso affermare di non essere rimasto particolarmente soddisfatto. Dal punto di vista narrativo la trama non eccelle, presentando banalità e dialoghi sottotono che finiscono per rovinare le buone idee che stanno alla base di una storia raccontata in modo troppo confuso. Non manca una certa ripetitività durante i primi livelli di gioco, sebbene le missioni Libere offrano una maggiore varietà, proponendo sfide che vanno dallo scortare un robot bar-man e proteggerlo dai mutanti fino ad arrivare a vere e proprie gare a bordo di veicoli nemici.

Ma il punto forte di Anarchy Reigns non è la modalità a giocatore singolo, bensì quella multigiocatore. Il brawler di Platinum Games include un ricchissimo multiplayer, il vero asso nella manica del gioco, grazie a ben 13 modalità multigiocatore (incluse le due della Limited Edition). Tra le varie modalità troviamo quelle cooperative e le più riuscite competitive, che partono dagli scontri 1v1 di Lotta in Gabbia per arrivare alla frenetica Battle Royale, una battaglia tutti contro tutti fino a 16 giocatori. Queste e altre modalità, dalle più classiche alle più insolite e bizzarre, si terranno all’interno delle Arene, esteticamente ispirate ai livelli della Campagna.

Il multiplayer di Anarchy Reigns propone un alto livello di sfida, con modalità impegnative che riescono a intrattenere il giocatore più esperto per ore intere. Quello occasionale troverà pane per i suoi denti, ma le modalità offline ci vengono incontro preparandoci a ciò che ci aspetta sui server del gioco. In merito a questi ultimi, purtroppo, bisogna notificare la grande assenza di giocatori, senza i quali troveremo difficoltà nell’accedere a gran parte delle partite. Un vero peccato considerando che Anarchy Reigns tira fuori il meglio di sè proprio nella modalità multigiocatore.

Ma non disperate, poichè sarà possibile giocare contro l’IA facendo pratica nelle varie modalità multiplayer anche in offline. In questo modo, naturalmente, verremo privati della soddisfazione di essere riusciti a far dannare un altro giocatore dopo avergliele suonate di santa ragione.

Barone che prende a pugni Mathilda? Cose che si vedono solo nella modalità multiplayer.

Parliamo ora del sistema di combattimento di Anarchy Reigns, il vero motore di questo picchiaduro a scorrimento. Come abbiamo anticipato, ogni personaggio vanta di mosse uniche che riprendono il proprio stile di combattimento. Avremo così attacchi leggeri e pesanti, i primi ci permetteranno di dare inizio a rapide Combo mentre i secondi ci aiuteranno a danneggiare maggiormente l’avversario. Raggiunto un certo numero di colpi inferti potremo attivare l’Arma Killer, grazie alla quale faremo vere e proprie carneficine. Un indicatore sull’interfaccia di gioco ci ricorderà quando potremo attivare la modalità Furia, che ci renderà temporaneamente invincibili, avviando lunghe Combo e permettendo il libero uso dell’Arma Killer.

I comandi di gioco ci permetteranno di accedere così a un repertorio smisurato di mosse, che potranno essere padroneggiate dopo poco tempo facendo pratica nella comoda modalità Tutorial. Impareremo in questo modo anche a difenderci dagli attacchi nemici apprendendo l’uso della Parata, che ci tornerà molto utile negli scontri online.

I combattimenti di Anarchy Reigns sono tanto divertenti quanto spettacolari, grazie alla grande varietà di mosse e ad un’ottima resa degli impatti. La violenza che ha caratterizzato il precedente Mad World è stata qui attenuata, rinunciando così a bagni di sangue e mutilazioni, ma senza abbandonare un’azione sfrenata che non concede pause.

Per quanto riguarda il comparto tecnico, ci si rende facilmente conto di non trovarsi di fronte a un titolo che grida al miracolo grafico. Troviamo un dettaglio grafico piuttosto povero che si manifesta nelle texture di gioco ed effetti luminosi da dimenticare. Nonostante ciò troviamo un’ottima fluidità e un framerate stabile, che scende solo raramente sotto la soglia dei 30 fps. A migliorare una veste grafica un po’ sottotono ci pensa il level design dei personaggi, che vantano di una caratterizzazione unica e originale. Purtroppo non si può dire altrettanto per gli scenari che riprendono l’ambientazione del gioco, poco curati nella loro realizzazione.

La piacevole e variegata colonna sonora di Anarchy Reigns è stata curata da Naoto Tanaka, compositore giapponese che ha già lavorato al fianco di Platinum Games per le soundtrack di Mad World e Bayonetta. Il gioco è localizzato completamente in Italiano, ma anche qui il doppiaggio risulta decisamente deludente. Alcune interpretazioni, in particolare quelle di Jack Cayman e del Barone Blacker, sono davvero ottime e piacevoli, ma la direzione del doppiaggio cade in molti dialoghi con battute del tutto estranee al contesto in cui sono inserite.

E se vi dicessimo che c'è anche Bayonetta?

Tirando le somme, Anarchy Reigns è un gioco con molti aspetti negativi, ma che fanno solo da cornice a un’esperienza divertente e spettacolare che troviamo in pochissimi giochi del genere. La modalità Storia non regalerà al giocatore un racconto emozionante, ma saprà intrattenerlo a lungo grazie a un’ottima longevità. Il multiplayer è invece il fiore all’occhiello della produzione Platinum Games, che offre numerose modalità di gioco adatte a chiunque, dal più determinato al meno esperto (certo, se non fosse per i server deserti..). Il combat system è semplice e intuitivo, regalando al giocatore momenti spettacolari durante i combattimenti con grandi gruppi di nemici e con i giganteschi Boss. Graficamente il gioco non ha molto da offrire, mentre il comparto sonoro ci delizia con canzoni di vario genere e ben adatte al contesto.

Ma perchè dovreste acquistare Anarchy Reigns? Beh, vi basterà sapere che è in vendita in tutti i negozi a prezzo budget (circa 30 €) e in edizione limitata, ripagandoci per il ritardo di circa un anno rispetto alla versione giapponese. La Limited Edition include due modalità bonus per il multiplayer e, udite udite, il personaggio di Bayonetta, la protagonista dell’omonimo titolo di Platinum Games.

Una grande rigiocabilità, tanto divertimento e un prezzo invitante bastano per spingerci all’acquisto di Anarchy Reigns, che non sarà al livello di Mad World, ma che è capace di offrire a chiunque, giocatore di picchiaduro e non, un’esperienza da provare almeno una volta.


Sviluppato da Platinum Games e pubblicato da Sega, Anarchy Reigns è disponibile dall’11 Gennaio 2013 per Xbox 360 e PlayStation 3.

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