Titolo: Dark Void
Genere: Azione
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Airtight Games
Publisher: Capcom
Data di uscita: 22 Gennaio 2010
Se le sempre più prolifiche trame Hollywood-style stanno cominciando a stancarvi, allora potete ritenervi fortunati di stare vivendo la ribalta della science-fiction come base per gli impasti video ludici del prossimo futuro.
Nello stesso periodo in cui Mass Effect 2 arriva a far terra bruciata intorno a sé, Dark Void – prodotto da Capcom USA – ha il duro compito di fronteggiare l’onda impetuosa di Bioware senza affogare nel marasma del videogaming moderno.
In questo esordio degli americani Airtight Games, prenderemo le parti di un pilota di cargo il quale, durante una consegna, finisce risucchiato da una dimensione alternativa situata all’interno dell’oramai famoso Triangolo delle Bermuda. Una volta arrivati nel Vuoto, questo il nome del misterioso luogo, scoprirete che una razza aliena sta tentando di dominare il globo terrestre, così da evitare la propria estinzione. Prontamente informati della disperata situazione, vi unirete alla resistenza umana composta da indigeni e naufraghi come voi, disposti a tutto pur di combattere la più importante delle guerre.
[img alt='Le armi dei Collector avranno effetti devastanti']/immagini/Giochi/category1806/picture82637.aspx[/img]
Mossi i primi passi in questo fantasioso mondo, ci renderemo subito conto che le classiche regole degli action "à la Gears of War" vengono sostanzialmente stravolte dalla possibilità di combattere in orizzontale o verticale, sfruttando pareti e montagne come un vero e proprio campo di battaglia, in barba a tutte le leggi della fisica.
Questo, in parte, è permesso proprio dalla componente scientifica che caratterizza la trama. Infatti, dopo un paio di livelli, incontreremo il fisico Nikola Tesla che ha raggiunto il Vuoto per studiarne le particolari caratteristiche magnetiche. Da quel momento in poi l’arsenale si arricchirà di un jetpack che vi permetterà di sfruttare il vostro corpo come fosse un aereo, apportando non poca innovazione agli altrimenti noiosi scontri a fuoco con gli alieni.
Che vi piaccia o no, dopo qualche ora di gioco, nonostante il gameplay offra una buona varietà di situazioni, la storia sarà l’unico vero punto di interesse dell’intera produzione, spingendovi ad andare avanti per scoprire come andrà a finire. Capita raramente di vedere una narrazione riuscire a sfruttare un abusato luogo comune della science-fiction, come il Triangolo delle Bermuda, senza cadere in stereotipi che minino la veridicità degli eventi, determinando una netta perdita di interesse. Per fortuna, almeno in questo, Dark Void riesce a tenersi coerente con quel 1938 in cui è ambientato, focalizzandosi molto sullo scontro per la sopravvivenza senza esasperare l’utente con assurdi concetti di natura complottista.
Basato sulle meccaniche di copertura oramai comuni a tutti gli action, il titolo alterna sparatorie all’ultimo sangue con combattimenti aerei vissuti in prima persona grazie al vostro jetpack. L’inserimento di un rocket-man nelle meccaniche segna una svolta interessante nel genere e riesce nell’intento di divertire il giocatore con qualcosa che non aveva mai provato. Al di là dei cieli azzurri del Vuoto, il gioco Airtight resta un anonimo shooter in terza persona incapace di incollare allo schermo con ritmi frenetici, nonostante diverta in più punti per via delle piccole variazioni sul tema.
La presenza di sole sei armi, anche se lievemente potenziabili, è il campanello di allarme di un gameplay acerbo che, durante lo sviluppo, ha perso di vista i suoi principali obiettivi, abbozzando un interessante ibrido nato da un’idea potenzialmente fortunata.
