Recensione – Bayonetta (Xbox 360)

di • 3 febbraio 2010 • RecensioneCommenti (0)783

Titolo: Bayonetta
Genere: Beat ‘em up
Piattaforma: Xbox360
Sviluppatore: Platinum Games
Publisher: SEGA
Data di uscita: 5 Gennaio 2010

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Inutile nascondersi dietro una ciotola di ramen: nel mercato attuale il Sol Levante sembra ormai incapace di innovare o perlomeno ripetersi ai livelli dei tempi d’oro del boom delle console. Le uscite di marchio occidentale sono ormai la stragrande maggioranza, con tutti i limiti di varietà di contenuti che dalla loro monotematica radice derivano, e le relativamente poche produzioni nipponiche sembrano vivere di luce riflessa, quando non si adagiano esse stesse sui binari hollywoodiani.

Tutto ciò è una vera disdetta per ogni giocatore esperto, quello che conosce quanto hanno saputo dare al mondo dell’intrattenimento video ludico le software houses giapponesi. In questi tempi oscuri il curriculum di Hideki Kamiya incute rispetto ed ammirazione come pochi altri; era indubbiamente dalla fantasia e l’estro di personaggi della sua grandezza che potevamo aspettarci un colpo di coda. E infatti siamo qui a raccontare di un gioco che spinge il genere da cui chiaramente prende spunto, quel beat ‘em up di “dantesca” memoria (peraltro frutto anch’esso del genio di Kamiya), oltre ogni limite, graziandolo di una meccanica perfetta, perfino serica nella sua fluidità; di scenari onirici rappresentati con passione e cura; di nemici acerrimi, mortali quanto belli e apocalittici. Un gioco che non rifulge nella trama, vittima forse anche degli eccessi di fantasia del suo ideatore, ma sorpassa quant’altro avete provato in termini di gameplay e ha il pregio mai sopravvalutato di non prendersi troppo sul serio.

[img alt='Le combo effettuabili sono davvero numerose.']/immagini/Giochi/category1898/picture98981.aspx[/img]

L’avventura di Bayonetta (già il nome la dice lunga) si dipana sui campi di battaglia più improbabili, contro giganteschi boss e la classica manovalanza, ma non è questo che conta nel gioco, quanto le meccaniche della lotta: alla Platinum Games hanno implementato un sistema di combattimento collegato agli arti della protagonista, che sono variamente arricchibili di armi ed oggetti magici che sbloccherete in corso d’opera, perlopiù sconfiggendo i boss. Inoltre questi pezzi del vostro arsenale sono variamente combinabili tra loro, il che vi consentirà di creare sfiziose quanto fantasiose armi alternative. Per non parlare del numero impressionante di combo a vostra disposizione: buona parte della magia di Bayonetta sta principalmente nella fluidità con cui sarete in grado di produrre combo spettacolari e letali, previo un adeguato apprendistato; un flusso d’azione mozzafiato che vi trasporterà di livello in livello, senza soluzione di continuità, se non fosse per i deprecabili slide show che fanno a volte da intermezzo alla lotta e sviluppo della trama, probabilmente il punto meno alto di questa produzione altrimenti maniacalmente curata.

Ma Bayonetta non si limita ad una corsa lungo la campagna principale, attraversata premendo freneticamente pulsanti a casaccio; a livelli minori potrebbe bastarvi, ma paghereste a caro prezzo il mancato addentrarvi nelle malie di un sistema di combattimento più appagante di quanto salti all’occhio, perdendovi le esasperate fantasie sadiche di una protagonista sopra le righe, il vero clou dell’esperienza; non meno cura vi suggerisco di prestare all’arte della schivata, che può far ben più che risparmiarvi duri colpi. Ad arricchire l’esperienza di gioco intervengono i momenti di luna piena, in cui Bayonetta acquista la capacità di camminare sui muri, regalando un’ulteriore dimensione al gameplay.

Il comparto grafico è ineccepibile: non soltanto la qualità del dettaglio è elevatissima, ma la ricerca di soluzioni stilistiche estreme e il perfetto frame-rate anche nei momenti più caotici sono degni corollari; una citazione a parte meritano gli scontri con i boss, non soltanto per l’epicità e difficoltà ma anche per la bellezza degli scenari. A livello audio si fa notare per mancanza di incisività la pur vasta colonna sonora, generalmente troppo retrò; mentre è di ottima fattura il doppiaggio, per quanto in lingua inglese. Un’ultima menzione per le sfide a tempo, che costituiscono un piccolo apporto multiplayer per un gioco che ovviamente ne è privo, consentendo confronti “virtuali” con gli altri utenti, sulla base dei risultati ottenuti.

[img alt='Bayonetta, in tutto il suo letale splendore.']/immagini/Giochi/category1898/picture98980.aspx[/img]

Abbiamo detto solo bene, finora, ma possiamo anche trovare qualche peccato veniale in questa produzione, per quanto risulti evidente la passione di cui sia stato oggetto da parte di Kamiya e la sua ciurma: ad esempio la manovalanza del male tende ad essere ripetitiva nel corso dei livelli, cosa che potrebbe stimolare un senso di deja-vu; oppure il comportamento non sempre irreprensibile della camera, che può essere corretto tramite apposito pulsante di centratura, per fortuna. Nulla di veramente catastrofico, che possa quindi inficiare il valore del titolo.

Pertanto la nostra arringa finale non può essere che densa di lodi per un gioco che finalmente riporta sugli scudi la produzione giapponese, a ragion veduta. Non vediamo ragione per cui astenersi dal comprare questo titolo, fatta salva la sola incurabile avversione verso il genere, di cui è punta di diamante.

Valutazione finale

Presentazione 9
Mentre fluttuate nello spazio e nel tempo comincerete a capire molte cose su ciò che vi aspetta. E non vedrete l’ora di raggiungerlo.

Grafica: 9
La ricercata "stilosità" nei dettagli, la maestosità degli scenari, la struggente atmosfera; nulla è lasciato al caso, e si tocca con mano.

Sonoro: 8.4
La soundtrack è forse un po’ anonima, nonostante gli sforzi profusi, ma per fortuna sostituibile con quella personalizzata; il doppiaggio invece è di buon livello.

Gameplay: 9
È solo un action game, impossibile girarci attorno; ma altrettanto impossibile trovarne di migliori.

Longevità: 8.8
La meccanica, a prima vista immediata, si dimostra molto più complessa da dominare appieno, per coglierne le adeguate soddisfazioni; le difficoltà più elevate non saranno boccone facile da digerire senza aver ben masticato le combo. Ma anche a gioco completato avrete la possibilità di dedicarvi ad altre collezioni, segreti e sfide di cui il gioco è stato sagacemente dotato.

Multiplayer: n.p.
Nulla più che il confronto virtuale sulle classifiche del Live.

Voto complessivo 9

L’eccellenza dell’hack ‘n slash, ma proprio in quanto tale, potrebbe restar vittima dei suoi limiti. Inutile dire che si tratta di un genere un po’ elitario, destinato ad un’utenza minore in termini numerici; ma se doveste decidere di provarne uno, signori miei, è solo Bayonetta che dovreste considerare… almeno per ora.

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