Recensione – Ninja Blade (Xbox 360)

di • 24 marzo 2009 • RecensioneCommenti (0)989

Titolo: Ninja Blade
Genere: Azione
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: From Software
Publisher: Microsoft
Data di uscita: 3 Aprile 2009

Galleria immagini

Ispirazione sotto i tacchi, gameplay ripetitivo, trama confusa e mal narrata. Il biglietto da visita di Ninja Blade non è certo dei migliori e, in tutta onestà, ammettiamo che i nostri tentativi di "salvarlo" sono miseramente falliti.

[img alt='Il rampino, utilizzabile con la doppia lama, finisce per essere solo raramente indispensabile.']/immagini/Giochi/category1851/picture85536.aspx[/img]

L’esclusivo clone made in Microsoft del compianto Ninja Gaiden pecca di leggerezza in due punti cardine, la storia e il gameplay. La prima è di per sé poco credibile: negli anni precedenti alle vicende del gioco, una zona del Nord Africa è stata infestata da vermi che, covate le proprie uova negli esseri umani, riescono ad ucciderli o, persino, a controllarne la mente; Ken Ogawa, prezioso componente di una squadra speciale di ninja spedita a Tokyo per proteggere la città dai soggetti infetti, si ritroverà ad essere l’eroe di turno tra "problemi" familiari e antiche rivalità che spesso lo confonderanno in momenti decisivi. I temi di fondo ci sono e paiono interessanti, specie col proseguire della storia, ma la narrazione, spesa davvero male, è frammentaria e povera di colpi di scena che arrivano per giunta troppo presto, toccando personaggi di cui sappiamo poco o niente: la loro caratterizzazione è infatti mediocre e non sarà mai in grado di coinvolgere l’utente nelle situazioni – per quanto drammatiche – che scorrono sullo schermo.

Il capitolo gameplay si lascia leggere anch’esso a fatica. I famigerati Quick Time Events, l’innovazione che nelle intenzioni di From Software avrebbe dovuto far svettare Ninja Blade sulla concorrenza, finiscono per essere abusati e stiracchiati per l’intera lunghezza – esigua, sulle 6-8 ore – del gioco. Senza mai, tra l’altro, diversificarsi l’uno dall’altro, né per particolari pressioni di tasti né per difficoltà, appesantendo ancora di più un level design già piattissimo: la struttura delle missioni, infatti, è pressochè sempre la stessa e verte costantemente sulle troppo numerose e, per fortuna, semplici boss fight. L’azione senza binari, insomma, sarà un piacevole intervallo tra un gigante e l’altro da sconfiggere a colpi di todomè (e conseguente minigioco).

[img alt='Lo sprint si attiva grazie al grilletto destro e sarà molto utile per evitare velocemente gli attacchi nemici.' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category1851/picture85531.aspx[/img]

Peccato perché la regia, d’alto livello, si immerge in un contesto grafico molto piacevole: il confronto con l’action Tecmo, quasi d’obbligo, è poco praticabile, considerando che quest’ultimo gira al doppio dei fotogrammi per secondo. I giochi di luce e la qualità generale delle texture sono una gradita sorpresa, al pari della realizzazione tecnica dei personaggi principali che ostenta, specie nelle cut-scenes cinematografiche, una gran cura pur essendosi svolta nell’arco di appena un anno. Le qualità del motore grafico sono evidenziate, inoltre, dalla pregevole riproduzione aerea della Tokyo contemporanea, mentre un lavoro frettoloso è stato svolto nella costruzione degli ambienti di gioco: che siano i tetti di un grattacielo o le cavità di una metropolitana, le location appaiono per colori e incontri (nemici, boss) l’una identica all’altra; non si avrà quasi mai la sensazione di trovarsi in un luogo completamente diverso dal precedente.

Ultima mezza delusione, la colonna sonora: in una parola, anonima. E non ce lo saremmo aspettati perché la casa di Redmond, per l’occasione, aveva ingaggiato addirittura Norihiko Hibino, responsabile audio della multimilionaria serie di Metal Gear Solid. Ken Ogawa, evidentemente, non ha saputo offrire la stessa ispirazione del carismatico Solid Snake; il male minore, oseremmo dire, in un quadro che vi abbiamo rappresentato a fosche tinte.

Ninja Blade è forse il più clamoroso buco nell’acqua della next-generation targata Microsoft. Un progetto che potenzialmente aveva i numeri per affondare il ricordo di Ryu Hayabusa si è trasformato, per la gioia dei concorrenti, in una mediocre imitazione da bancarella: non è questo il modo giusto di creare nuove e lungimiranti proprietà intellettuali.

Valutazione Generale

Presentazione: 4
I pochi che hanno avuto il coraggio di provare Vampire Rain avranno una sgradevole sensazione di deja-vù, notando che pure i menù di Ninja Blade peccano di originalità. La storia è narrata scandalosamente male e non approfondisce aspetti di primaria importanza.

Gameplay: 5.5
Vi aspetta una continua boss fight a suon di minigiochi: le sezioni di combattimento puro saranno limitate alla parte iniziale dei livelli.

Grafica: 8.5
Il motore grafico di From Software salva almeno in parte la situazione. Pur presentando ambientazioni poco varie, Ninja Blade è piacevole a vedersi per effetti di luce e texture dei personaggi.

Sonoro: 6.5
Poco ispirata la colonna sonora, nella media il doppiaggio misto tra giapponese e inglese.

Longevità: 5.5
Ci sono bastati solo tre pomeriggi per liquidare il gioco. Costumi, potenziamenti e pochi altri contenuti aggiuntivi finiscono per ridicolizzare protagonisti e situazioni che avrebbero meritato maggiore drammaticità.

Multiplayer: N/A
Nessuna modalità multiplayer, solo le ormai immancabili classifiche.

Voto complessivo: 5.5

Un prodotto poco ispirato della cui assenza il nostro mercato, con ogni probabilità, non avrebbe risentito: Ninja Blade vive di fama riflessa e cede sotto i colpi di una giocabilità ancora una volta da riscrivere.

Commenta l’articolo sul nostro Forum

Potrebbe interessarti anche...