Recensione – Borderlands (Xbox 360)

di • 6 novembre 2009 • RecensioneCommenti (0)941

Titolo: Borderlands
Genere: FPS/RPG
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Gearbox
Publisher: 2K Games
Data di rilascio: 30 Ottobre 2009

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"…Non c’è pace per i deboli, i soldi non crescono sugli alberi. Abbiamo bollette da pagare, bocche da sfamare; niente è gratuito in questo mondo!"

Abbiamo deciso di aprire la recensione di Borderlands nello stesso modo in cui inizia il gioco, con le parole di un brano dei Cage The Elephant che coglie in pieno l’essenza di questo nuovo prodotto, riassumendo, in pochi caratteri, ciò che vivrete nelle trenta ore successive al tutorial iniziale.

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L’umanità ha bisogno di risorse e l’unica frontiera che può soddisfare la vita Terrestre è il colonialismo spaziale. Questa scelta porta gli uomini ad imbattersi in Pandora, un pianeta apparentemente desolato che, dopo 7 anni di ricerche, rispedisce al mittente gran parte dei coloni, delusi dalla penuria di materiali di valore. Durante la ritirata, le corporazioni abbandonano a loro stessi interi campi di detenzione e lavoro forzato, da cui nasceranno società anarchiche capeggiate da improbabili banditi. In tutto questo, voi farete la parte di un "tombarolo", arrivato sul Pianeta per trovare una leggendaria cripta, apparentemente piena di tesori alieni di inestimabile valore.

Superato il breve tutorial, Borderlands vi catapulta nelle wastelands, pregne di violenza e, paradossalmente, di comicità tipica dei vecchi western Americani. Ciò che salta subito all’occhio, mossi i primi passi sul suolo di Pandora, è che l’intera struttura narrativa poggia su menù contestuali che fanno da inizio, e da fine, alle varie quest. In questo senso, ci renderemo conto che la componente RPG funzionerà come un generatore, alimenterà, cioè, la parte FPS plasmandone lentamente le funzionalità.

Possiamo affermare di avere sentimenti fortemente contrastanti nei riguardi della nuova produzione 2K. Se da un lato la componente RPG dà vita a un gameplay vario ed estremamente rigiocabile, dall’altro si porta dietro anche numerosi difetti. Prima su tutti è l’incapacità del gioco di rendere credibile l’ambiente "cittadino" di Pandora, tanto che nel primo insediamento troveremo un solo uomo, nonostante la presenza di più edifici.

[img alt='La Sirena e il Cacciatore in bella mostra']/immagini/Giochi/category1671/picture96434.aspx[/img]

Questo tipo di scelta nasconde, nemmeno troppo bene, quella che è la tipica anima di un FPS, ovvero la costruzione di un mondo intorno a un singolo giocatore.
La fusione di generi ha, quindi, limiti ben marcati. La componente FPS ha pesantemente influenzato l’esplorazione e l’azione, tanto che, per la maggior parte del tempo, crederete di giocare a una sorta di Far Cry; dall’altro lato, quella RPG detta le leggi sulla crescita del vostro personaggio, modificando di continuo la qualità base degli scontri. Se riuscirete a entrare in quest’ottica, non avrete problemi a gestire il gioco: saprete sempre cosa fare e come reagire alle varie situazioni.

Teoria a parte, Borderlands si presenta al pubblico con un gameplay classico e un level design, perfettamente adattato alle esigenze della sceneggiatura. Come accennato in precedenza, il plot si svolgerà attraverso le quest principali, mentre un tabellone, posto al centro di ogni insediamento, provvederà a fornirvi le richieste dei cittadini comuni che faranno da contorno alle vicende legate alla Cripta.

La maggior parte delle missioni che completerete apporterà cambiamenti visibili nel territorio, favorendo l’immedesimazione, e il realismo, al di fuori degli accampamenti.
Qualunque sia la vostra "valvola" di sfogo, sappiate che ogni azione vi garantirà dei punti esperienza, utili per la crescita dell’unica abilità del nostro alter ego. Le quattro classi disporranno di una sola skill, resa sempre più potente attraverso un albero di perks divisi per tipologia di gioco. La vastità del prodotto vi offrirà, comunque, la possibilità di completare l’intero "skill tree", rendendo abbastanza inutili le pianificazioni pre-partita.

Piuttosto che perderci in lunghe descrizioni di quelle che sono le meccaniche di gioco, ci piacerebbe parlarvi del sistema che gestisce le armi e i nemici. Considerando la generosa longevità, sarebbe stato impossibile inserire poche armi predefinite: una scelta simile avrebbe minato inevitabilmente la componente esplorativa del titolo. Gearbox ha pensato bene di affidare le centinaia di elementi che compongono le armi a un algoritmo che le assemblasse casualmente ad ogni ritrovamento, così da generare di continuo ferri con caratteristiche fisiche, e pratiche, differenti.

