Recensione – Brothers in Arms: Hell’s Highway (Xbox 360)

di • 28 ottobre 2008 • RecensioneCommenti (0)849

Titolo: Brothers in Arms: Hell’s Highway
Genere: FPS
Piattaforma: Xbox360
Sviluppatore: Gearbox software
Publisher: Ubisoft
Data di uscita: 26 Settembre 2008

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Per tutti quelli che avrebbero voluto correre in aiuto del soldato Ryan; per tutti quelli che avrebbero voluto far parte della Band of Brothers; per tutti quelli che però non avrebbero voluto farsi crivellare di proiettili nel frattempo.
Parrebbe un riassunto calzante di questo titolo, ma ci tocca mettervi in guardia: per tutti, ma non per tutti. Procediamo con ordine, come sempre.

Piccoli Spielberg crescono

Sin dai primi istanti capirete che il lavoro profuso nella realizzazione di Brothers in Arms: Hell’s Highway è di prima qualità. La sceneggiatura, la ricostruzione storica e il comparto audio sono stati mirati fortemente all’immersione completa del giocatore nella vicenda, e riescono a catturarne l’interesse in un crescendo di emozioni.

[img alt='La Banda al completo']/immagini/Giochi/category1279/picture48525.aspx[/img]

Laddove altri giochi fanno dei vostri commilitoni pura carne da macello, in Hell’s Highway imparerete che non si sopravvive senza l’appoggio dei "fratelli"; imparerete persino a conoscerli e amarli, arrivando a soffrire per la loro perdita. L’aspetto umano è ricostruito in una sceneggiatura che forse ha proprio il difetto di volervi coinvolgere a ogni costo. Unico aspetto negativo il trascinarsi di eventi e personaggi dai capitoli precedenti del gioco, che potrebbe spiazzare un po’ chi gioca la serie per la prima volta, ma non è che un fastidio passeggero, ben presto rimediato dall’ulteriore approfondimento della conoscenza dei protagonisti.

Astenersi Rambo e perditempo

Come accennavamo sopra, BiA:HH non è destinato a chi ama distribuire piombo a destra e manca, richiede invece un’adeguata applicazione di sana tattica bellica. La cosa non deve turbare chi non ha frequentato accademie militari, perché il tutto si traduce più o meno esclusivamente nell’accerchiamento dei nemici e loro successiva estirpazione. Ovviamente questo è reso possibile grazie allo sfruttamento della squadra; ciò non toglie che anche in prima persona dovrete farvi valere. Un ulteriore elemento distintivo di BiA:HH dalla pletora di Fps che affollano il mercato è dato dalla gestione dei danni subiti: alla Gearbox hanno intuito che prendere un proiettile, anche uno solo, fa male alla salute. Sulla base di questa rivoluzionaria, destabilizzante scoperta, hanno ideato un sistema che si basa sulla quantità di tempo in cui rimanete allo scoperto. In pratica più tempo vi aggirerete giulivi per la mappa, senza stare al coperto, più lo schermo vi farà intuire che QUEL proiettile sta per arrivare. Ciò rende il gioco quindi molto più simile a un nascondino con pistole, che agli fps generici, ma in fondo non crediamo che le vere battaglie si siano combattute saltando e correndo in mezzo alle esplosioni. [img alt='Kaboom!!!' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category1279/picture48524.aspx[/img]

Ma veniamo alle note dolenti: i vostri compagni saranno fondamentali, ma hanno GROSSI problemi di vista. Se non farete qualcosa per le loro diottrie, scordatevi che possano abbattere tutti i nemici da soli: passeranno minuti prima che centrino qualcosa che non sia l’aria; ragion per cui l’eroe (voi) dovrà intervenire a fare molto del lavoro di fino.

Sun-tsu si rivolta nella tomba

L’autore del più famoso trattato sull’arte bellica, ancora oggi attuale a discapito dei millenni d’età, sarebbe alquanto triste nel vedere che, secondo Gearbox, la guerra si circostanzia in un susseguirsi di "scova il nemico, accerchialo, fallo fuori". Indubbiamente era complicata l’introduzione di tattiche più evolute, ma sul piano gameplay, una decina di missioni così, potrebbero stancarvi. È qui che entra in campo il fattore sceneggiatura, il coinvolgimento, che potrebbero invogliarvi a completare la missione.

Dal punto di vista tecnico, BiA:HHvanta una buona ma altalenante realizzazione grafica, che passa da discreti modelli poligonali ricoperti da splendide texture ad altri un po’ meno curati e a texture non sempre dettgliate che, talvolta, vengono caricate con un po’ di ritardo. Buoni gli effetti di blur, le esplosioni, gli effetti particellari e l’illuminazione dinamica. L’ottima distruttibilità degli ambienti contribuisce non poco alla spettacolarità visiva del titolo.
Il comparto audio si mostra eccellente, grazie agli ottimi effetti sonori e a un doppiaggio italiano di tutto rispetto.
L’IA, infine, si mostra nel complesso buona, anche se non sempre all’altezza della situazione, con nemici e compagni di squadra a volte poco reattivi.

Multiplayer

Quattro mappe in croce, nulla di che, e non era prevedibile il contrario; uscendo poco prima di giganti come COD5 e GOW2, chi credete investirà il suo tempo sul multi di BiA:HH?

Commento finale

Domandiamoci: cosa sarebbe la vita di un videogiocatore oggi, se non ci fosse stato Hitler? Dove saremmo se non ci fosse stata concessa l’opportunità di ammonticchiare cadaveri crivellati di nazisti? Forse staremmo sterminando unni e visigoti, o qualche altro sciame di invasori che non mi sovviene. Ma resta il fatto che Brothers in Arms: Hell’s Highway è un modo discreto di ricordare quanti hanno davvero pagato con la vita nella lotta, e di avvicinarci seppur virtualmente (per fortuna, sottolineerei) ai sentimenti forti che possono legare un gruppo di uomini in lotta per la sopravvivenza.

Valutazione Generale

Presentazione: 8.8
Taglio fortemente cinematografico, lascia subito intendere cosa vi aspetta: emoziona e cattura.

Grafica: 8.5
Ricostruzioni di ottimo livello, qualche imperfezione sporadica nelle texture, e nelle cut-scene, ma nulla che possa far storcere il naso.

Sonoro: 8.5
Anche questo di livello hollywoodiano; una menzione speciale per il doppiaggio italiano, finalmente all’altezza della situazione, qualche sbavatura a parte.

Gameplay: 7.5
Il gioco c’è, ed è realizzato molto bene. Peccato per i difetti sopraccitati.

Longevità: 7
Una decina di missioni, e poi poco più che possa trattenervi. Certo non il massimo a prezzo pieno.

Multiplayer: 6
Praticamente un voto politico, per mancanza di varietà e giocatori sul Live.

Voto complessivo: 7.3

Brothers in Arms: Hell’s Highway è decisamente un buon gioco, che fa molta leva sulle emozioni, su un gameplay diverso, seppur poco vario, e una realizzazione eccellente. Non ci sentiamo di definirlo un acquisto imprescindibile, ma di sicuro di invitarvi a valutarlo, magari più in là, a prezzi più abbordabili.

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