A complicare il già mediocre quadro, arrivano un’intelligenza artificiale nella media, capace di sporadiche tattiche ma mai competitiva, e un dettaglio grafico inesistente nelle ambientazioni. Tralasciando i primi livelli, in cui potrete assistere a una flora rigogliosa, la modellazione ambientale favorirà le sezioni aeree al fine di alleggerire il carico di dati che la CPU dovrà gestire. Questa scelta sfocia in una festa di texture datate e prive di dettaglio, accompagnate da una generale piattezza dei paesaggi che, dopo qualche ora, fa montare in noi una grande tristezza per i risultati che si potevano ottenere da premesse così interessanti.
Per restituire una visione d’insieme del Vuoto, i developer hanno deciso di utilizzare l’Unreal Engine 3, purtroppo senza sfruttare l’enorme quantità di dettagli che il motore riesce a gestire. Nonostante graficamente sia guidato da quegli stessi stereotipi che rendono la trama importante, Dark Void riesce soltanto nell‘impianto d’illuminazione, risultando troppo indietro con gli anni sia in texture che in modellazione poligonale. Gli stessi effetti particellari falliranno lì dove ce ne sarà più bisogno, le grandi esplosioni presenti nel gioco finiranno quasi sempre in una bolla di sapone, lasciandovi col proverbiale amaro in bocca.
[img alt='Classico esempio di combattimento verticale']/immagini/Giochi/category1806/picture82635.aspx[/img]
Se ciò che sentiamo, a volte, è più importante di quel che vediamo, allora Airtight Games è riuscita a garantire alla narrazione lo spessore che merita, anche grazie a una maggiore cura del comparto audio. La punta di diamante di questa parte del titolo la ritroviamo nel doppiaggio di protagonisti e comprimari, capace di dare la giusta espressione a ogni situazione, garantendo una buona caratterizzazione, arricchita da un colorito linguaggio che ben sottolinea la personalità di alcuni compagni.
Al di là della recitazione, il sonoro si attesta su una buona sufficienza facendo il proprio dovere senza particolari defezioni.
Dando un giudizio definitivo, ci rendiamo conto di come Dark Void sia un gioco dalle grandi potenzialità, purtroppo non sfruttate. Le ambientazioni piatte e il comparto grafico datato danno l’idea di un prodotto che avrebbe sicuramente "sbancato" nel 2005, ma che oggi non può nulla di fronte a "mostri sacri" come Mass Effect 2. La vicina uscita dell’action Army of Two: Il 40° Giorno ci spinge a consigliarvi l’acquisto del titolo Airtight Games solo in caso siate forti appassionati degli affascinanti misteri di questo Mondo, universi paralleli inclusi.
Valutazione generale
Presentazione: 8
Menù accattivanti e intuitivi. Lo stile "a torta" aiuta la navigazione.
Grafica: 6.8
La grande vastità delle ambientazioni ha richiesto troppi sacrifici che hanno finito col dare al prodotto un aspetto datato e privo di mordente. La buona modellazione non riceve giustizia per via del basso dettaglio generale delle textures.
Sonoro: 7.5
Il doppiaggio spicca nel comparto audio, dando la giusta personalità a tutti i personaggi. Il resto rimane comunque sufficiente.
Gameplay: 6.5
Nonostante Dark Void apporti un fondamentale ampliamento dell’attuale modello di gameplay dei giochi del genere, i difetti del motore grafico e l’eccessiva ripetitività, sul lungo periodo, finiscono col minare quanto di buono c’è nel gameplay, determinando una forte perdita di interesse nell’utente.
Longevità: 6.5
L’assenza di multigiocatore fa sì che le circa 6 ore della campagna siano l’unica espressione della longevità del titolo: si poteva fare di più.
Multiplayer: Assente.
Voto complessivo: 6.5
Un maggiore lavoro sul motore grafico e sulle meccaniche di gioco avrebbe sicuramente giovato a Dark Void che, allo stato attuale, è consigliato soltanto se amate la fantascienza basata su determinati stereotipi degli anni ’40.