Recensione – 007: Quantum of Solace (Xbox 360)

di • 23 novembre 2008 • RecensioneCommenti (0)1132

Titolo: 007: Quantum of Solace
Genere: FPS
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Treyarch
Publisher: Activision
Data di uscita: 31 Ottobre 2008

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Il nuovo James Bond, Daniel Craig, ha dovuto confrontarsi con predecessori eccellenti e imporsi a un pubblico (forse a ragione, forse no) piuttosto diffidente. Lo stesso discorso è da farsi, senza entrare nel merito della pellicola cinematografica, per 007: Quantum of Solace, primo titolo della serie videoludica pubblicato sotto l’egida di Activision.

GoldenEye 007 e Call of Duty 4 non sono termini di paragone piacevoli. Lo sa bene Treyarch che, nonostante i recenti dissidi con Infinity Ward, ne ha utilizzato il motore grafico (nato per Modern Warfare) e ha strizzato l’occhio al titolo Rare per Nintendo 64. Sfiorandone, in più di un punto, la magnificenza tecnica.

[img alt='Il suo nome è Bond. James Bond.' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category1841/picture90443.aspx[/img]

E’ un James Bond diverso quello che Casinò Royale ci ha lasciato in eredità: solitario, poco lucido, cercherà costantemente vendetta per la morte di Vesper, la prima Bondgirl che egli abbia davvero amato. Lo farà con veemenza, lo farà con intelligenza. Ancora una volta, starà a noi decidere in quale modo agire. 007 è pur sempre un agente segreto e, sebbene gliene importi poco di passare inosservato, qualche tecnica di spionaggio l’ha imparata a suo tempo. Conscia di queste ragioni, Treyarch ci offre l’interessante opportunità di stendere i nostri nemici furtivamente o à la John Rambo: ora, sappiamo bene che la seconda alternativa è la più allettante per la maggioranza degli utenti ma, almeno in presenza dello spione per antonomasia, daremo la precedenza alla componente stealth. Una componente che, come nel film, faticherà ad emergere ma lentamente si paleserà. Sarà all’altezza, allora, del titolo in cui è stata calata?

Dobbiamo, dunque, considerare due fattori nell’analisi del reparto giocabilità: la presenza di QTE (Quick Time Events), ormai marchio di fabbrica per Treyarch, e di un arsenale offensivo ricchissimo. I primi, saggiati anche nell’apprezzato Spiderman 3, offrono una variante gradevole all’incalzante ritmo da FPS che coinvolge il gioco dalle prime battute, senza spezzarlo eccessivamente; cliccando sulla leva analogica destra, immobilizzeremo i nemici che non avevano ravvisato la nostra presenza, dando loro il colpo di grazia tramite la pulsantiera colorata del pad: un grosso assist per i novelli Sam Fisher, visto che un solo colpo metterà al tappeto chiunque. Ma c’è una strada alternativa da seguire, e in questa gioca un ruolo primario l’abbondante arsenale di armi a nostra disposizione. Spesso le sentinelle di fazione opposta scopriranno il vecchio Bond che, a quel punto, non si potrà limitare a fuggire: avrà tra le mani pistole silenziate, fucili automatici e persino granate raccolte sul campo. Interessante, nell’incrocio tra silenziosità e potenza, la possibilità di inserire il silenziatore a (quasi) tutte le armi: una finezza per il gameplay e, non lo neghiamo, per l’estetica dei gingilli. Le sezioni da sparatutto a scorrimento lasciano il tempo che trovano, senza aggiungere contenuti all’esperienza di gioco che, anzi, ne risulta appesantita; buona idea, ma le avremmo preferite quantomeno più brevi.

Senza lode nè infamia la longevità che, tasto dolente in genere per gli sparatutto, si attesta in media sulle dieci ore e, pur soffrendo di linearità, trae vantaggio dalla discreta varietà di situazioni e obiettivi che ci verranno proposti. Concreto, invece, il versante online, complici le 12 mappe e le 7 modalità diverse in cui potremo sfidare gli altri aspiranti agenti sparsi per il globo.

