Guardians of Middle-Earth

Guardians of Middle-Earth non vince la sfida dei MOBA su console

di • 5 dicembre 2012 • RecensioneCommenti (0)1632

E se Il Signore degli Anelli, saga data per morta nel mondo dei videogiochi, fosse capace di far nascere e fiorire un genere nuovo su console?

Guardians of Middle-Earth è un MOBA, genere per l’appunto nuovo su Xbox 360, che ha già assistito, senza leccarsi neanche troppo le dita, al lancio dell’indie Awesomenauts in 2D. L’esperimento, se così vogliamo chiamarlo, di Monolith (lo stesso studio di F.E.A.R.) sta tutto nel gioco tridimensionale, con visuale isometrica, che lo proietta direttamente tra le grinfie di League of Legends e DOTA. Che per fortuna sua, ma pure mia, non arriveranno mai dalle nostre parti.

“Fortuna mia”, ho detto, sì, e potete già farvi un’idea di come siano andate le sessioni grazie alle quali posso ora parlarvi del gioco. Gioco terribilmente complicato, a mio modo di vedere, e non per i comandi, come qualcuno poteva credere, ma per la sua stessa, duplice e ingannevole natura. I MOBA non sono altro che un mix di azione e strategia in arene precostituite appositamente per darsele di santa ragione. L’azione, tuttavia, sarebbe meglio non vederla affatto, perché non appena vi lancerete nella mischia sarete travolti senza pietà dall’IA o dagli utenti più esperti. E qui ho scovato la prima grana: un prodotto di questa tipologia, che richiede una mole di pazienza davvero da santi, quanto si adatta ai dettami di Xbox Live Arcade? Quanto a quelli di una Xbox 360?

Altro punto interrogativo grosso quanto una casa è l’assenza di una benché minima campagna single-player. Anche questa criticità è propria del genere  e mi fa pensare, per quanto fossi apertissimo alla novità, che tali titoli non facciano al caso delle console casalinghe: i MOBA non hanno una storia, una trama da sviluppare, neanche uno straccio di contentino basato sulla progressione e sui livelli – una specie di Diablo – o qualcosa che faccia da perno intorno al quale far ruotare l’attenzione del fruitore. Niente di niente. I giocatori vengono lanciati senza batter ciglio (o meglio, dopo un curatissimo tutorial) nell’azione multiplayer che, nonostante il buon numero di mappe e personaggi disponibili al pronti-via, non dura affatto per sempre e in tutta onestà non può giustificare il prezzo di 1200 Microsoft Points.

Il cerchio che vedete intorno al protagonista è l'area in cui i suoi attacchi, magici e fisici, sono validi. Il triangolo davanti a lui funge da 'visuale offensiva', ed è possibile spostarlo con la leva destra del pad

Ne consegue un quadro dalle tinte a tratti splendenti e a tratti fosche. Brillano, ad esempio, la possibilità di personalizzare di partita in partita le abilità di personaggi epici come Gollum, Gandalf e addirittura Sauron; abilità che, se padroneggiate, restituiscono un feedback molto positivo. Rimane un mistero l’utilità dei guerrieri in un gioco che, come dicevo poc’anzi, penalizza in maniera mortale l’approccio frontale, ma maghi e arcieri fanno il loro sporchissimo lavoro. Si tratta delle uniche classi che mi sento di consigliarvi ad occhi chiusi, consistenti nei personaggi (fantastici) del già citato Gandalf e di Legolas, sebbene ben presto vorrete provarle tutte per capire se siete delle schiappe o le vostre difficoltà dipendono dal protagonista.

Nel mio caso, sto tentando disperatamente di capirlo e di scoprire se l’equilibrio tanto sbandierato dagli sviluppatori sia soltanto uno specchietto per le allodole (i giocatori hardcore), ma fin quando non saranno passate alcune settimane di imprecazioni sarà difficile trarre delle somme corrette.

E allora chiudiamo con le promesse “tinte fosche”. Se, come me, vi eravate illusi che essere fan de Il Signore degli Anelli (e dell’atteso Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato) e curiosi di saperne di più sui MOBA sarebbe bastato per lanciarvi a pie’ pari in questo titolo, vi sbagliavate di grosso. Guardians of Middle-Earth è un gioco adatto soltanto agli utenti più pazienti, a quelli che non temono di dover cancellare tutto quanto sapessero in fatto di videogiochi e riscrivere la propria memoria, a chi cerca un universo credibile e godibile per le proprie scorribande (che tali non sono) strategiche. Gli appassionati di film e libri, complice l’insana scelta di mischiare buoni e cattivi nelle stesse squadre, possono tranquillamente farne a meno.


Sviluppato da Monolith e pubblicato da Warner Bros. Interactive Entertainment, Guardians of Middle-Earth è disponibile da oggi su Xbox Live Arcade e PlayStation Network al prezzo di 1200 Microsoft Points.

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