Recensione – WWE Smackdown VS Raw 2011 (Xbox 360)

di • 20 novembre 2010 • RecensioneCommenti (0)754


Titolo: WWE Smackdown VS Raw 2011
Genere: Picchiaduro
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Yuke’s
Publisher: THQ
Data di uscita:  29 Ottobre 2010

Siamo forse di fronte al perfetto connubio tra la realtà e la riproposizione digitale? È forse riuscita  Yuke’s a rendere il giusto merito al wrestling sulle nostre console? Si direbbe di sì: in effetti questo gioco è tanto finto e vuoto quanto la vera pantomima che ammorba da anni le tv americane e, purtroppo, anche gli schermi nostrani. Di solito un commento del genere andrebbe piazzato nei commenti finali, ma oggi siamo dell’opinione che sia meglio chiarire l’opinione di chi vi scrive sullo sport, prima di procedere, per poter meglio comprendere quanto segue.

Partendo dal presupposto che gli sviluppatori di Osaka curano questo franchise da molti anni ormai, sarebbe stato lecito attendersi un discreto affinamento del prodotto, ma le nostre aspettative sono andate alquanto deluse: abbiamo tristemente realizzato che questo è un titolo destinato esclusivamente agli hardcore fan della WWE, con un appeal irrisorio per chiunque altro. Potrebbe sembrare un giudizio duro, ma è impossibile non sottolineare come la pletora di opzioni e modalità vada sprecata dalle carenze del pur volenteroso sistema di combattimento, ed altre mancanze varie, ragion per cui rimane ben poco da apprezzare per quelli che non intendono gettarsi a capofitto nell’universo dello sport entertainment statunitense.

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Proprio la modalità Universo è il cuore del sistema, una sorta di interminabile carriera che si aggiorna costantemente, tenendo in considerazione ogni vostra personalizzazione, sia in termini di opzioni che di combattimenti organizzati, inserendo il tutto nel programma e gestendo intelligentemente cut-scene e rapporti tra i lottatori. Un sistema efficiente che, coniugato alla estrema flessibilità di ogni elemento del gioco, non tarda a dare soddisfazioni agli appassionati, che saranno sicuramente sopraffatti dalle enormi possibilità di customizzazione: potrete creare il vostro lottatore con il suo stile e mosse e catapultarlo sul ring per affrontare ogni sorta di incontro scelto dalla lista dei combattimenti disponibili (ulteriormente ampliata rispetto al precedente titolo), ed intervenire altresì sulle regole di questi match. Ogni più piccola modifica verrà automaticamente incorporata nel programma della carriera e non tarderete ad avere conseguenze per gli eventi che giocherete, o simulerete. Anche la modalità di scalata al titolo di Wrestlemania ha ricevuto un efficace make-up ed offre ora ben cinque storyline, in cui appunto guiderete alla corona cinque differenti wrestler, ognuno capace di offrire un’avventura abbastanza dissimile sulla base del proprio back-ground. Completamente nuove invece le scenette nei backstage degli incontri, in cui impersonerete il vostro personaggio in stile FPS, ed interagirete con le stelle della WWE, guadagnando anche bonus per una sorta di mini-gioco ruolistico. Tutto molto bello, sulla carta, anche l’online, dove si trasferisce pedissequamente la variegata offerta in termini di match organizzabili, perfino un’attraente modalità Royal Rumble in cui possono partecipare fino a 12 giocatori online. Tutto molto bello, dicevamo, ma solo per i fanatici della federazione americana, capaci di chiudere occhi, naso e orecchie, addirittura legarsi mani e piedi, dinanzi alle evidenti mancanze di questo titolo, non abissali, ma variegate quanto le opzioni del gioco.

