Recensione – Soul Calibur IV (Xbox 360)

di • 21 agosto 2008 • RecensioneCommenti (0)821

Titolo: Soul Calibur IV
Genere: Picchiaduro
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Project Soul
Publisher: Namco Bandai Games
Data di uscita: 31 luglio 2008

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Si narra di leggende che superano la barriera dei tempi e dei mondi; leggende di anime, spade e consoles che scorrono come fiumi impetuosi nella storia dell’umano ludos digitale e, talvolta, misticamente si reincarnano in una strabiliante nuova, purtroppo ultima, installazione.

[IMG alt='Soul Calibur IV: il packshot']/immagini/Giochi/category1643/picture77795.aspx[/IMG]

Parafrasando l’ormai noto incipit (Transcending history and the world, a tale of souls and swords, eternally retold…), questa è la sintesi emozionale che l’ultima produzione Namco Bandai Games è riuscita a regalare grazie al capitolo conclusivo di uno dei franchises più longevi della storia videoludica: Soul Calibur IV.

Una favola "vecchia" 12 anni…

Sin dal 1996, anno della prima apparizione, la serie creata da Namco per sala giochi (Soul Edge) e successivamente trasposta su consoles casalinghe (Soul Blade per PSX, Soul Calibur per Dreamcast) ha saputo stupire ed esaltare gli estimatori del genere picchiaduro grazie alla semplice, ma profonda, meccanica di gioco e all’eccellente qualità grafica: molti ricorderanno il primo epico filmato introduttivo interamente in CG della versione PlayStation.

Finalmente, dopo una timida apparizione sulla console old-gen di casa Microsoft, l’ultimo installement dell’epica saga della spada demoniaca, forte del salto generazionale, arriva su Xbox 360 in un tripudio di colori, effetti speciali, poligoni mai così definiti e in primis la tanto agognata modalità multiplayer.

Dalle vecchie releases Soul Calibur IV eredita l’intero patrimonio di features: il ricco e variegato roster di combattenti all’arma bianca, i ristretti ring di combattimento, le scie luminescenti lasciate dallo scoccare dei colpi e la pretestuosa storia (come del resto lo è in tutti i beat’em up) che, ahi noi, giunge qui a conclusione.
Partendo proprio da questa genìa il team Project Soul (sviluppatori interni a Namco Bandai Games) è riuscito a rinnovare per l’ennesima volta, grazie a un nuovo e più profondo sistema di controllo, nuove modalità di gioco e la logica introduzione di nuovi personaggi dagli stili di combattimento inediti, un franchise e un genere videoludico ormai relegato ai confini dell’oblio.

[IMG alt='Evoluzione grafica per la serie e delle trabordanti forme per le protagoniste' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category1643/picture83034.aspx[/IMG]

Vecchi amori e nuovi colpi di fulmine

Oltre 30 i personaggi selezionabili inseriti, tra i quali gli affezionati della serie riconosceranno certamente le sinuose, mortali forme di Taki, Cassandra e Ivy, la forza muscolare di Mitsurugi, Astaroth, Siegfried e, in omaggio alla saga ideata da George Lucas, Yoda e l’Apprendista (protagonista del prossimo titolo Lucas Arts, Star Wars: Il Potere della Forza, ndr), ognuno dotato di specifiche caratteristiche e tecniche di combattimento con i quali competere nelle molteplici modalità di gioco in solitario che spaziano dalle tradizionali modalità Arcade e Storia fino alla modalità Torre delle Anime, che assieme al multiplayer online è la vera novità di Soul Calibur IV.

Torre delle Anime può essere definita come un mix di Survival Mode ed elementi RPG; il giocatore dovrà salire e scendere tutti i piani di questa ipotetica torre, dove in ognuno di essi saranno proposte delle particolari sfide, le quali dovranno essere superate interpretando i sibillini messaggi che si otterranno e adeguando il proprio personaggio secondo le necessità.
Per fare ciò, in Soul Calibur IV è stato introdotto un potentissimo editor capace, partendo da uno dei personaggi base, di creare uno o più combattenti dalle più svariate abilità e caratteristiche, non trascurando anche l’aspetto esteriore: si potranno variare la corazza, le armi e la postura, che garantiscono l’acquisizione di specifiche skills come ad esempio una maggiore o minore capacità di attacco; allo stesso modo sarà possibile intervenire personalizzando il taglio dei capelli, il colore degli occhi, la corporatura e molto altro, con tantissimi accessori ottenuti completando varie quests oppure acquistati virtualmente per mezzo dell’oro conquistato vincendo i vari scontri.

[IMG alt='Possibile che a tanta beltade corrisponda una forza così devastante?' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category1643/picture53242.aspx[/IMG]

Interessante e azzeccato è, inoltre, l’inserimento di un nuovo elemento critico all’interno del gameplay; un artificio che costringe ad adottare un atteggiamento particolarmente aggressivo negli scontri: la Barra dell’Anima.
Segnalata da una sfera di colore mutevole, questa nuova caratteristica condiziona di gran lunga l’approccio del giocatore allo scontro: infatti, un atteggiamento troppo difensivista (che si incontra spesso durante le sfide multigiocatore) sarà penalizzato dal cedimento di alcuni elementi della propria armatura e a lungo andare dalla perdita di "energia spirituale" che al suo esaurirsi causerà lo stato di Anima Infranta; in tale situazione sarà possibile subire uno speciale attacco capace di concludere immediatamente il match, una specie di "fatality" che decreterà la precoce sconfitta.

