Titolo: Don King Presents: Prizefighter
Genere: Sportivo
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Venom Games
Publisher: 2K Sports
Data di uscita: 13 Giugno 2008

Galleria immagini

Il sogno americano ha fatto visita, spesso e volentieri, agli sport più crudi e al contempo nobili mai visti in una società civile. Uno di questi, l’avrete già intuito, è la boxe, cui nell’ultima generazione di console viene concessa una particolare attenzione dalle varie software house interessate al settore sportivo.

[img alt='Don King']/immagini/Giochi/category1837/picture84141.aspx[/img]

Nonostante la spietata concorrenza di Electronic Arts e del suo ineguagliato Fight Night, 2K Sports punta a ritagliarsi una cospicua fetta di mercato, forte della collaborazione con Venom Games (già autori di Rocky e Rocky Legends, giocati sulla prima Xbox) e col celeberrimo Don King, manager di numerosi pugili tra cui il discutibile Mike Tyson: una vera e propria divinità nel business.

Let the fun begin…

L’ingresso nei menù di gioco è tutt’altro che sobrio, con forti tinte rosse a contrastare i pochi rilievi statici in nero. D’altro canto, troviamo scelte lineari e intuitive da effettuare per accedere alla modalità Carriera, all’esibizione, al gioco online o via Lan e al classico allenamento. Il fulcro dell’azione, tuttavia, sarà proprio la Carriera, nella quale, al termine della creazione del nostro pugile (facilitata da un editor degno di nota), ci fionderemo immediatamente alla conquista di fama e denaro.
Dopo una manciata di video esplicativi (che in realtà non chiariscono particolarmente bene la trama narrata tramite flashback), entriamo nella Palestra di Frank, cuore pulsante della modalità che agli appassionati cinefili ricorderà da vicino il luogo di allenamento del film Million Dollar Baby del grande Clint Eastwood. Qui, potremo avere accesso al nostro palmare, con il quale riceveremo chiamate di manager e amici, a un vetusto PC con cui scegliere i match da organizzare tra quelli forniti dai nostri collaboratori, all’allenamento e allo spogliatoio per modificare caratteristiche tecniche ed estetiche del nostro personaggio.

Oltre agli incontri dell’era moderna, potremo prender parte anche a classici del pugilato, raccontati per l’occasione dal nostro allenatore: visuale ingiallita, tipica delle vecchie pellicole degli anni ’30, e particolari situazioni da risolvere (come un match titolato da vincere con una sola mano) allontaneranno il rischio ripetitività che, in titoli del genere, è sempre in agguato.

[img alt='Il nostro palmare in 2D' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category1837/picture84135.aspx[/img]

It is broken.

Passiamo all’inaspettata nota dolente del prodotto Venom Games, il gameplay, che risulta troppo macchinoso nei controlli e legnoso nelle movenze dei personaggi sul ring. Nonostante sia presente la possibilità di modificare i pulsanti a nostro piacimento, il sistema di controllo presenta troppe sfaccettature (negative) che non danno al titolo una parvenza di simulazione, né rendono la giocabilità intuitiva: i movimenti, incredibilmente lenti e poco precisi, contribuiscono ad accrescere la sensazione di frustrazione derivante da un colpo ricevuto sol perché il nostro personaggio è rimasto incagliato in una posizione innaturale.
L’idea per nascondere il difetto di turno: telecamere piazzate strettamente vicino al ring, in modo da rendere una visuale televisiva e celare le magagne che, palesi, circondano Prizefighter.

L’intelligenza artificiale, come prevedibile, non presenta vette di eccellenza, in particolar modo agli inizi, dove ci sarà da prendere parecchi colpi per via della scarsa maturità di gioco, e verso la fine, quando il nostro personaggio sarà diventato ormai una leggenda: le tre difficoltà selezionabili, tuttavia, ovviano al problema per l’intera durata della (piuttosto lunga) stagione. Il reparto online, solitamente risollevatore delle sorti di uno sportivo, manca di incisività e, soprattutto, è afflitto dalla costante presenza di un leggero lag che va ad aggiungersi a quello già presente nelle sezioni offline. Questo appare, dunque, un grosso ostacolo alla godibilità di Xbox Live.

Per un giudizio equo del comparto grafico, risulta inevitabile un confronto sereno col rivale diretto di Prizefighter, l’acclamato Fight Night Round 3. E’ incredibile come, a due anni dall’uscita, il picchiaduro EA detenga ancora lo scettro di miglior grafica nel settore: già l’impatto iniziale sarà più scialbo, non per i modelli poligonali (ben realizzati), quanto per l’illuminazione, la gestione dei danni e le scarse animazioni facciali. Elementi che, nel gioco Venom, non spiccano quanto dovrebbero. Le ambientazioni, inoltre, pur essendo curate nei dettagli, non destano scalpore, sia per l’assenza di un pubblico massiccio, sia per le location squallide appositamente scelte.
Una serie di scelte, quindi, dettate più da gusti personali che da limiti tecnici.

La colonna sonora è di stampo prevalentemente rap: sarà possibile utilizzare le stesse canzoni dei menù per l’entrata del proprio giocatore, il che non è certo un male. Orrenda, invece, la localizzazione della telecronaca, la quale sarebbe stata sicuramente migliore in lingua originale: sforzo apprezzabile ma doppiaggio discutibile.

[img alt='Don King Presents: Prizefighter' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category1837/picture84134.aspx[/img]

Conclusioni

Don King Presenta: Prizefighter sà ampiamente di occasione sciupata: un roster di circa 30 lottatori, il carisma di Don King, una modalità carriera lunga e impreziosita da alcune chicche, come gli scenari del passato, non sono bastati a rendere appetibile il titolo 2K Sports che, inevitabilmente, cade nel limbo della sufficienza.

Valutazione Generale

Presentazione: 6,5
Menù aggressivi ma lineari, si raggiunge ciò che si vuole, quando lo si vuole. Una vivacità d’altri tempi rende il tutto gradevole.

Grafica: 7
Modelli poligonali di qualità si accostano ad ambientazioni povere: risultato deludente. La concorrenza offre ancora, inevitabilmente, di più.

Sonoro: 6
La colonna sonora fa il suo dovere, senza eccellere particolarmente. Osceno il doppiaggio italiano della telecronaca, effetti sonori sul ring nella media.

Gameplay: 5,5
Ogni uovo nasconde una sorpresa. Prizefighter non è un uovo, ma la sorpresa (negativa) c’è, eccome. E’ proprio il gameplay, legnoso, macchinoso… anche per questo settore, in giro si trova di meglio.

Longevità: 6
Chiuso un occhio sull’online, carente causa lag, ci si può godere senza patemi la longeva modalità carriera. E l’esibizione, se in compagnia di amici.

Multiplayer: 6
Sarà dura trovare avversari su Xbox Live e, se ci riuscirete, avrete vita non facile per via della latenza di cui è afflitto il titolo Venom. Sufficiente il reparto offline, la soluzione del Lan pare controcorrente ma divertente in compagnia.

Voto Complessivo: 6,5

Per i pregi e i difetti mostrati, Don King Presents: Prizefighter è consigliabile prettamente ai fan della boxe e a quanti sono alla ricerca di un discreto picchiaduro. Ma non aspettatevi il nuovo Fight Night: è ancora lui il campione indiscusso.

Commenta l’articolo sul nostro Forum

Potrebbe interessarti anche...