Recensione – Blur (Xbox 360)

di • 9 giugno 2010 • RecensioneCommenti (0)1046


Titolo: Blur
Genere: Racing game
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Bizarre Creations
Publisher: Activision
Data di uscita: 28 Maggio 2010

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L’alta qualità di Blur non è certo una novità. L’ultimo racing di casa Activision, infatti, si era già messo in evidenza nel corso di una fortunata beta multiplayer, cui abbiamo partecipato e che aveva sottolineato la sua natura di online-oriented. Sono bastate poche sessioni al titolo completo per convincerci ulteriormente di queste impressioni.

[img alt='Tra poco questa BMW sarà cenere.']/immagini/Giochi/category1891/picture97780.aspx[/img]

Il ritorno di Bizarre Creations su Xbox 360 non si discosta notevolmente dai precedenti lavori (Project Gotham Racing e, perché no, The Club), specie se teniamo in considerazione la loro fortissima componente arcade. Una componente, quest’ultima, che non emerge tramite meccaniche di guida assurde, tutt’altro; proprio come in PGR, pur restando lontani dal feeling dei vari Forza, sia chiaro, le auto hanno il giusto peso, si lasciano domare piuttosto facilmente ma con quel filo di realismo che non dispiace a nessuno. E’ proprio questa, a nostro parere, la capacità maggiore degli sviluppatori di Liverpool: mentre altri hanno ritenuto che "arcade" significasse follie al volante, la softco. inglese è riuscita a spostare completamente l’attenzione su fattori diversi, mantenendo un profilo basso per quanto riguarda i movimenti delle vetture. Questi fattori, in Blur, sono i tanto celebrati power-up che, scimmiottando notevolmente l’acclamato Mario Kart, tengono in bilico le sorti delle gare fino all’ultimo secondo.

Ora concentriamoci sull’aspetto single-player della produzione, l’unico a non essere stato toccato dalla beta di Marzo. All’avvio del gioco, sarete subito accolti da "Nelle puntate precedenti di Blur", una sorta di re-cap in stile televisivo delle sfide che avete superato nella precedente partita e di altri dati relativi al multigiocatore; ci è parsa un’aggiunta last minute in risposta al reality show della concorrenza, e infatti non si fonde molto bene con il resto dei menù. Le modalità di gioco, d’altro canto, non mostrano un’eccessiva varietà e ricalcano, in più di un caso, quelle viste nel sopraccitato PGR: la corsa a checkpoint, autentiche prove a tempo che potremo risolvere utilizzando i turbo di colore verde e i bonus in secondi sparsi per i circuiti; le classiche gare (che tanto classiche poi non sono) da tre giri contro un massimo di diciannove avversari; Distruzione, dove avremo il compito di eliminare, esclusivamente tramite le saette viola, i veicoli dell’IA per guadagnare decimi sull’inesorabile cronometro. Tutto ciò non è altro che un viatico per la somma sfida, quella con il "boss" di fine livello, raggiungibile al compimento di alcuni obiettivi: vi sarà chiesto di colpire più auto contemporaneamente con una scossa, di abbattere avversari sfruttando la scarica invertita e persino di conquistare fan attraverso acrobazie e il passaggio sotto determinati punti di controllo. Un sistema molto simile a quello dei kudos, di cui raccoglie la diretta eredità, che sembra funzionare nonostante il gioco si avvicini più all’atmosfera notturna di Need for Speed piuttosto che a quella di una trasmissione tv.

[img alt='Through the fire and flames.']/immagini/Giochi/category1891/picture97782.aspx[/img]

Sul comparto grafico di Blur, confermiamo le impressioni che avevamo raccolto alla prova delle versioni dimostrative: sono pochi quegli scenari che si prestano a situazioni spettacolari (visivamente parlando), ma non bisogna dimenticare il numero di auto costantemente in pista, ossia 20, e gli effetti messi in scena dai vari power-up; se a queste considerazioni aggiungiamo un frame-rate granitico e una buona sensazione di velocità, il "gioco" è fatto. Per le ambientazioni – estrapolate da città quali Barcellona, Los Angeles e Tokyo – scorrazzeranno mezzi realizzati su licenza ufficiale di Audi, BMW, Dodge, Renault, Wolkswagen (giusto per citare alcuni dei marchi coinvolti, divisi per quattro classi in base alle prestazioni) e riprodotti fedelmente, anche nella loro lenta distruzione, pur senza un’eccessiva cura dei dettagli. Ultima annotazione sulla longevità: i nove livelli della carriera solitaria sono integrati da altrettante modalità online, intorno alle quali, ve ne accorgerete presto, ruota effettivamente il lavoro complessivo di Bizarre. Nel momento in cui scriviamo, sono 1.119 gli utenti connessi e non sembrano esserci particolari problemi di lag; dati alla mano, il titolo si propone con forza come racing dell’estate.

In conclusione, Blur è la fusione delle precedenti esperienze che gli sviluppatori britannici hanno raccolto finora sul campo. Mentre hanno allentato la presa sulla componente prettamente stilistica, i compaesani dei Beatles si sono orientati verso elementi che senza dubbio avrebbero generato divertimento a palate: l’imprevedibilità dei potenziamenti, rigenerati online sotto forma di "perk", e le incredibili doti di Xbox Live. Un’ottima mossa che porta, finalmente, il party-racing anche su 360.

Valutazione Generale

Presentazione: 7.5
Blur corre il rischio di voler essere tutto e di non essere niente. Ciononostante, tutto sa di Bizarre, a partire dalla struttura dei menù per arrivare al sonoro.

Gameplay: 8.5
Non sono moltissime le modalità, e forse la campagna in singolo poteva essere maggiormente caratterizzata, ma è indiscutibilmente forte il concept di fondo.

Grafica: 8.5
Il gioco ha un comparto visivo gradevole e stabile, regala una buona sensazione di velocità – specie coi veicoli di classi elevate – ma non "spacca" in nessun particolare.

Sonoro: 8
Ottimi gli effetti in pista e buona la colonna sonora, impreziosita dall’epica The Ecstasy of Gold (Ennio Morricone) rivisitata in chiave elettronica per l’introduzione.

Longevità: 8.5
Gli appassionati del 100% avranno pane per i loro denti. E, se proprio non siete appassionati del completamento… date un’occhiata al multiplayer.

Multiplayer: 9
Eccolo, il fiore all’occhiello dell’ultima produzione Bizarre: il suo reparto multigiocatore è addictive al pari di un Halo o di un Call of Duty, grazie a un sistema di progressione che può essere paragonato solo a pochi concorrenti. Il racing online dell’Estate.

Voto complessivo: 8.5

Bizarre fa centro, ancora una volta. Ci aspettiamo che, nel prossimo futuro, la serie sappia distinguersi dai tanti prodotti cui si ispira.


Per ulteriori informazioni su Blur e i suoi power-up, vi rimandiamo alla nostra anteprima di Marzo.

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