Recensione – Risen (Xbox 360)

di • 12 ottobre 2009 • RecensioneCommenti (0)942


Titolo: Risen
Genere: Action RPG
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Piranha Bytes
Publisher: Deep Silver
Data di uscita: 2 Ottobre 2009

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Dopo aver rivoluzionato il concetto di libero arbitrio in un RPG, i Piranha Bytes scendono nuovamente in campo portando sugli scaffali Risen, gioco che promette di sfruttare al massimo le potenzialità dell’engine proprietario. Come? Offrendo una magica esperienza anche a quanti non hanno potuto provare il famoso Gothic, esclusiva PC di circa sei anni fa.

Sin dai primi istanti mossi nel mondo di gioco, ci siamo resi conto che questo brand simboleggia un nuovo inizio per gli sviluppatori, concentrati nell’ambizioso obiettivo di riportare su console tutti i punti di forza che avevano contraddistinto i loro precedenti lavori. Da galeotti in una "magica" colonia penale a naufraghi su un’isola del Mediterraneo il passo è veramente breve e le meccaniche di gioco, maturate e perfezionate col tempo, non esiteranno a farvelo comprendere.

[img alt='La comparsa di misteriose rovine sarà al centro della storia.']/immagini/Giochi/category1939/picture106970.aspx[/img]

Dopo il rocambolesco sbarco sulle spiagge dell’isola di Faranga, vi ritroverete soli e spaesati in un ambiente ostile, ma allo stesso tempo ricco di opportunità. Qualsiasi scelta facciate, la vera differenza fra Risen e gli RPG del passato sta nell’evoluzione del protagonista che, insolitamente, seguirà una linea guidata dal giocatore. Ogni azione produrrà una conseguenza specifica che modificherà un pezzetto della vita virtuale del vostro naufrago e elementi come la classe, le abilità e i mestieri saranno soltanto frutto di decisioni ponderate o, al contrario, avventate. Questa strada, oltre a dare l’idea di cosa voglia realmente dire "Libertà d’azione", garantisce varietà e longevità d’alto profilo.

Sul piano del gameplay, i giocatori più smaliziati non tarderanno a riconoscere la tipica impostazione che Piranha Bytes utilizza per ogni suo prodotto. Sia l’HUD, semplice e spartano, che l’output di mosse eseguite alla pressione dei singoli tasti restano fedeli alle principali linee guida dei developers, evolutesi negli anni man mano che la software house perfezionava la propria tecnica. Il risultato di queste scelte, per quel che riguarda le meccaniche di gioco, è una maggiore enfasi del realismo in combattimento e nella gestione degli incontri. Se deciderete di affrontare un semplice ratto con uno spadone di due metri, il risultato sarà abbastanza prevedibile e, com’è giusto che sia, lo stesso avverrà qualora decidiate di combatterlo con un bastone di legno. Da questa situazione si può evincere che il titolo, differentemente da ciò che avviene negli altri esponenti del genere, mantiene con successo, a prescindere dalle statistiche del protagonista, una base di verità fisica che garantisce un’immersione più profonda, rafforzata dalle continue similitudini con il mondo che ci circonda.

Un po’ come avviene in alcuni free roaming, il protagonista, decisamente non corrispondente al profilo dell’eroe senza macchia nè paura, dovrà guadagnarsi la fiducia degli abitanti di Faranga, svolgendo missioni che porteranno alla scoperta di un piano superiore della trama; quest’ultimo risulterà assai più importante delle premesse che vi hanno costretto ad un soggiorno forzato sull’isola. Durante l’esplorazione di questo affascinante fazzoletto di terra, apprenderete che ogni quest può essere svolta secondo strade differenti: i vari approcci vi costringeranno a ragionare a mò di diplomatico, assassino o opportunista, scegliendo la via che più vi aggrada verso il successo.

