Recensione – Naruto: The Broken Bond (Xbox 360)

di • 23 febbraio 2009 • RecensioneCommenti (0)839

Titolo: Naruto: The Broken Bond
Genere: Azione/RPG
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Ubisoft Montreal
Publisher: Ubisoft
Data di uscita: 20 Novembre 2008

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Il continuo apprezzamento del mondo occidentale nei confronti della cultura nipponica produce, talvolta, paradossi videoludici, e non, piuttosto evidenti. Uno di questi è rappresentato da un titolo tratto da un manga/anime sviluppato da una software house canadese per un publisher francese.

Nessuna sorpresa, però: Naruto: The Broken Bond è il secondo episodio di una serie Ubisoft destinata a crescere col tempo, in barba a Namco e alla sua alternativa "sonara", perché ci pare pronta a cogliere lo spirito innovatore che dovrebbe essere sempre alla base di un videogioco.

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The Broken Bond prende le mosse pressoché dalla seconda metà della prima serie animata, cioè dall’attacco del malvagio Orochimaru ai danni del Villaggio della Foglia. Attacco che, se da un lato ha visto fallire il piano di demolizione dell’area, ha portato al sacrificio del terzo Hokage, morto in difesa dei suoi cari. L’eredità di questa lotta spetta, chiaramente, ai giovani del villaggio, in primis Naruto e Sasuke. La grande amicizia tra i due Genin sfocia presto in rivalità, quando viene svelata l’esistenza della volpe a nove code che dà al protagonista una forza ignota e ambita da molti.

Le novità di questo sequel, tuttavia, non si fermano alla trama. Forte dei "suggerimenti" ricevuti all’uscita di Rise of a Ninja, Ubisoft Montreal ha aumentato il numero delle side-quest, missioni di breve durata che hanno il pregio/difetto di rallentare il corso della storia e di influire positivamente sulla longevità. Un esempio è portato dalle palestre disseminate per le mappe di gioco, con le quali potremo allenarci e sviluppare nuove tecniche. Altro arricchimento rilevante è la scelta di inserire party a mò di platform-jrpg, grazie a quali potremo controllare più personaggi contemporaneamente (fino a 3), per scampare a pericolose trappole o valicare insuperabili ostacoli. Ahinoi, manca inspiegabilmente una modalità cooperativa offline e online che avrebbe potuto ancor di più sfruttare l’idea. Di qui veniamo al reparto multiplayer, limitato alle sezioni di combattimento solitario o in coppia per un massimo di 4 giocatori. Un contributo, questo, da non sottovalutare ma che avrebbe potuto lasciare un segno maggiore.

Il settore gameplay non vive solo di novità. Un punto fermo della serie restano i quick-time events, i minigiochi, tramite i quali realizzare le tecniche caratterizzanti ciascun personaggio. Come sempre, i QTE hanno il merito di coinvolgere maggiormente l’utente nell’azione del gioco, ma alla lunga è possibile stanchino per ripetitività: dunque attenzione, i minigiochi sono fondamentali nell’economia del franchise, se non li amate… statene alla larga. Graficamente il titolo si difende egregiamente, offrendo panorami in cel-shading da capogiro (di tanto in tanto vi ricorderà Eternal Sonata) e modelli poligonali che, sebbene per una discutibile scelta stilistica sono qui lasciati pressoché grezzi, mostrano una particolare fedeltà ai vari manga. Fedeltà che, tutto sommato, traspariva maggiormente nel prequel; com’è ovvio che sia, i ragazzi di Ubisoft Montreal hanno preso confidenza con la serie, l’hanno fatta propria: "giustifichiamo", quindi, una svolta di stile del tutto personale e opinabile.

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Estrema attenzione è stata posta anche nel reparto audio, in perfetta simbiosi con quello ascoltato nell’anime di Italia 1. Di buona fattura il doppiaggio in inglese, supportato dalle tanto richieste voci in giapponese: in entrambi i casi, posto che avremmo gradito il parlato in italiano, la nostra lingua sarà presente nei sottotitoli.

Troverete il giusto numero di innovazioni in Naruto: The Broken Bond che, non distaccandosi molto dall’apprezzato Rise of a Ninja, ne appare la diretta evoluzione. Un processo che, inevitabilmente, porterà a uno o più ulteriori episodi nella serie di Ubisoft.

Valutazione Generale

Presentazione: 7.5
Menù in linea con quelli del primo episodio.

Grafica: 8
Stile grezzo e ambientazioni colorate sono il fondamento di una trasposizione assai ispirata.

Gameplay: 7.5
Le giuste innovazioni per un reparto già vincente in Rise of a Ninja; i QTE restano una certezza nella serie.

Sonoro: 8
La colonna sonora dell’anime ben si adegua alle situazioni di gioco, manca il doppiaggio in italiano ma la sua assenza è compensata dalla presenza del parlato in giapponese. Una chicca per gli amanti del genere.

Longevità: 7
Prolungata da un buon numero di side-quest, conclusa la storyline troverete soddisfazioni nei combattimenti online. Una varietà maggiore non avrebbe guastato.

Multiplayer: 7
Il gioco si trasforma in un buon picchiaduro per scontri fino a quattro giocatori su Xbox Live e anche offline. Un peccato l’assenza della cooperativa almeno sulla stessa console.

Voto Complessivo: 7.9

Il gioco vale la candela, oseremmo dire, specie per i fan della saga. I vostri personaggi preferiti, i vostri intrecci preferiti, la vostra console preferita: cosa volete di più dalla vita?

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