Recensione – Wanted: Weapons of Fate (Xbox 360)

di • 23 aprile 2009 • RecensioneCommenti (0)789

Titolo: Wanted: Weapons of Fate
Genere: Action
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: GRiN
Publisher: Warner Bros. Interactive Entertainment
Data di uscita: 3 Aprile 2009

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Cinefili di tutto il mondo, a noi la vostra attenzione! Warner Bros. Interactive Entertainment ci sorprende ancora una volta con un inatteso "esperimento" videoludico: Wanted: Weapons of Fate non è, infatti, il classico tie-in cinematografico, bensì un sequel, creato ad hoc solo per console, del film rilasciato lo scorso anno. Ma non sentitevi costretti ad acquistarlo, cari fan, il gioco potrebbe non valere la candela.

[img alt='Una buona copertura ci permetterà di avere sotto controllo ciò che accade negli stage.']/immagini/Giochi/category1807/picture96576.aspx[/img]

Wesley Gibson, personaggio a suo modo carismatico, viene repentinamente svegliato da loschi individui che hanno invaso la sua abitazione di Chicago. Hanno interrotto un incubo ricorrente: la madre di Wesley viene barbaramente uccisa mentre ancora lo porta in grembo. Starà a noi scoprire chi è stato e perché l’ha fatto, alternando le nostre avventure in tempo reale a quelle passate di Cross Gibson, padre del protagonista vero e proprio, nell’incontro/scontro con la confraternita di Parigi.

Il gameplay messo su da GRiN, gli stessi ragazzi di Ghost Recon Advanced Warfighter, si prende qualche rischio di troppo per mantenersi fedele alla pellicola e scivola inevitabilmente sui classici limiti degli action poco ispirati. Insolita ci è parsa la scelta di dotare l’utente di un solo tipo di armi per quasi tutte le missioni (doppia pistola per Wesley, doppio mitra corto per Cross, come al cinema), scelta che negli ultimi atti sarà finalmente il giocatore a fare: quando parliamo di binari, insomma, non ci riferiamo solo a quelli leciti della trama; Weapons of Fate non lascia alcuna iniziativa, proprio come il Telaio che viene difeso dalle Confraternite, perché il destino dell’utente è già segnato. Ci hanno convinto poco le sequenze puramente d’azione che, per quanto monotone, potrebbero sembrare proprie di uno sparatutto a scorrimento: colpa di un sistema di copertura, impreciso e frettoloso, che pare scimmiottare in malo modo quello di Gears of War, non rispondendo quasi mai alle volontà del videogiocatore. Sono di scarsa rilevanza anche i Quick Time Events sparsi qua e là, come quelli che rallentano il tempo per permetterci di sparare a destra e a manca mentre il mondo intorno è fermo o il solito pulsante da pigiare durante un corpo a corpo: il richiamo ai fasti di Max Payne ci ha incuriositi prima, abbattuti poi nel vedere una realizzazione tecnica che lascia quanto meno a desiderare. Lo stesso discorso vale per le tanto acclamate abilità peculiari degli assassini, come la capacità di curvare il corso dei proiettili o di rallentare il tempo durante il salto da una copertura all’altra: non sentirete quasi mai il bisogno di utilizzare l’adrenalina raccolta per tali funzionalità, valore aggiunto di cui si poteva tranquillamente fare a meno.

[img alt='Accumulata la giusta quantità di adrenalina, potremo finalmente decidere in quale direzione spedire i nostri proiettili.' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category1807/picture96579.aspx[/img]

Punto debole di molte produzioni del genere, la longevità di Wanted si attesta su livelli bassi (4-5 ore, nonostante non manchino molti contenuti sbloccabili da leggere e vedere) e su di una scarsa rigiocabilità che anche a difficoltà maggiori stenta a farsi apprezzare. A ciò si aggiunge la scarsa varietà delle situazioni di gioco, articolate sempre in "copertura – sparatoria – copertura – scena d’intermezzo – sparatoria", le quali, pur tentando talvolta di differenziarsi con sezioni alla mitragliatrice fissa o al fucile da cecchino, sembreranno trascinarci a fatica verso la loro conclusione. L’assenza del supporto a Xbox Live è triste ma non ci stupisce più del dovuto.

Anche sotto il profilo grafico l’ultima fatica GRiN risulta qualitativamente altalenante. Alla discreta realizzazione poligonale dei protagonisti (che addirittura potremo osservare in diverse tenute) e delle location corrisponde un sistema d’illuminazione che rasenta gli standard della vecchia generazione: il colpo d’occhio è nel complesso piacevole, ma bisognerà spesso e volentieri sorvolare sugli eccessi del blur per coprire le numerose magagne disseminate sullo schermo. L’ultima nota, stavolta positiva, la facciamo per il coinvolgente doppiaggio (solo inglese) dei personaggi principali: il linguaggio è in qualche caso spinto e volgare ma, lasciatecelo dire, Wesley si comporta esattamente come farebbe un qualunque giovane catapultato in una situazione più grande di lui. E la sua voce rende merito a quanto gli accade intorno.

Valutazione generale

Presentazione: 6
Menù belli a vedersi e funzionali, pochi fronzoli nonostante la veste utilizzata sia "diversa" dal solito. Buoni i tempi di caricamento.

Grafica: 6.5
Discreto nella realizzazione di ambienti e personaggi, Wanted manca di un buon sistema di illuminazione che avrebbe reso più pulito l’intero reparto.

Gameplay: 5
Giocare a Wanted è un po’ come viaggiare in treno: non sei tu a guidare, ma sai sempre dove finirà il tuo viaggio. Non influiscono sulle meccaniche di gioco le abilità speciali né i QTE che avrebbero dovuto trovare una maggiore applicazione.

Sonoro: 6.5
Il doppiaggio di Wesley è quanto di meglio possa offrire l’ultima fatica di GRiN, mentre musiche ed effetti sonori, in genere, non spiccano.

Longevità: 4
4-5 ore di campagna in singolo, niente Xbox Live. Il prezzo pieno ci pare una rapina, a queste condizioni.

Multiplayer: N.D.

Voto Complessivo: 5

La scarsa longevità e la mancata applicazione di idee, in teoria, interessanti rendono Wanted: Weapons of Fate un titolo sconsigliabile persino agli amanti della pellicola cinematografica.

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