Recensione – Race Driver: GRID (Xbox 360)

di • 3 luglio 2008 • RecensioneCommenti (0)960

Titolo: Race Driver: GRID
Genere: Guida
Piattaforma: Xbox360
Sviluppatore: Codemasters
Publisher: Codemasters
Data di uscita: 30 Maggio 2008

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Codemasters torna in pista: niente sterrati e frenetiche arrampicate in collina questa volta, Colin McRae è volato a derapare su percorsi più alti; ma per un franchise tristemente interrotto (riteniamo), un altro continua imperterrito il suo progresso (o almeno speriamo). Cosa sarà questo GRID? Degno parto next-gen di mamma Toca, o triste epilogo di una turbolenta gravidanza? Procediamo come sempre con ordine, ne avremo bisogno, poiché l’ammontare di note prese nel corso del nostro test è discretamente ragguardevole; cercheremo di farci bastare lo spazio.

Ueèèè… ueèèè… nghè.

Bastano i primi vagiti, appena lanciato il dvd nella vostra console, per capire che si tratta di un prodotto di qualità superiore, superaccessoriato, dalle accecanti finiture cromate. Il tema musicale che vi accoglie, ad opera di Unkle, è mortalmente evocativo, tanto da indurre in errore sulla qualità del restante accompagnamento, all’opposto quanto a mordente. Per fortuna è sempre valida l’opzione per utilizzare la nostra musica preferita quale sottofondo delle nostre performance; o meglio ancora potremo nutrirci del solo rombo del motore, la scelta per i puristi, che vogliono "sentire", in ogni momento ciò che la loro macchina ha da dire. Peraltro gli effetti sonori implementati da Codemasters non sono certo lo stato dell’arte, piuttosto un’onesta riproduzione.

Procedendo con le prime impressioni, alziamo dritti al cielo i pollici per lo stile dei menu, una versione extra-lusso di quanto avevamo visto, in forma ben più embrionale, in Dirt; troviamo particolare appagamento nella possibilità di selezionare il nostro nome da una lista abbastanza vasta, per sentirci poi chiamare, per tutto il gioco, dalla sensuale voce della nostra manager.

[img alt='Quando parlo di grafica da urlo non scherzo' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category1597/picture74916.aspx[/img]

I primi passi

GRID gode di una appariscenza esplosiva: catapultati gentilmente nella vostra carriera tramite un tutorial rivestito da esordio professionale, con una mini-corsa, avrete non solo modo di testare l’handling della vettura e la nuova opzione chiamata Flashback, ma anche e soprattutto di stupirvi per la sensazione di velocità del gioco che per nulla incide sul livello inaudito di dettaglio, godendo di una fluidità languida, persino sinuosa, in ogni istante di gara, pur nei suoi "soli" 30 fps. A tutt’oggi non abbiamo riscontrato rallentamenti di sorta, anche nelle situazioni più caotiche. Potremmo essere smentiti più tardi, ma consentiteci di dubitarne.

Le prime corse

Coscienti di questo gioiello di programmazione, siamo passati a valutare quello che poi conta davvero: il gioco. Trattandosi di un racing game, la nostra attenzione è stata rivolta al modello di guida: inutile negare che anche questo sia ottimo, ma qui ci addentriamo in un campo minato, fatto di preferenze personali a volte più simili a dogmi che a opinioni. Cercheremo di essere pertanto più precisi: i puristi di Forza Motorsport potranno continuare a guardare torvi la serie Toca, qui rappresentata; gli amanti della pura velocità alla Need for Speed dal canto loro farebbero meglio a prendere ripetizioni di guida, perché GRID è tutto fuorché un gioco in cui puoi pensare di vincere semplicemente tenendo pigiato l’acceleratore dal via al traguardo. Volendo tentare di essere sintetici, questo gioco è una via dei mezzo tra i generi, che si può collocare quindi sulla falsariga di titoli come PGR4.

[img alt='Scusate se è poco' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category1597/picture58563.aspx[/img]

GRID Vs. Resto del mondo

A parte il titolo roboante del paragrafo, ecco una summa di quanto abbiamo avuto modo di notare nelle nostre prove del gioco; abbiamo già detto della grafica mozzafiato? Si? Bene, allora vi segnaliamo come sia assente una delle peculiarità che mettono più a dura prova gli engine 3D: le mutazioni climatiche. Non ci è dato sapere quale sarebbe stata la performance di questo motore grafico correndo sotto la pioggia o su percorsi innevati. Pazienza, quel che è peggio è che NON ci è possibile gareggiare se non con il sole a picco, quasi che nell’universo di GRID l’effetto serra abbia vinto la sua battaglia.

Peraltro segnaliamo che le temperature elevate non influenzano la IA dei piloti CPU. Forse gli avversari sono un filino prevedibili nelle loro traiettorie e, soprattutto, hanno la nauseante tendenza a fare il vuoto quando commettete un errore: tenetene conto quando scegliete il livello di difficoltà.

