Recensione – Street Fighter IV (Xbox 360)

di • 10 marzo 2009 • RecensioneCommenti (0)896

Titolo: Street Fighter IV
Genere: Beat ‘em up
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Capcom
Publisher: Capcom
Data di uscita: 20 Febbraio 2009

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Solo pochi titoli riescono nell’intento di far riaffiorare quelle fantastiche emozioni vissute in sala giochi. Sono quei brand che nel corso degli anni sono cresciuti di pari passo con milioni di ragazzi e adolescenti, quei marchi simbolo di un genere. E Street Fighter è uno di questi.

A decretare il successo di quei coin op furono l’immediatezza dei comandi e un gameplay veloce e sufficientemente tecnico tale da permettere a tutti, ma proprio a tutti, di pensare… "del resto non me la cavo poi tanto male!".
Capcom, a distanza di circa un ventennio dalla nascita del brand, riprende quella filosofia e la sviluppa verso una nuova direzione, in relazione al panorama videoludico attuale, riuscendo nell’impresa dove molti publisher hanno fallito: il rinnovamento.

[img alt='Ritornano Ryu e Ken, insieme a tante altre vecchie conoscenze. Ma non mancano le novità!' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category1708/picture71762.aspx[/img]

2D o 3D?

Nell’era degli eccessi 3D, dove ogni elemento deve per forza avere un’anima poligonale, la scelta di Capcom va decisamente contro corrente o, più esattamente, lo fa ma solo all’apparenza.
Avviando Street Fighter IV il giocatore sarà catapultato in un universo, volutamente bidimensionale, dove l’intera azione si svolgerà sull’asse longitudinale dell’inquadratura, segno evidente di uno stretto legame con le origini del brand. Ma l’occhio attento certamente noterà che quella mostrata è una pura e semplice facciata. L’intero comparto di gioco è di fatto tridimensionale: la scelta stilistica nasconde artificialmente l’esatta angolazione dalla quale leggere le azioni, la stessa scelta che, nei momenti chiave, esploderà a suon di coordinate X, Y e Z regalando le migliori inquadrature tridimensionali.

La realizzazione tecnica di Street Fighter IV lascia letteralmente a bocca aperta, merito di una direzione artistica di prim’ordine e quantomeno inusuale se paragonata alle scelte effettuate dagli altri publisher anche su console next-gen. Ed è subito evidente nella stupenda sequenza di apertura. Capcom ha infatti utilizzato un nuovissimo sistema di rendering che miscela perfettamente una sorta di cel-shading con delle fantastiche pennellate di acquerello da mangaka, le stesse pennellate che con le loro sfumature sottolineano i migliori colpi messi a segno. L’intero schermo sembra una sequenza di cartoni animati d’altri tempi, ma si trasforma subito in un turbinio di colori ed effetti pirotecnici in occasione dei momenti cruciali del match.

Eccellente la cura realizzativa dei modelli poligonali, che si estende alle storiche arene, anch’esse tridimensionali e in parte, ora, anche distruttibili. Impeccabile la qualità della animazioni, che riescono a legare con realistica fluidità tutti i movimenti e i colpi speciali. Da notare anche l’attenzione riposta sulle espressioni facciali, che sottolineano fantasticamente la durezza dei colpi ricevuti.

[img alt='Gli stage sono completamente tridimensionali e alcuni di essi, come questo, sono versioni ridisegnate di storiche location presenti nei titoli precedenti.' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category1708/picture72461.aspx[/img]

Vecchie e nuove conoscenze

Anche la rosa dei personaggi selezionabili riflette la doppia anima di Street Fighter IV. Capcom ha infatti deciso di riproporre, come a sottolineare che anche i videogiocatori crescono anagraficamente, lo stesso roster di combattenti, opportunamente scremato dei personaggi meno carismatici.
Si ritroveranno quindi i beniamini della serie, tra cui, per citarne alcuni, il massiccio Ryu, lo spaccone Ken, la "cosciona" Chun Li, il coriaceo Blanka e il possente Zangief, ma tutti più maturi sotto il profilo sia fisico che dello stile di combattimento. Non mancano, come di consueto, nuovi personaggi selezionabili, tutti dotati di una propria tecnica di lotta perfettamente bilanciata e integrata nelle meccaniche di gioco.

L’unico tra essi che ha veramente deluso è il boss finale, un miscuglio impersonale di tutte le tecniche degli altri personaggi. Qualcosa che da Capcom non ci saremmo aspettati.

Il comparto audio propone nuove tracce insieme ad altre importate dai precedenti episodi, tutte rigorosamente campionate in Dolby Digital 5.1. Non mancano i classici effetti sonori a sottolineare la riuscita o meno di una combo. Immancabili, poi, le espressioni tipiche di ogni personaggio: Hadouken!

Casual oppure hardcore?

