Recensione – Fairytale Fights (Xbox 360)

di • 11 dicembre 2009 • RecensioneCommenti (0)858


Titolo: Fairytale Fights
Genere: Hack ‘n slash
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Playlogic International
Publisher: Playlogic International
Data di uscita: 29 Ottobre 2009

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C’era un volta, in un mondo non molto lontano, un giovane che, girovagando in ogni angolo di strane cittadine chiamate Centri Commerciali, amava spendere i frutti del proprio sudore ricercando videogiochi di ogni genere. E siccome lui era un anticonformista convinto, decise di ignorare le produzioni milionarie del momento per concentrare le sue attenzioni su un gruppo di derelitti eccentrici e sanguinolenti protagonisti dell’avventura chiamata Fairytale Fights.
Egli si trovo così, come guidato da una forza superiore, al cospetto di un burbero contabile che reclamava un totale di € 60,00 come balzello per aver consegnato al nostro prode eroe il tanto sudato videogame.

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Senza esitazione alcuna, il protagonista della vicenda pagò il dazio e tutto di filato andò a richiudersi nella misera e scarna dimora dove, al contrario di qualunque previsione, era posizionato in bella mostra un enorme televisore LCD con al suo fianco un botolo di colore bianco. Lo scatolotto, artefice di numerosi e fantastici viaggi, sussultò quando il nostro amato videogiocatore premette il pulsante di accensione e, con un sibilo, un vortice di verdi simboli iniziò a proiettare immagini mirabolanti e coloratissime sullo schermo. Il momento era dunque giunto, una veloce pressione del pulsante per l’estrazione del lettore di DVD e senza dubbio vi piazzò sopra il nuovo acquisto, iniziando a pregustare le ore di grande divertimento che, sborsando sudati danari, era riuscito ad accaparrarsi. Oh scellerato amico, mai scelta fu così insana e mal ponderata!

La macchina dei viaggi videoludici iniziò a produrre immagini e suoni riprodotti fedelmente dal grande televisore a cristalli liquidi. Fece così la conoscenza di Biancaneve, Cappuccetto Rosso, L’imperatore Nudo e Jack, questa volta senza fagiolo magico, che, relegati in un anonimo e visionario mondo delle fiabe si spremevano le loro minuscole meningi per riacquistare la perduta notorietà usurpata da un biondo individuo. L’utente assistette sbigottito alle sequenze introduttive di questo nuovo viaggio nell’immaginifico, ma dato che non era uno provveduto al contrario dei protagonisti di Fairytale Fights, si chiese, senza ottenere una risposta plausibile, la motivazione per la quale il più potente middleware attualmente in uso fosse stato così moncato e violentato al punto da disegnare immagini degne della (vecchia) nera macchina per giocare che fu brutalmente accantonata in soffitta 5 anni prima. Una copiosa lacrima solcò le sue gote pensando chel’Unreal Engine aveva dato vita ai mondi di Gears of War 2 con il coriaceo Marcus Fenix, narrato le gesta dell’immortale Kaim Argonar nelle lande di Lost Odissey, mentre ora…

E come per magia il mondo intorno, come sempre accadeva quando impugnava il gamepad, iniziò a dissolversi: alle spoglie pareti si sostituirono verdi colline e campi coltivati, quelli che erano i condomini ammassati l’uno vicino all’altro si tramutarono in simpatiche e colorate casette e capanne. Ora egli non era più un anonimo player ma il protagonista della fiaba. Per immedesimarsi maggiormente fu costretto a reprimere tutti i segnali di quell’intelligenza che Madre Natura gli aveva donato e, facendo lavorare lo 0,00001% del proprio cervello, iniziò a pensare come gli scialbi personaggi precedentemente elencati. L’ispirazione lo colse come un fulmine a ciel sereno, spianandogli la strada sul dipanarsi della vicenda; ora sì che aveva chiaro cosa dovesse fare per riconquistare propria gloria di icona delle favole: massacrare a suon di legnate e sviscerare qualsiasi essere vivente si presentasse di fronte alle sue cortissime ed impacciate gambine, compresi teneri coniglietti rosa e candide pecorelle; non disdegnando genocidi di inermi principesse e damigelle. "Compito ingrato ma semplice", pensò commettendo il secondo madornale errore della giornata (il primo si spera che il lettore lo abbia già intuito). Al contrario di ogni previsione gravi lacune di level design, errato posizionamento e approssimativa collisione dei poligoni entrarono in gioco come potentissimi dei ex machina. Nonostante gli sforzi e le energie profuse il prode eroe non riusciva ad avanzare liberamente per i livelli di gioco; egli, costretto a  improvvise cadute da improbabili e imbarazzanti altezze, dovette più volte ritornare sui propri passi per scovare la via che permettesse di incedere in una desolata pianura senza rimanere impigliato in invisibili ragnatele, mentre a suon di spade, spadine, spadone, mannaie, pozioni corrosive, insomma picchiando come un fabbro, era costretto a fare scempio di membra e carni avversarie fino a giungere al cospetto dell’immancabile boss di fine livello per l’occasione reclutato tra i numerosi personaggi che popolano le fiabe dei fratelli Grimm e soci. Massacrò a colpi di sega il burrattino Pinocchio, a suon di martellate stramazzò il Pifferaio Magico e, grazie a sapienti colpi inferti menando totalmente a caso un imponente lecca-lecca a forma di gattino, infamò di legnate Hanzel e Gretel in versione psicopatici gemelli siamesi e la Strega del Marzapane.