A proposito di errori, GRID presenta un modello di danneggiamento della vettura davvero rimarchevole, non solo in termini grafici, grazie al quale vedrete la vostra auto cadere letteralmente a pezzi, ma anche in termini prestazionali: ogni impatto lascerà il segno sulla vostra possibilità di portare a termine la gara. Ritrovarsi con un mezzo che "tira" prepotentemente su un lato, e concludere il percorso è una tra le esperienze più dure e soddisfacenti degli ultimi tempi!
Pertanto, se non padroneggerete il sistema di guida, sarà facile ritrovarsi con la vettura KO, ed a questo punto interverrà (se vorrete) l’opzione Flashback.
In pratica si tratta della possibilità, limitata nel numero, di far scorrere indietro il tempo, nel replay del vostro incidente, e ripartire magari da quel bel rettilineo che credevate non avesse fine, questo almeno prima di incrociare un muro, dandovi la possibilità di frenare, questa volta. Una specie di "Prince of Persia meets Racing games", innovativo, ma da evitare, se avete un briciolo di dignità automobilistica! Senza contare che più ne sfrutterete, o ne terrete a disposizione, minore sarà la crescita della vostra reputazione, che poi è tutto, in questo gioco, a parte i soldi, ehm.

Segnaliamo infine che avere un Xbox 360 Wireless Racing Wheel potrebbe portarvi alla perdizione, poiché il gioco pare guadagnarci parecchio in termini di divertimento, ma questo è poi un dato soggettivo.

[img alt='Campo visivo ridotto, ma grandi emozioni' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category1597/picture74917.aspx[/img]

Ultime righe per segnalare alcune delusioni del titolo, quali l’assenza di una modalità split-screen: alcuni di noi hanno amici e fratelli a portata di mano, il Live non è la panacea universale. Piuttosto deludente anche il fatto che in gara non esistano regole, una sorta di demolition derby in cui l’unico scrupolo è la sopravvivenza della nostra vettura. Impresa non da poco, visto che non c’è la possibilità di fare soste ai pit-stop per rapide riparazioni. Ancora più evidente, per quanto in linea con l’approccio del gioco, l’assenza di opzioni di personalizzazione dei settaggi delle vetture; in compenso potrete sbizzarrirvi con le scelte cromatiche della carrozzeria.

Qualcuno derapò sul nido del cuculo

Parlando della modalità carriera, dobbiamo ammettere che per quanto avvincente, è meno profonda di altri titoli. Si distingue però, per la ventata di novità con gare quali demolition derby e soprattutto le Pro Touge, che sembrano uscite dai fumetti Initial D, trattandosi delle tipiche discese ed arrampicate sulle tortuose strade di montagna giapponesi, a base di furiosi drift. Una menzione per la riproduzione della 24 Ore di Le Mans, che corona la fine di ogni stagione, invitandovi a ben 24 minuti di stress su una pista diabolica.

[img alt='La notte non porta consiglio']/immagini/Giochi/category1597/picture72801.aspx[/img]

Multiplayer

Pur presentando un’offerta meno varia di titoli come PGR4, a livello di sfide, GRID fa la sua figura anche sul Live, quantomeno per il tempo necessario a raggiungere certi obiettivi, anche se, in generale, la difficoltà è equamente distribuita. Per raccogliere i 1000 punti qui, dovrete sudare diverse camicie, oppure essere davvero esperti nel genere.

Commento finale

Signori della Giuria, come avrete intuito dare una valutazione completa di GRID è alquanto difficile, dovendo risalire a confronti più o meno diretti con diversi concorrenti dalle diverse impostazioni concettuali. Vorrei concludere la mia arringa con l’unico accorato grido di dolore che veramente sento di dover levare: dov’è Toca? Si, perché abbiamo parlato per decine di righe di un gioco che ne dovrebbe esser figlio ma, come spesso accade, non ha preso molto del genitore. Questo gioco ha tutto in regola, ma l’anima di Toca, il suo modello di guida concreto ma non eccessivamente penalizzante, ha lasciato la strada a una virata verso l’arcade. Riconosciamo in GRID troppa di quella leggerezza delle vetture che già ammorbava gli ultimi Colin MCrae. Ciò non lo rende un brutto gioco, ma solo un risveglio pesante per chi attendeva qualcosa di diverso.

Valutazione Generale

Presentazione: 9
Menu di classe superiore, intro di grande forza.

Grafica: 9,2
Ho già scritto abbastanza, ma se non avete letto sopra, guardate il voto e andate in pace.

Sonoro: 7,5
Bellissimo il tema principale, buono quello di navigazione, accettabile il resto. Una menzione a parte per la voce in gara del vostro tecnico: può andare dall’utile, all’inutile al "lo ucciderei con un badile".

Gameplay: 8,2
È un voto molto personale, sulla base delle vostre tendenze personali. Vi ho dato quanti più strumenti di valutazione ho potuto; riformulate, se credete, a piacimento.

Longevità: 8,1
La carriera non è lunghissima, ma dura. Il Live non riteniamo vivrà a lunghissimo, esaurita la spinta dei cacciatori di obiettivi, a meno che non venga ampliata la scelta di sfide e percorsi.

Multiplayer: 8,1
Vedi sopra.

Voto complessivo 8.3

Nel non vasto mare dei giochi di guida, per chi non ama impazzire tra miriadi di opzioni e settaggi né limitarsi a prendere curve belluine a 320 km/h senza batter ciglio o sfiorare i freni, GRID fa immensa figura. Ma la farebbe anche con una concorrenza più agguerrita. È solo per questo che potrete decidere di acquistarlo. Se appartenete ad altre parrocchie, siete avvisati. Peccato solo per quel quid che è rimasto nella vecchia confezione di Toca, un pezzo di anima che avrebbe solo alzato il valore dell’offerta.

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