Il sistema di controllo, immediato e di semplice assimilazione, riesce a essere facilmente appreso dai principianti, ma al tempo stesso la sua profondità farà la gioia degli appassionati che vorranno padroneggiarlo fino in fondo.
Non un mero button mashing, ma una serie di combinazioni che faranno del combattimento una sorta di balletto sulle virtuose note di attacchi e contrattacchi, figli della novità maggiore: i "Focus Attack". Quest’ultimi permettono, infatti, di rispondere a un attacco dell’avversario, spezzando la combo e infliggendo un danno proporzionale al tempo di esecuzione. Nel migliore dei casi, inoltre, apriranno la strada a una serie di colpi che decreterà la fine dell’incontro, sfociando in una delle spettacolari mosse finali: versioni ultra potenti dei colpi speciali caratteristici di ogni personaggio, talmente potenti che riusciranno ad annullare qualsiasi difesa dell’avversario.

[img alt='La mossa finale di Ryu: un Hadouken super potenziato che non lascerà scampo a nessun avversario.' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category1708/picture72473.aspx[/img]

Purtroppo, come sempre accade con questo genere di giochi, anche Street Fighter IV soffre moltissimo della scarsa qualità del gamepad di Xbox 360; la croce direzionale è talmente imprecisa da inficiare l’esecuzione delle combinazioni più complesse, non migliore la situazione se ci si affida allo stick analogico, troppo lento nelle risposte soprattutto durante l’esecuzione delle mosse finali. Inoltre, per la prima volta durante la prova di un gioco, ci siamo trovati a sentire la mancanza di ulteriori tasti frontali: Street Fighter IV richiede l’uso di un totale di sei tasti, tre per i pugni di varia intensità e altrettanti per i calci, ma sopperire alla loro mancanza tramite l’uso dei grilletti e dei tasti dorsali è un’impresa psicologica non da poco, visti i tempi di risposta molto differenti tra gli uni e gli altri.
Anche per Street Fighter IV ci sentiamo pertanto in obbligo di consigliare l’uso di controller non-standard e appositamente realizzati per simulare gli stick e i pulsanti di un cabinato da sala giochi, come ad esempio lo stick arcade di Hori oppure quello interamente dedicato al titolo Capcom prodotto da MadCatz. Un esborso non preventivato di preziosi Euro, ma che alla lunga si dimostrerà l’unica scelta sensata da effettuare se si vuole godere appieno su Xbox 360 di questa tipologia di videogame.

Single o multi?

Se da un lato i picchiaduro sono latitanti nell’odierno panorama videoludico, perché colpevoli di essere gli esponenti di un genere troppo di nicchia, dall’altro offrono, al contrario di altri generi più inflazionati, maggiore longevità.
Nello specifico, il comparto single-player di Street Fighter IV offre, oltre al tradizionale scontro in puro stile Arcade, le immancabili modalità Survival e Time attack e l’inedita (almeno per la serie, dato che l’abbiamo già incontrata in Soul Calibur IV) modalità Sfida, con la quale cimentarsi nel raggiungimento di determinati obiettivi che faranno accedere al livello successivo. Questo bagaglio offre numerose ore di puro divertimento, ma nel caso in cui tutto questo non dovesse essere sufficiente per soddisfarvi, è possibile scontrarsi con gli amici sulla stessa console oppure online.

A proposito di online, utile, ma piuttosto fastidiosa, la possibilità di inserirsi nella partita single-player di un amico. Funzione fortunatamente disattivabile.

E i tornei? Una mancanza, questa, che sarà presto colmata da un aggiornamento gratuito.

Valutazione generale

Presentazione: 9.5
Direzione artistica di altissimo livello. Menù lineari ma funzionali, del resto in un picchiaduro servono a poco: bisogna subito iniziare la zuffa!

Grafica: 9.5
Eccelsa fusione di cel-shading e nuove tecniche di rendering. Se avete apprezzato la grafica di Prince of Persia rimarrete estasiati da quella di Street Fighter IV.

Sonoro: 9
Le nuove tracce audio fanno egregiamente il loro lavoro, ma a causa della nostalgia per i vecchi tempi andati le migliori sono quelle prese in prestito dalle precedenti incarnazioni del brand.

Gameplay: 9
Controlli di facile apprendimento per i giocatori meno esperti, ma altamente gratificamenti e profondi nelle mani sapienti dei giocatori più smaliziati. Purtroppo gli sforzi profusi da Capcom per far sì che il sistema di controllo si adattasse al pad di Xbox 360 non sono stati sufficienti: è ancora forte la necessità di un arcade stick.

Longevità: 9.5
Le numerose opzioni in solitario vi terranno occupati per molte ore. Sommandole alle possibilità che offre il comparto multigiocatore, il divertimento garantito da Street Fighter IV è pressoché infinito.

Multiplayer: 9
Solido, ben strutturato ma soprattutto divertente. Sia offline in compagnia degli amici, con tanto di sfottò al seguito, sia tramite Xbox LIVE.

Voto Complessivo: 9.3

Ripetiamo quanto detto in un’altra recensione: il numero del successo di Xbox 360 è il quattro. Street Fighter IV è il classico esempio di come si possa innovare un brand dalla storia pressoché millenaria (in termini videoludici) e di come si possa riproporla con opportune migliore alle nuove generazioni di videogiocatori pur mantenendo intatto l’appeal che ne fece la fortuna fin dalle sue origini.

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