In Soul Calibur IV, come accennato precedentemente, fa la sua comparsa la Modalità Scontro Online. Per la prima volta in tutta la serie è possibile ora sfidare lottatori da tutte le parti del globo utilizzando sia i personaggi predefiniti sia quelli customizzati: un’esperienza esaltante. Merito di un net-code eccellente, non si è mai avuta nessuna presenza di lag, anche mettendo sotto stress la connessione con carichi di banda eccessivi.

[IMG alt='Il dettaglio grafico lascia esterefatti' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category1643/picture83124.aspx[/IMG]

La giusta evoluzione della specie

Uno dei meriti di casa Namco è stato sempre quello di porre il franchise Soul Calibur esattamente al centro tra due distinte scuole di pensiero: da una parte lo stile immediato e semplice di Dead Or Alive con il suo sistema di controllo che ammicca ai casual gamers, dall’altra la filosofia simulativa dal sistema di controllo ostico e ricco di combo propria della saga di Virtua Fighter.

Ebbene, Soul Calibur IV si piazza esattamente al centro; un sistema di controllo semplice da padroneggiare per coloro che si affacciano per la prima volta al genere picchiaduro ma al contempo profondo e ricco di combinazioni virtuosistiche di pulsanti capace di regalare la giusta sensazione di appagamento ai giocatori più smaliziati.

Grazie alla capacità di calcolo offerta dalla nuova generazione, l’aspetto grafico di Soul Calibur IV rasenta la magnificenza.
La cura maniacale dedicata dagli sviluppatori alla realizzazione delle animazioni – sempre legate egregiamente le une alle altre – e ai modelli poligonali, rendono i personaggi di un credibilità (sempre che di credibilità si possa parlare in un picchiaduro del genere) mai visti.
In un tripudio di effetti luminosi, riflessi e ombre generate in tempo reale dalle armature e dalle armi, gli scontri avvengono in una danza di colpi, contrattacchi e parate in ambienti evocativi ricchi di particolari e dalle textures dal dettaglio ad oggi ineguagliato al ritmo di 60 fps senza mai avere esitazione alcuna.
Unica pecca da segnalare è la fisica dei corpi nelle situazioni di Ring Out, colpa della non perfetta calibrazione del motore dedicato alla fisica Havock.
Eccellenti gli effetti sonori del sibilare e dell’impattare delle armi, stupendamente epica la colonna sonora che fa da sottofondo agli incontri.

[IMG alt='Yoda, l Apprendista e presto Darth Vader, omaggio di Namco Bandai alla saga di George Lucas' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category1643/picture83017.aspx[/IMG]

Conclusioni

Grazie all’impegno profuso nella realizzazione, Project Soul e Namco Bandai Games sono riusciti nell’ardua impresa di far accedere Soul Calibur IV nel gotha dei videogames.
La cura impeccabile per ogni minimo dettaglio, un sistema di controllo immediato e al contempo profondo, e le novità introdotte in ambito gameplay fanno di Soul Calibur IV il nuovo punto di riferimento per tutti coloro che vogliano cimentarsi nello sviluppo di titoli appartenenti a un genere, quello dei beat’em up, purtroppo sempre più bistrattato.

Peccato che, a detta degli stessi sviluppatori, questo Soul Calibur IV sia l’ultimo episodio di una epica saga che, come recita il suo stesso incipit, è riuscita veramente a trascendere la storia e il mondo dei videogiochi.

Valutazione Generale

Presentazione: 9
Come da tradizione per la serie, la spettacolare sequenza introduttiva in CG fa da introduzione alle vicende fulcro degli scontri, menù graficamente ricchi, epici e dalla fruizione immediata.

Grafica: 9
Modelli poligonali eccellenti ricchi di particolari e animati in maniera eccelsa. Ambienti evocativi ed epici come da tradizione. Textures dalla qualità attualmente ineguagliata.

Sonoro: 8
Ottimi gli effetti speciali che accompagnano i fendenti. Fantastiche le musiche di sottofondo magistralmente orchestrate, i dialoghi dei combattenti a lungo andare possono stancare.

Gameplay: 8.5
Sistema di controllo di facile apprendimento, ma se correttamente padroneggiato è capace di regalare sensazioni di piacevole onnipotenza. Geniale l’introduzione della Barra dell’Anima. Riviste alcune combinazioni dei personaggi classici, variazione che potrebbe far storcere il naso ai giocatori incalliti.

Longevità: 8.7
Il tallone di Achille di ogni picchiaduro. L’introduzione delle sfide multiplayer online e della modalità Torre delle Anime garantisce un’elevata fruizione al titolo. Saranno comunque sufficienti circa 35 ore di gioco per completarlo in tutte le sue sfaccettature.

Multiplayer: 8.5
Net-code ottimamente concepito, assenza di latenza anche in situazioni estreme. Discreto numero di avversari globali con i quali mazzuolarsi di santa ragione. Saggia la decisione di includere nel roster sfruttabile anche i personaggi custom.

Voto Complessivo: 8.7

Una nuova medaglia d’oro (siamo in tempi di Olimpiade) per la squadra Namco Bandai Games. Soul Calibur IV è un titolo praticamente quasi perfetto, un esempio di come vada concepito e sviluppato un prodotto capace di catturare le attenzioni di un vastissimo pubblico, giocatori occasionali in primis.
Un gioco che sicuramente deve essere incluso in ogni ludoteca che si rispetti grazie all’eccellente qualità oltre che per l’appartenenza a un genere ormai in via di estinzione ma, merito di un esempio di tale caratura e al prossimo arrivo di Street Fighter IV di Capcom, sicuramente in rinascita. Che il numero "IV" sia portatore di grandi innovazioni e soddisfazioni videoludiche (esiste anche un certo GTA IV)?

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