Titolo: Mercenaries 2: World in Flames
Genere: Azione
Piattaforma: Xbox360
Sviluppatore: Pandemic Studios
Publisher: EA Games
Data di uscita: 5 Settembre 2008
Stando alle illuminate parole del dizionario De Mauro, mercenario è "chi lavora alle dipendenze altrui in cambio di un compenso in denaro"; questa definizione ci è stata insospettatamente utile nella recensione del titolo in esame. Vi chiederete in che modo un vocabolario abbia pesato sul nostro giudizio, e noi prontamente vi sottoponiamo il nostro ragionamento: il mercenario viene pagato per far il suo sporco mestiere; cosa dovrebbe spingere noi, viceversa, a pagare di tasca nostra per un gioco rilasciato prematuramente, evidentemente incompleto, perfino disfunzionale?
Grandi speranze, tristi risvegli
Non che il primo Mercenaries avesse vinto chissà quali oscar dell’industria videoludica, ma si era rivelato un gioco molto apprezzato e divertente, tanto da far montare l’ormai tristemente noto hype per la versione next-gen. E siamo arrivati oggi, purtroppo a consolidare l’altrettanto tristemente nota tendenza di EA a forzare la mano agli sviluppatori pur di far cassa. Per quanto il gioco si presenti persino amabile, conserva la natura un po’ vacua del capostipite, ma soprattutto ne accentua le disfunzionalità; cosa inaccettabile dopo uno sviluppo ultra triennale.
Una ricetta insipida
Ecco la prima definizione che ci viene in mente dopo diverse sessioni di gioco; purtroppo nulla dona particolare sapore al piatto, anzi pare spesso di ritrovarsi assaggiatori per gli esperimenti culinari di un cuoco sado-masochista.
[Img alt='Un vero duro' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category1340/picture71595.aspx[/img]
Esaminiamo più da vicino la ricetta e i suoi ingredienti: soffriggete un gameplay, inalterato e ormai obsoleto rispetto all’originale; una spruzzata di onnipotenza, per via di un sistema di recupero dell’energia talmente mal calibrato da farvi affrontare a testa bassa eserciti (tanto vi basterà trovare un piccolo riparo per sanarvi quasi integralmente); eliminate dall’impasto la varietà delle missioni, poiché praticamente vi sono offerte solo un paio di alternative, ripetute fino alla nausea; aggiungete corpose dosi di "deficienza artificiale" attribuita a nemici e alleati; una spruzzata di monotonia nella realizzazione degli ambienti ed effetti… Et voilà! La zuppa l’è cotta… Ma mangiarla richiede stomaco.
La piccola bottega degli orrori
Come definire altrimenti l’ammontare di bugs e problemi lasciati irrisolti? Tanto per darvi un’idea di cosa ci è toccato testimoniare, siamo sopravvissuti a ogni scempio partorito da una cattiva, incompleta programmazione: dalla sparizione di elementi del fondale (persino mezzi di trasporto in movimento) alla loro collocazione in mezzo al nulla; al classico attraversamento di muri, quando non ci si rimane impalati.
[Img alt='Graficamente il titolo non fa certo gridare al miracolo...']/immagini/Giochi/category1340/picture69881.aspx[/img]
Ma non è andata meglio nel puro gameplay, minato dall’inconcepibile IA dei comprimari. Ad esempio vi capiterà di dover portare a termine missioni di scorta, in cui l’oggetto della vostra missione si suiciderà allegramente, quando non sarà piuttosto uno dei vostri fidati alleati a "seccarlo"; davvero un modo disdicevole di fare bile, credetemi. Per non parlare dei nemici, che a volte non si cureranno di voi, né vi seguiranno con particolare foga se cercherete di sfuggire alla morte… Potrei aggiungere altri amabili aneddoti, ma credo sia sufficiente invitarvi a pensare a un possibile glitch, o difetto, e assicurarvi che ci sono discrete possibilità che lo incontriate in Mercenaries 2: World in Flames.
Probabilmente sarebbe bastato concedere qualche mese di perfezionamento ai Pandemic, per ottenere il rilascio di un prodotto solo sufficiente, ma almeno godibile per il giocatore. Ci consola sapere che è in arrivo una patch, ma non intendiamo appoggiare la politica del "raccogli il latte versato a litri con un cucchiaino da caffè". Ci duole dover fare pollice verso per un gioco che presentava potenzialità, e soprattutto offre un co-op apprezzabile. Incredibilmente, infatti, il comparto multi di Mercenaries 2: World in Flames si presenta discretamente divertente; scorazzare in coppia seminando distruzione ha sempre un suo fascino perverso. Purtroppo però anche questa sezione è minata da magagne tecniche non indifferenti..
Commento finale
Cosa aggiungere dopo questa sconsolante esposizione? Troviamo davvero poco da salvare in questo gioco, se non il ricordo dell’originale, e forse questo rende ancor più amaro il piatto. Ma se anche la promessa patch dovesse riuscire a far miracoli in termini tecnici, resta comunque un gioco alquanto vuoto, piatto, privo di alcuna verve narrativa, ed immersione. Non il modo migliore per investire i vostri risparmi, in vista soprattutto della messe di titoli in uscita in questo periodo solitamente caldo.
Valutazione Generale
Presentazione: 6
Nulla di eclatante.
Grafica: 6.5
Non la parte peggiore del gioco, ma neanche qualcosa per cui gridare al capolavoro, o comunque applaudire. Troppo monotona, con effetti altalenanti in quanto a qualità.
Sonoro: 6.5
Anche qui nulla di cui andar particolarmente fieri.
Gameplay: 4
L’idea di fondo avrebbe meritato una realizzazione ben diversa…
Longevità: 5
Di cose da fare ce ne sarebbero, ma c’è anche molta ripetitività e mancanza di sfida per lunghi tratti; lo spessore tecnico non invoglia certo ad andare avanti.
Multiplayer: 6
Il co-op potrebbe salvarvi, ma non si può valutare positivamente un gioco solo su questa base.
Voto complessivo 4.3
Tutti coloro i quali ricordano con affetto il capostipite saranno forse divisi tra la tristezza della realtà e la gioia del ritrovare un vecchio amico, difficile dire soggettivamente quale sentimento prevarrà; temiamo il primo. Tutti gli altri possono tranquillamente evitare sottoporsi al trattamento per scoprire la risposta, è già scritta nelle righe qui sopra.
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