Recensione – Resident Evil 5 (Xbox 360)

di • 9 aprile 2009 • RecensioneCommenti (0)804

Titolo: Resident Evil 5
Genere: Action/Survival Horror
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Capcom
Publisher: Capcom
Data di uscita: 13 Marzo 2009

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Una partner da ricercare. Una famiglia da vendicare. Ah, il classico virus da debellare. Benvenuti al primo "banchetto" next-generation di Resident Evil 5: peccato che la minestra sia stata palesemente riscaldata.

Chris Redfield, vecchia conoscenza della serie, è stato spedito in una remota regione del continente africano (Kijuju, non cercatela sul mappamondo perchè non esiste) per catturare il pericoloso terrorista-affarista Ricardo Irving. Al suo fianco, la BSAA ha piazzato la bella Sheva Alomar, donna dalle mille risorse e profonda conoscitrice del territorio, grazie alla quale sapremo sempre dove andare. Non filerà tutto liscio, però, e ci ritroveremo presto a fronteggiare orde di aborigeni "impazziti": stavolta, però, le colpe non saranno tutte da attribuire alla sola Umbrella Corporation.

[img alt='Sheva Alomar, la nuova partner di Chris Redfield, ci aiuterà a scavare nel passato della serie.' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category1166/picture82562.aspx[/img]

Il gameplay dell’ultima fatica Capcom non riserva sorprese, anzi più di una volta sembra un mero copia-incolla in HD dal precedente capitolo; la sensazione è alimentata pure da un grande numero di ambientazioni già viste e riviste, il che potrebbe funzionare per un neofita della serie ma deludere l’utente un po’ più esperto.

La modalità cooperativa, dal canto suo, svolge il suo compito e diverte, pur sacrificando l’atmosfera che sarebbe sorta solo nel corso di un’avventura solitaria. Anche la cooperazione, però, mostra grossi limiti di originalità: alcune situazioni di gioco ci hanno ricordato troppo da vicino l’Army of Two di EA. Siamo stati sorpresi, tuttavia, dall’ampiezza di talune location che ben si prestano all’esplorazione: non mancheranno, infatti, momenti di libertà per la ricerca di nuove armi, bonus o, semplicemente, munizioni. Poca importanza rivestono, invece, le fasi da sparatutto a scorrimento (in stile Umbrella Chronicles, per intenderci) che però hanno il merito di giustificare gli spostamenti più ampi dei nostri eroi.

Sebbene presenti leggere sbavature e numerosissime somiglianze con quello di RE4, il reparto grafico messo su dal team di Jun Takeuchi resta all’avanguardia. I personaggi, principali o secondari che siano, sono realizzati con estrema cura, dalle texture alle espressioni facciali: nota stonata il corpo di Redfield che, a fronte di spalle e braccia enormi, mostra una testa di dimensioni "ridotte" e uno sguardo da imbecille. Magistrale, invece, il lavoro svolto sull’illuminazione che ricopre un ruolo primario e innovativo nell’economia del titolo; pochi avrebbero pensato di spaventare alla luce del sole. Capcom ci è riuscita? Alla vostra sensibilità l’ardua sentenza.

[img alt='La prima ambientazione che si paleserà ai nostri occhi è il villaggio da cui scatterà la caccia a Ricardo Irving.' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category1166/picture82589.aspx[/img]

Siamo, dunque, soddisfatti a metà dell’atteso Resident Evil 5. Se da un lato ci hanno affascinato i richiami al passato della trama e il pathos di alcune fasi (specie nel finale), dall’altro siamo stati delusi dall’eccessiva vicinanza del gameplay rispetto a quello del diretto predecessore. Al cospetto di queste leggerezze, rischia di passare in secondo piano persino un eccellente impatto visivo.

Valutazione Generale

Presentazione: 8
Il franchise Resident Evil conferma il suo fascino presso il pubblico occidentale, ma qualcuno ha dormito sugli allori. I menù sono discutibili per estetica ma molto funzionali, non ci sarebbe dispiaciuto un video introduttivo.

Grafica: 9
A primo impatto straordinaria, la grafica di RE5 mostra più di una magagna (molte texture secondarie sono state trascurate, i monitor VGA soffrono di vistoso tearing): dettagli che impediscono al titolo Capcom di raggiungere il risultato pieno.

Gameplay: 7.5
E’ ora di cambiare: i comandi sono troppo macchinosi e molte situazioni di gioco sono state deliberatamente riprese dal precedente episodio. Buona l’ampiezza delle mappe.

Sonoro: 7.5
La colonna sonora, poco invadente, lascia molto spazio a dialoghi cinematografici e suoni ambientali.

Longevità: 8
10-12 ore di single-player altamente rigiocabile, modalità mercenari offline ed online, cooperativa poco originale ma divertente. Non vi sbarazzerete presto di Umbrella & co.

Multiplayer: 7
Discutibile la strategia di Capcom in merito a DLC e modalità annesse. Una possibilità che ci è parso ingiusto negare agli utenti che hanno acquistato, a conti fatti, un prodotto incompleto.

Voto complessivo: 8

Capcom poteva gestire meglio il suo asso nella manica, ma il risultato di questa giocata resta comunque gradevole. In attesa di un fantomatico reboot della serie.

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Per ulteriori informazioni su Resident Evil 5 vi rimandiamo all’apposito speciale dedicato al gioco.

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