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Ma tutto ciò, invece di far gioire, lasciava sempre più spazio ad un pressante senso di inconcludenza. Copiose lacrime bagnarono il suo volto. La disperazione prese il sopravvento nell’animo dello sventurato giocatore e saltando da una zona all’altra dell’insipida sezione platform si rese conto che, nonostante stuprasse lo stick destro del controller preposto all’esecuzione delle varie mazzolate facendolo vorticare fino allo spasmo, le combo smembratorie non variassero di un virgola. Cadde numerose volte in ardue battaglie a causa dell’intelligenza artificiale che puntualmente iniziava a pestarlo prima che respawnasse a nuova vita, dopo l’ennesimo frustrante tentativo di raggiungere un’area di salvezza senza possibilità di poter ribattere i colpi subiti e prima che la noia per l’inesistente varietà di situazioni e stimoli nel proseguire lo attanagliasse nella sua mortale stretta. Notò che fu più volte costretto a ripercorrere parti della vicenda a causa dell’assenza di un sistema di checkpoint e/o salvataggio che permettesse di memorizzare l’attuale posizione per riprendere il gioco dopo una breve pausa, magari presa per asciugare i propri occhi ormai tumefatti dall’incessante singhiozzare.

Quello che inizialmente fu un flebile pianto si trasformò in un fiume di lacrime quando finalmente l’illuminazione arrivò: tutti i sudori versati per racimolare gli euro necessari all’acquisto di Fairytale Fights vennero mandati in fumo dall’impellente e necessaria voglia di estrarre il disco dalla magica scatola bianca e seppellirlo dove nessun altro sventurato potesse mai posare occhio.
La stanza cominciò nuovamente a materializzarsi attorno a lui e quella che doveva essere una bellissima storia terminò di colpo.

Valutazione Generale

Presentazione: 4
L’inutile filmato introduttivo presenta gli altrettanto inutili comprimari della vicenda. Nonostante lo stile cartoonesco, esso è veramente pesante da digerire.

Grafica: 4
Un pietoso veloso ricopre il risultato del più blasonato middleware; il Wii non avrebbe avuto alcuna esitazione nello smuovere lo sconclusionato universo di gioco. Lacunoso lo sviluppo e approssimativo il level design, aberranti errori minano eccessivamente il divertimento.

Sonoro: 4
Non disturba la piatta ed uniforme colonna sonora, inesistente il doppiaggio e scialbi gli effetti sonori prodotti dai vari strumenti morte.

Gameplay: 4
Monotono, frustrante a causa dell’eccessiva ripetitività delle azioni da compiere. L’assenza di punti di controllo costringe a ripetere intere sessioni di gioco per giungere al punto in cui si è dovuta interrompere la partita. Il sistema di controllo, basato sul muovere senza senso lo stick analogico destro, produce tutto fuorché varietà di combo, risultando inoltre approssimativo e impreciso.

Longevità: 4
Difficile superare la noia e la frustrazione che il titolo lascia anche nel più incallito videogiocatore che raramente, solo in caso di particolari beatificazioni, raggiungerà la parte conclusiva collezionando le oltre 10 ore necessarie a riportare in auge gli sfigati protagonisti.

Multiplayer: 4
Presente una modalità cooperativa per dividere la noia in compagnia di altri sventurati che hanno fatto il grande acquisto. Quanti saranno questi coraggiosi?

Voto Complessivo: 4

Fallimento totale su ogni fronte. Fairytale Fights è inconcludente, minato da svarioni realizzativi e privo di ogni minimo stimolo che ne giustifichi l’acquisto. Se amate le fiabe di un tempo che fu, state alla larga da questa produzione.

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