Inutile nascondersi dietro un dito: il cuore del gioco, il combattimento, nelle sue meccaniche non ha visto adeguati perfezionamenti nel tempo e trascina annose problematiche, sempre meno tollerabili se si pensa agli sviluppi introdotti da altri giochi, come il fantastico Batman Arkham Asylum, la cui fluidità d’azione dovrebbe diventare la pietra angolare dei picchiaduro a venire. Invece eccoci dinanzi al solito gameplay della serie, deludente pur nell’ampiezza di mosse e stili a disposizione; il tutto è piagato dalle incongruenze nell’esecuzione, vittima delle imprecisioni nel rilevamento delle collisioni e dalla rigidità endemica del sistema. Ad esempio l’esecuzione di certe mosse è possibile solo in funzione di presupposti spazio-temporali, per cui il loro successo dipende più che dall’abilità del giocatore, dalla conoscenza ed applicazione di tali requisiti; ciò comporta anche uno sgradevole effetto di riposizionamento dei personaggi a schermo quando eseguite talune azioni, per farli rientrare nei pattern di esecuzione della mossa stessa, come nel caso di svariate acrobazie tentate quando siete troppo vicini alle corde del ring; ultima ma non meno grave pecca la ripercussione di questi limiti sulla risposta ai comandi, che pare alle volte soffrire di lieve lag. Ma i problemi ci pare che non manchino anche in altri comparti, come quello grafico in cui, se da un lato i fan potranno godere di scene ed introduzioni di buona fattura, dall’altro dovranno soffrire di un discutibile lip-sync e di ambientazioni dei ring alquanto old-gen.

Anche il settore audio lascia il segno in negativo, per il commento dei match scarno e monocorde, nonché per la discutibile interpretazione dei vari wrestler chiamati al doppiaggio, cosa ancora più sospetta considerando le performance recitative in cui si producono, prima, durante e dopo i loro "match". Avevamo accennato alle scenette nei backstage? Beh, spiace demolirle, ma sono poco più di una passeggiata con rissa; pochissime le possibilità di interagire oltre questo limite, come scarno è il vocabolario dei personaggi che incrociate; altrettanto insipida la componente RPG inserita in questo scenario che dovrebbe permettere progressivi potenziamenti del vostro lottatore. Chiudiamo con l’online, ultima spiaggia ma solita sabbia: tanta carne al fuoco, ma piuttosto bruciacchiata, questa volta per le lungaggini di connessione, instabilità e lag, troppo presenti nelle nostre prove.

Cosa possiamo aggiungere? Che forse THQ dovrebbe rilassarsi di meno per la carenza di competizione nel settore, visto che questo (per fortuna) è rimasto l’unico titolo dedicato al Wrestling? I fan dovrebbero magari punire tale indolenza voltando le spalle ad un franchise che sopravvive solo per il monopolio che vanta ma, si sa, i fan non sono i più lucidi detrattori dei propri beniamini; probabilmente sono più le classiche mucche da spremere, dando loro il contentino annuale di un gioco rivisitato approssimativamente.

Valutazione generale

Presentazione 7
Ottimi i menù e le tonnellate di opzioni, soddisfacenti le cut-scene, discretamente evocative le introduzioni dei lottatori nelle arene.

Grafica: 7
Senza particolari fronzoli: a parte una discreta riproduzione dei personaggi l’intera ambientazione è molto spartana, forse troppo.

Sonoro: 5.5
Troppo scarno e moscio il commento, altrettanto piatte le interpretazioni dei wrestler, che si limitano a timbrare il cartellino.

Gameplay: 6
Arrotondiamo per eccesso per i fans, che sapranno scovare la loro razione di divertimento, superando con il cuore certi ostacoli.

Longevità: 7.5
L’interminabile carriera, le cinque storyline e l’eventuale online, se dovesse essere perfezionato mentre scriviamo, sono un bagaglio soddisfacente.

Multiplayer: 6
Anche qui il fan potrà gioire della citata pletora di opzioni, sapendo far di necessità virtù.

Voto complessivo: 6

Un voto orientato verso chi questo titolo lo attendeva e lo comprerà comunque, insieme ad un invito a non volersi accontentare ancora, in futuro. Per tutti gli altri, è già troppo pensare che abbiano letto la recensione fino a quest’ultima riga.

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