Recensione – The King of Fighters XII (Xbox 360)

di • 24 ottobre 2009 • RecensioneCommenti (0)828

Titolo: The King of Fighters XII
Genere: Beat’m-up
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: SNK Playmore
Publisher: SNK
Data di uscita: 25 Settembre 2009

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Come nelle vecchie e fumose sale giochi di un tempo, oggi, sui nostri teleschermi, rivive turgido lo scontro tra due diversi modi di intendere il genere beat’em-up. Da un lato l’apoteosi dello scontro one-on-one nella più attuale veste di Street Fighter IV, dall’altro l’indiscusso "scazzottatore" a squadre di mamma SNK, ormai giunto alla dodicesima incarnazione: The King of Fighters.

Grazie a un sistema di controllo reattivo e semplice al punto da essere "quasi scarno" e immediatamente digeribile da chiunque si accostasse, con i propri gettoni, al cabinato e al roster di personaggi con abilità finemente livellate, il prodotto SNK Playmore fece immediatamente breccia nel cuore, ma soprattutto nel portafogli, di moltissimi appassionati, generando già da allora diatribe, in pieno stile console-war, su quale fosse il miglior picchiaduro sul mercato.

[img alt='Il menù creato per la scelta dei ventidue combattenti.']/immagini/Giochi/category1940/picture107628.aspx[/img]

Ma oggi, vedendo il proprio beniamino riportato in auge grazie alle tecnologie next-gen, cosa proverebbe il fan più accanito? Sicuramente sconforto, vergogna e indignazione, il tutto condito dalla consapevolezza di essere tradito da coloro che un tempo osannò. The King of Fighters XII è purtroppo monotono, spoglio all’inverosimile e pieno di difetti. Non basta il lavoro del team di creativi al soldo di SNK nel ridisegnare gli sprites dei personaggi, non è nemmeno convincente la scelta stilistica di ricreare l’effetto "quadrettoni" il cui unico risultato è quello di far storcere il naso in un’epoca che misura la qualità dei titoli secondo il numero di A utilizzato dal filtro anti-aliasing. In questo KoF non regge proprio nulla. Sensibilmente ridotto il numero dei personaggi giocabili, solamente 22 compresi Mature ed Elizabeth, lottatori bonus della versione per console; mancano, soprattutto, alcune pietre miliari della serie come Mai Shiranui, la pseudo ninja-geisha dalle doti sballozzolanti.

Nessuna innovazione è stata apportata ai vari stili di combattimento dei vari lottatori, anzi in alcuni casi sono stati riesumanti gli schemi delle passate edizioni con l’unico risultato di creare un carnet confusionario di combinazioni. Il gioco riesce a fare "cilecca" anche sul lato storia; non che gli altri picchiaduro siano dei Premi Strega, ma qui non è proprio presente alcun accenno di trama, come assente è un qualsiasi epilogo legato ai personaggi. I menù confusionari impediscono una lineare fruizione del titolo, come tali visti solo su NeoGeo CD, assolutamente slegati dal contesto grafico e che vanno di pari passo con il ridicolo doppiaggio in lingua inglese. Fa accapponare la pelle il via di ogni incontro: LEADY! Unico esempio di lavoro di localizzazione che obbliga la scelta, per forza di cose, nell’usare le voci originali nella speranza di abbandonare il doppiatore forse nato a Shanghai.

Le cose non vanno di certo meglio spostandoci alla modalità di gioco in solitaria. Assente il Survival, da sempre caposaldo della serie, come assenti sono le modalità Sfida e Storia (ma per quest’ultima sarebbe appunto necessaria una storia). Il gioco offline si concentra esclusivamente su una sorta di Time Attack mascherato da Arcade Mode dove bisogna sconfiggere 5 squadre di combattenti in altrettante arene, di cui 2 la versione notturna di altre.

