Recensione – Naughty Bear (Xbox 360)

di • 4 luglio 2010 • RecensioneCommenti (0)945


Titolo: Naughty Bear
Genere: Hack ‘n slash
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Artificial Mind & Movement
Publisher: 505 Games
Data di uscita: 25 Giugno 2010

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Artificial Mind & Movement, A2M per gli amici. Un nome complesso per una software house che bada sempre al sodo. L’ha fatto con Wet, e l’abbiamo applaudita nonostante qualche peccato di gioventù; ha ribadito il concetto nella sua ultima produzione, hack ‘n slash dall’alto potenziale, limando i meccanismi controversi del predecessore e variando le situazioni che il gioco man mano propone. Con quali risultati?

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Naughty Bear è la storia dell’omonimo (spelacchiato) orsacchiotto che, isolato dagli antipatici e tenerissimi peluche residenti a Paradise Island, si lascia andare a irrefrenabili crisi omicide. Spetterà al giocatore, naturalmente, assumere il controllo di questo protagonista e guidarlo attraverso la storyline descritta poc’anzi, arricchita di volta in volta da episodi contrari a Naughty, e sette sfide diverse per sette capitoli piuttosto brevi. Questi consisteranno in un episodio legato alla storia e in altri quattro costituiti da particolari richieste degli sviluppatori.

Sebbene la produzione 505 Games goda delle premesse esaltanti di cui sopra, bisogna purtroppo fare i conti con la cruda e dura realtà: malmenare i "nostri" ormai ex-amici non è soddisfacente come potrebbe sembrare, o come avrebbe dovuto essere. Il numero di armi a disposizione è insufficiente, le uccisioni contestuali sono di difficile attuazione perché non abbondano i punti in cui farle e, il più delle volte, la simpatica opzione dello spavento semplicemente non avrà alcuna risposta, non sortirà alcun effetto sul nemico di turno; a tali considerazioni va ad aggiungersi la ristrettezza e l’inconsistente varietà delle location che non risollevano, per quanto colorate e (quasi) del tutto distruttibili, le sorti di un gioco destinato alla ripetitività; finché l’utente non ne avrà le… mani piene, almeno. Peccato perché alcune chicche, sotto il profilo artistico e tecnico, lasciavano intravedere un possibile must-buy di mezza estate. Parliamo dello stile audiovisivo, impreziosito dalla presentazione degli "episodi" a mo’ di cartone per bambini e dalla loro atmosfera pseudo-bonaria, e di alcuni comportamenti dell’intelligenza artificiale che, pur scriptati e abbastanza rari, sono persino in grado di stupire: da sottolineare il suicidio degli orsetti messi troppo sotto pressione, le loro corse al telefono per chiamare i soccorsi (un calvario, pace all’anima loro) o per barricarsi in casa dietro, se non dentro, armadi con fessure à la Metal Gear Solid.

[img alt='Sì, lo sta spingendo nel fuoco.' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category1981/picture112549.aspx[/img]

Da citare, inoltre, la cura degli sviluppatori nella realizzazione di ben quattro, particolari modalità multigiocatore che, ahinoi, ad oggi non sembrano aver riscosso grande successo tra i possessori del titolo. Particolari, dicevamo, perché capaci di cogliere l’atmosfera del single-player e trasferirla in missioni cooperative oppure versus: Guerre gelatinose vede un team di tre orsetti sfidare il protagonista per la raccolta di gelatine e la conseguente preparazione di un’enorme torta di marmellata; Caccia alla torta premia i giocatori che resteranno in possesso del dolce per il maggior lasso di tempo; Oozy dorato "regala" un potente mitra a uno solo degli utenti, che sarà dunque invischiato in un match contro tutti per la conquista dell’arma; Assalto, infine, suddividerà i giocatori in due squadre che dovranno raggiungere la base degli avversari per distruggerne la statua d’Orsocorno (o difenderla per due minuti, a seconda della fazione). Quest’ultima dovrebbe prestarsi particolarmente al multiplayer, vista la somiglianza con le mod di giochi più "seriosi".

Il centro a targhe alterne sinora descrittovi viene messo in movimento da un comparto grafico modesto, che trova rifugio in modelli poligonali estremamente elementari come quelli di peluche e case dai contorni tozzi: stylish, mica raffazzonato in poco più di un anno di sviluppo. Non vi basta? Sul "menù" ci sono anche le classiche compenetrazioni tra personaggi (non siate maliziosi) e l’altrettanto abitudinaria visuale dietro le spalle che soffre da morire svolte repentine e spazi chiusi. Ma il discorso è quello di sempre: se il titolo è in grado di coinvolgere per una qualunque delle sue qualità, certe cose neppure si notano; Naughty Bear fallisce proprio sotto l’aspetto che maggiormente l’avrebbe dovuto caratterizzare, quel divertimento che già manca dopo un’oretta o due di mazzate. Un passo indietro, ma non troppo, rispetto alle sopraccitate avventure di Rubi.

Valutazione Generale

Presentazione: 7.5
Le introduzioni ai vari livelli fanno sembrare Naughty Bear una sorta di Teletubbie malato, delirante. Missione compiuta, A2M…

Gameplay: 5
… Ma l’abito non fa il monaco. Semplicemente, i pestaggi non appagano quanto dovrebbero.

Grafica: 5.5
Fa il suo dovere, senza eccellere e peccando in molte situazioni a causa di una visuale al limite del decente. Talvolta si ha la sensazione di sviluppo approssimativo, frettoloso; dopo Wet ci aspettavamo un impegno maggiore.

Sonoro: 7
Se le scenette di introduzione agli episodi sono così divertenti, il merito spetta in gran parte alla voce narrante che sembra sfottere il povero Naughty.

Longevità: 5
Sette capitoli da cinque episodi, sette tipologie di sfide in single-player, quattro modalità multigiocatore. Eppure l’orsacchiotto di A2M non riuscirà a tenervi incollati allo schermo.

Multiplayer: 6
Coraggiosa la scelta di inserire modalità multiplayer in un titolo del genere. Va premiata l’iniziativa, quindi, ma non aspettatevi di trovare le maree di amici che potreste tranquillamente sfidare su altri prodotti.

Voto complessivo: 5.5

Meno divertente di quanto sembri, ma nemmeno da buttare. Un paio d’ore di svago potrà anche offrirvele, a patto che: 1) siate davvero incazzati col mondo; 2) Naughty Bear non vi faccia incazzare ancora di più. Non correrete mica il rischio del prezzo pieno?

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