Grazie a questo espediente, non ci siamo mai stancati di girare per le terre di Pandora, cacciando, letteralmente, ogni cassa di armi in modo da trovare quell’unica potenzialmente letale, utilissima per il prosieguo del gioco. Ancora non capiamo perchè tale feature non sia stata implementata anche in altri giochi: è un vero stimolo per i player dall’animo "completista", felici di non dover ritrovare box con la "solita roba" sparsa all’interno.

Tutto un altro discorso deve essere riservato all’IA e ai comportamenti dei nemici. Ogni bandito che incontrerete farà sfoggio di un’intelligenza scarsamente attiva e dai comportamenti inspiegabilmente ridicoli. Difficilmente gli avversari tenteranno di coprirsi; non a caso, gli sviluppatori hanno voluto puntare tutto sulla forza e la superiorità numerica, tanto che la mancanza d’intelletto dei nemici influirà minimamente sulla godibilità del titolo. La maggior parte degli scontri potrà inoltre essere riaffrontata, dato che ogni nemico si rigenererà al successivo passaggio in zona.

[img alt='Ridefinirete la vostra idea di situazione limite']/immagini/Giochi/category1671/picture108438.aspx[/img]

Tali scelte, anche se non giustificabili, favoriscono l’anima co-op del gioco. Alcune sortite, infatti,  saranno palesemente studiate per gruppi nutriti di giocatori. Nonostante tutto, ancora una volta, Gearbox ha studiato bene le proprie mosse, il gioco è "intelligente" e analizza continuamente la situazione generale del vostro alter ego, proponendo drop che lo aiutino quando è in difficoltà o, eventualmente, che alzino la tensione quando gli eventi giocano troppo in vostro favore.
In questo modo, il codice crea un equilibrio adattato al vostro stile di gioco, creandosi una fascia di oscillazione che porti al limite le vostre capacità, mettendovi continuamente alla prova e, in un certo senso, comportandosi in maniera sadica, nei vostri confronti. Proprio quando siete convinti che tutto vada bene, il mondo vi crollerà addosso, ma quando riuscirete a venirne fuori, il gioco si prenderà cura di voi per poi tentare di uccidervi il prima possibile.

Altro punto fondamentale è il co-op. Se avete raggiunto un punto del gioco davvero difficile, potete sempre contattare degli amici per farvi dare una mano. Quando avete completato il gioco, infine, ci sarà Xbox Live a venirvi incontro. Online, avrete la possibilità di costruire un nuovo personaggio da zero, facendolo crescere interamente grazie alle partite cooperative, in cui potrete trovare ulteriori armi preziose, oltre che nuovi amici.

Il comparto tecnico di Borderlands sfrutta l’Unreal Engine 3 e risulta ampiamente soddisfacente nel 90% delle situazioni. La brusca virata al cel shading ha donato al titolo l’atmosfera perfetta rendendo le ambientazioni più varie e dettagliate. Sono da segnalare, tuttavia, alcuni effetti particellari mancanti, come, per esempio, l’assenza di scie e spruzzi quando si passa nell’acqua. In generale, il gioco soffre anche del classico pop-in delle texture al quale l’Unreal Engine ci ha, purtroppo, abituato. L’audio offre ottime campionature, coadiuvate da un doppiaggio italiano quasi perfetto per la maggior parte dei personaggi e da una colonna sonora adeguata alle ambientazioni.

Borderlands ha dato vita a un nuovo genere e Gearbox sarà sempre ricordata per questo. L’ottima congiunzione di meccaniche totalmente differenti dimostra da sè quanto valga la pena passare delle ore con questo gioco, capace, nonostante le mancanze, di offrire un’esperienza unica e indimenticabile. Dobbiamo essere sinceri con voi: anche se il prodotto esce nella stessa settimana di Modern Warfare 2, non comprarlo sarebbe un vero delitto e questo perchè altri titoli così, semplicemente, non esistono.

Valutazione generale

Presentazione: 9
Menù puliti e ben realizzati si uniscono a un’interfaccia dal semplice utilizzo, decisamente user-friendly.

Gameplay: 9
L’ottima fusione FPS/RPG va a creare un genere nuovo, donando un’esperienza unica che, al momento, non si può trovare altrove.

Grafica: 8
Il cel-shading ha giovato all’intera produzione, creando un ambiente fumettistico perfetto per la sceneggiatura del gioco. Il motore grafico non raggiunge il top per via di alcune piccole imperfezioni.

Sonoro: 8
Theme-songs scelte ad arte, ottime campionature e doppiaggio quasi perfetto. L’audio sarà un piacere, peccato solo per alcune sbavature.

Longevità: 9
Trenta ore alla prima partita e un fattore rigiocabilità positivamente ridicolo. Xbox Live aggiunge ulteriore divertimento al quadro generale.

Multiplayer: 9
La co-op permette numerose ore di divertimento in quattro giocatori. Se siete amanti della modalità cooperativa non potete farvelo sfuggire, altrimenti potete sempre sfidare a "singolar tenzone" chiunque vi capiti avanti.

Voto Complessivo: 8.8

Che diavolo state aspettando!? La Cripta vi aspetta!

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