[img alt='Anche dal punto di vista grafico, The King of Fighters XII resta fedele ai predecessori.']/immagini/Giochi/category1940/picture107627.aspx[/img]

La mancanza di stimoli fa ben presto scemare l’interesse nel disputare incontri contro avversari guidati dalla intelligenza artificiale e spinge violentemente verso il sentiero del gioco online, con la speranza di trovare, almeno nei lidi delle "virtuali sale giochi", l’atmosfera di un tempo. Nel caso ci si riesca a districare nei pessimi e confusionari menù che minano la possibilità di cercare match secondo i propri gusti personali, non si riuscirà a giocare uno scontro senza lag. Latenza a volte così pesante da rendere impossibile qualsiasi tentativo di tirare qualche "destro" bene assestato in faccia al proprio avversario. Se ben realizzata, la Modalità Spettatore sarebbe anche riuscita a far rivivere "quelle piccole platee" che si formavano alle spalle di quanti maneggiavano il joystick e la pulsantiera in attesa del proprio turno; ma anche qui la costante presenza di lag impedisce di seguire qualsiasi azione e l’impossibilità di uscirne in qualsiasi momento getta un velo pietoso sul quella che poteva essere la vera "chicca" del titolo SNK Playmore.

In questo panorama di compiti da rifare per un futuro seguito, sempre se un seguito ci sarà, spicca la qualità dei fondali e le vibranti palette cromatiche scelte dal team di sviluppo che da sole riescono ad affievolire quell’amaro che il gioco lascia in bocca ai giocatori di vecchio stampo. Sia ben chiaro, non si tratta di una totale bocciatura. The King of Fighters XII nel complesso potrà anche divertirvi, mettendo un pietra sopra a tutte le lacune e una benda di fronte agli occhi, a patto che scendiate veramente a grandi compromessi: sinceramente, quanti sono gli estimatori dei picchiaduro disposti a farlo?

L’ultima fatica SNK Playmore, in conclusione, poteva risollevare le sorti videoludiche di una storica serie di scontri, facendola uscire dall’oblio in cui era caduta a causa dei numerosi anni di assenza dalle scene. La scarsa cura realizzativa, gli evidenti difetti e le numerose mancanze nell’impianto di base non giustificano il prezzo pieno con il quale il prodotto si presenta al grande pubblico: confezionato così com’è, infatti, sarebbe stato solo un interessante Xbox LIVE Arcade. Nel caso di una riedizione questa incarnazione può essere definita con un buon punto di inizio per massivi sviluppi futuri.

Valutazione generale

Presentazione: 5
Menù confusionari e completamente slegati dal contesto grafico minano la fruibilità del gameplay a tal punto da rendere quasi impossibile personalizzare alcuni elementi di ricerca online.

Gameplay: 6
Il solito gameplay al quale SNK ha abituato da ormai oltre una decade coloro che seguono le uscite della serie King Of Fighters. Peccato per il pout-pourri mal congeniato tra comandi nuovi e quelli delle passate edizioni che causano non poca frustrazione ai veterani del titolo.

Grafica: 6
Eccellenti gli ambienti totalmente bidimensionali e disegnati a mano che regalano tonalità cromatiche vibranti e sature. Gli sprites dei combattenti sono stati "rovinati" dall’eccessivo e voluto stile quadrettoso. Effetto eliminabile, fortunatamente, tramite apposite combinazioni di opzioni ma a discapito della nitidezza dell’immagine generata.

Sonoro: 4
Sottofondo musicale poco vario ed ispirato. Pessima, quasi ridicola, la qualità del doppiaggio. Unico esempio di come possa essere assoldato un doppiatore "cinese" per massacrare tutte le "erre" e la corretta pronuncia anglossassone.

Multiplayer: 5
Geniale la trovata della Modalità Spettatore, ma l’impossibilità di uscirne in qualsiasi momento, se non scollegandosi materialmente dal servizio online, ne impedisce l’uso. Sessioni multigiocatore minate dall’estrema presenza di latenza. Si spera che presto SNK Playmore rilasci una patch correttiva, ma quanti saranno poi disposti a ritentare la sorte?

Longevità: 5
Superati tutti gli ostacoli che si presentano al fruitore, il titolo riesce anche a divertire. Ma dopo qualche ora di gioco la monotonia disintegra totalmente anche le intenzioni del più ferreo videogiocatore. Mancano varietà e stimoli nel proseguire.

Valutazione finale: 5

Titolo consigliato esclusivamente ai più sfegatati e accaniti fans della serie, che riusciranno con un po’ di fatica a soprassederne i numerosi limiti; tutti gli altri in cerca emozioni a suon di cazzottoni rivolgano altrove le proprie attenzioni.

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