[img alt='Non ha bisogno di armi, lui.' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category1841/picture90445.aspx[/img]

Il reparto grafico, logica conseguenza di quel Call of Duty 4 tanto apprezzato in questo senso, risulta gradevole e variegato, poichè riesce ad alternare ambienti assai diversi tra loro (accantonato un pessimo inizio, vedremo torride spiagge e vicoli bagnati da forti piogge) senza disdegnare una cura del dettaglio che spesso stupisce. Cura che, sebbene si tratti di modelli poligonali ben riprodotti, manca nella presentazione di nemici troppo simili l’uno all’altro; avremmo gradito un dettaglio minore e qualche volto in più rispetto a quanto visto. Discreto l’utilizzo del motore fisico che, tra alti e bassi, svolge (quasi) regolarmente il proprio compito: nei primi livelli di Quantum of Solace storceremo il naso di fronte a tavoli e sedie inchiodati al terreno o bottiglie infrangibili, ma la situazione migliorerà nel giro di qualche missione. Stesso discorso vale per l’interazione con l’ambiente che, carente nelle prime ore, finisce col diventare ottimo mezzo per la nostra sopravvivenza: sparare a un estintore non è mai stato così utile.

Il sistema di copertura à la Gears of War, ben congegnato ma non privo di qualche magagna, consegna nelle mani dell’utente una lama a doppio taglio: da un lato, il videogiocatore potrebbe perdersi nell’egregia realizzazione del protagonista che, forte di uno charme che solo la grande espressività di Bond sa trasmettere, toccherà vette di eccellenza; dall’altro, potrebbe indispettirsi per le troppe indecisioni di una telecamera palesemente pensata per la prima persona. Il cambio di visuale, tuttavia, non comprometterà la granitica stabilità del frame-rate ancorato a 60 fotogrammi per secondo e la buona pulizia grafica.

[img alt='Buone le esplosioni e gli effetti di luce' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category1841/picture90444.aspx[/img]

Solo buono il comparto audio che, se per le musiche può vantare la presenza della storica colonna sonora della serie, non brilla particolarmente nel corso delle sparatorie (farete fatica a distinguere quel fucile da un altro). Il doppiaggio rappresenta, invece, un punto a favore: potremo, infatti, godere delle stesse voci ascoltate al cinema, con i pro e i contro che ciò comporta.

Commento finale

Come anticipato in apertura, Quantum of Solace è chiamato a confrontarsi con predecessori altisonanti. Il paragone col passato, tuttavia, non deve oscurare i pregi che il titolo innegabilmente possiede in favore di facili malinconie: a conti fatti, quello Treyarch è il miglior prodotto dedicato a James Bond dell’epoca moderna, sebbene resti ancora lontano dai fasti di Goldeneye 007.

Valutazione Generale

Presentazione: 8
Tutto il carisma di Bond si riversa nell’efficace introduzione filmata di stampo cinematografico; menù asciutti e di immediato utilizzo.

Gameplay: 7,5
Reparto multiforme e altalenante per divertimento. La possibilità di azionare QTE va vista di buon occhio, poichè non penalizza troppo la rapidità di gioco e costituisce una "pericolosa" variabile.

Grafica: 8
Ottima la realizzazione del protagonista, un po’ scarni i modelli poligonali dei nemici. Buone le ambientazioni con le quali spesso e volentieri potremo interagire.

Sonoro: 7
Musiche e doppiaggio del film si contrappongono alla pochezza dei suoni in-game.

Longevità: 7,5
Il single player è di durata media, ma la possibilità di espandere l’esperienza di gioco nel reparto online non è da sottovalutare.

Multiplayer: 7,5
Buono il supporto a Xbox Live per numero di mappe e modalità.

Voto complessivo: 7,5

Consigliamo 007: Quantum of Solace agli amanti della pellicola cinematografica e a quanti cercano un buon FPS senza grosse pretese. Peccato per qualche difetto sparso quà e là, per qualche aspetto che magari andava approfondito, figlio di una generazione dai budget spropositati e dai tempi scioccamente ristretti: tempi che relegano i maltrattati tie-in al ruolo di semplici comprimari della scena videoludica attuale.

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