[img alt='Alcuni mostri incutono timore.']/immagini/Giochi/category1939/picture106972.aspx[/img]

L’assenza di un sistema buono/cattivo assicura la massima libertà di scelta senza che vi sentiate in colpa per aver calcato troppo la mano con qualcuno. "Il fine giustifica i mezzi", dicono, e per raggiungere il vostro scopo, in Risen, avrete a disposizione tutto un set di mestieri e prodotti correlati che riescono nell’intento di variare le situazioni, tanto da spingervi a salvare prima di un evento per poter provare più soluzioni. Punto a favore della longevità, quindi, che fa di questi espedienti la sua forza, stimolando a tal punto il giocatore da non fargli sentire il peso delle oltre quaranta ore di gioco richieste per visualizzare la cutscene finale.

Se sino ad ora abbiamo speso solo parole positive nei confronti di questo nuovo arrivato, non possiamo chiudere gli occhi di fronte ai numerosi limiti del motore grafico che, con gli anni, è diventato troppo obsoleto per potersi definire veramente next-gen. Essendo lo stesso utilizzato in Gothic, l’engine mostra gli acciacchi dell’età sotto forma di geometrie spigolose e antiquate, illuminazione dinamica altalenante e ingente quantità di texture a bassa definizione. Nonostante ciò, raramente abbiamo sentito il peso del superato comparto tecnico perchè troppo presi dall’affascinante mondo che ci circondava, capace di stupire ed emozionare anche senza una grafica al limite del fotorealismo: ennesima conferma che i Piranha Bytes hanno scelto, con saggezza, di concentrarsi sugli aspetti più importanti per un RPG: storia e ambientazione.

Diverso, invece, è il discorso legato a ciò che "sentirete" durante la vostra esplorazione. Il comparto audio si mantiene su buoni livelli, raggiungendo picchi di eccellenza nel doppiaggio dei personaggi. Le voci, tutte rigorosamente in inglese, riescono senza problemi nel difficile compito di caratterizzare le varie figure che incroceremo, strappandoci anche qualche risata per situazioni dalla spiccata vivacità.

[img alt='Gli gnomi sono diventati la mascotte del gioco e potete capire perchè.']/immagini/Giochi/category1939/picture106974.aspx[/img]

Se ciò non bastasse, addentrandoci nei vari boschi presenti sull’isola, saremo accompagnati da gradevoli tracce di sottofondo che mantengono uno stile molto simile a quelle presenti nel noto The Elders Scrolls IV: Oblivion.

Risen non è esente da difetti e il peso dell’età (e dell’eredità che si porta dietro) si fa sentire soprattutto in alcuni frangenti. La particolare base su cui poggia il gameplay rende il gioco hardcore, votandolo ad un pubblico più adulto, in cerca di situazioni meno lineari degli altri concorrenti. La sapienza con cui si incontrano meccaniche e vicende vi rapirà, facendovi dimenticare del motore grafico datato e del tempo che scorre intorno a voi.

Valutazione Generale

Presentazione: 7
Risen utilizza lo stesso stile minimalista di Gothic, proponendo menù ridotti all’osso ed enfatizzando il realismo della propria vita virtuale.

Gameplay: 8.5
Un RPG nudo e crudo, con grande concentrazione sull’utilità dei mestieri e sulle abilità del vostro personaggio.

Grafica: 6.8
Il motore grafico è lo stesso di Gothic e oramai mostra, inesorabilmente, il peso degli anni.

Sonoro: 8
Musiche ispiranti accompagneranno ogni vostro viaggio mentre un doppiaggio inglese davvero ben eseguito darà un carattere diverso alle persone che incontrerete.

Longevità: 9
Le oltre quaranta ore della prima partita saranno triplicate dall’altissima rigiocabilità e dalla struttura base del gameplay che diversifica le situazioni a seconda delle vostre scelte chiave.

Multiplayer: Assente

Valutazione Finale: 8

Risen è un GDR hardcore in cui ogni decisione avrà pesanti conseguenze sull’intero mondo di gioco. Non fatevi spaventare dal comparto tecnico datato: ogni minuto speso giocando vi donerà un’esperienza senza eguali, grazie a una trama avvincente e al gameplay vario e divertente.

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