Recensione – Grand Theft Auto IV (Xbox 360)

di • 13 maggio 2008 • RecensioneCommenti (0)1016

Titolo: Grand Theft Auto IV (GTA IV)
Genere: Avventura/Azione/Guida
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Rockstar Games
Publisher: Take-Two Interactive
Data di uscita: 29 Aprile 2008

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L’abbiamo aspettato, assaporando ogni immagine e informazione centellinata dalla software house e maledicendo ogni posticipazione dell’uscita del prodotto, e finalmente, da quindici giorni a questa parte, Grand Theft Auto IV è finalmente giunto nei negozi.
Ci siamo presi il giusto tempo per esaminare il gioco sotto ogni sua compagine e valutare se è valso la pena aspettare tanto… A nostro avviso, assolutamente sì, scopriamo assieme il perché.

La prima cosa che ci preme sottolineare è che risulta estremamente difficile parlare di questo GTA IV senza incorrere nel rischio di indesiderati e fastidiosi spoiler, poiché la sceneggiatura è parte integrante e fondamentale del prodotto Rockstar, forse il suo aspetto meglio riuscito.
Ci limiteremo dunque a fornire quelle informazioni basilari utili a far sì che chi tra i lettori non avesse ancora preso la sua copia del gioco, possa rendersi conto della caratura del titolo cui ci troviamo dinnanzi.

Abbandonate le atmosfere "gangsta" e "hip hop" di San Andreas, la serie GTA approda nella next-generation riportandoci in una Liberty City (protagonista del terzo episodio della saga e più volte citata negli altri capitoli) restaurata sia nell’aspetto che nell’urbanistica, facendoci muovere nei panni di Niko Bellic, una sorta di Carlito Brigante dei nostri giorni (come, non sapete chi è costui? Non siete degni di giocare a GTA, correte subito a guardarvi quel capolavoro di film che prende il nome di Carlito’s Way).
Niko è un immigrato Serbo, ha combattuto nella guerra dei Balcani e si è ritrovato a vedere e fare cose di cui non va fiero e che gli hanno messo addosso una cospicua dose di cinismo e disillusione. Terminato il conflitto si è legato agli ambienti meno salubri di un paese distrutto nell’animo e nel corpo; le cose si complicano, la fuga dalla terra natia, il lavoro come marinaio e infine la decisione di raggiungere il cugino Roman in America, dove, stando alle sue lettere, ha fatto fortuna e naviga nell’oro: forse è l’occasione per lasciarsi il passato alle spalle e iniziare una nuova vita.

[img alt='I cugini Bellic in tutta la loro bellezza']/immagini/Giochi/category1593/picture74121.aspx[/img]

Purtroppo, però, Roman si rivela il più grande "caccia balle" mai esistito. A suo modo se l’è cavata, mettendo in piedi una scalcinata compagnia di taxi, ma vive in una bettola infestata dalle blatte e, a quanto pare, si è parecchio indebitato a causa del suo insano vizio per il gioco d’azzardo.
Si sa, i legami di sangue sono sacri e un uomo come Niko, temprato nel fuoco di anni di guerre, non si fa di certo mettere i piedi in testa da quattro strozzini, e non permette nemmeno che vessino il proprio cugino, di cui è debitore in quanto suo ospite.
Ma intromettersi nei delicati equilibri della malavita di Liberty City può non essere la cosa più saggia del mondo. Si pestano i piedi ai pezzi grossi, servono i soldi… ecco quindi che il protagonista si trova nuovamente avvolto in una spirale discendente fatta di criminalità, violenza, decadenza morale… Per fortuna c’è Michelle, forse lei riuscirà a portare un po’ di dolcezza e di luce nella vita tormentata dell’antieroe Niko Bellic.

Come si evince chiaramente da quanto finora esposto, la sceneggiatura di questo nuovo GTA risulta essere profonda, ricca di colpi di scena e con una caratterizzazione dei personaggi difficilmente riscontrabile in altri prodotti videoludici, e non sfigura di fronte alle migliori produzioni hollywoodiane di Gangster Movies. Ne consegue un prodotto estremamente maturo, composto da un protagonista a tutto tondo, mai banale, dialoghi di notevole spessore e alto tasso di volgarità, una cospicua dose di violenza, corruzione e bassa moralità, a nostro avviso superiore persino ai precedenti capitoli. Mai come in questo caso – e qui sappiamo di tirarci addosso le ire di molti utenti adolescenti – sarebbe utile che i negozianti si attenessero alla classificazione PEGI 18 + e che i genitori fossero coscienti di cosa i loro figli stanno giocando, non per una ipocrita finta moralità di facciata (come è accaduto in numerosi servizi giornalistici i cui autori non sapevano nemmeno di cosa stessero parlando), ma bensì per l’effettiva crudezza del titolo.

Ma lasciamoci alle spalle qualsiasi polemica e andiamo a sviscerare il cuore del gioco.
Il core gameplay è rimasto sostanzialmente invariato rispetto ai precedenti capitoli e continua a sfruttare la solidità delle sue meccaniche a base di puro free roaming per le vie della città (tre sono le isole principali che la formano, ma solo una sarà percorribile all’inizio del gioco, le altre si "sbloccheranno" con il procedere della trama principale. Nulla vieta di inoltrarsi in esse anche prima, ma si verrà immancabilmente inseguiti a forza dalla polizia), un mix di missioni a piedi e alla guida di innumerevoli veicoli che si potranno "tranquillamente" rubare. La maggior parte di queste, ovviamente verterà su aspetti poco legali del business cittadino e darà adito anche a notevoli scontri a fuoco, sostenibili grazie al cospicuo parco armi a disposizione di Niko.
Vedremo dunque il protagonista coinvolto in inseguimenti, fughe, omicidi, estorsioni, e ricatti.

Se l’anima del gioco è rimasta immutata, è stata comunque tirata a lucido e impreziosita da tanti piccoli e grandi accorgimenti che ne hanno affinato le già ottime potenzialità.

[img alt='La copertura sarà spesso fondamentale per portare a casa la pelle!']/immagini/Giochi/category1593/picture74113.aspx[/img]

Innanzitutto è stata notevolmente affinata la gestione sia del combattimento corpo a corpo
che dei conflitti a fuoco, in cui sarà possibile trovare riparo dietro gli oggetti facenti parte lo scenario (che andranno via via distruggendosi) per poi sporgersi e far fuoco direttamente o rimanere coperti, sparando alla cieca. La possibilità di compiere scatti di corsa, muoversi accucciati ed effettuare capriole evasive, contribuisce a rendere più vivi i combattimenti con continui disimpegni e una continua ricerca di copertura, poiché gli avversari non staranno certo immobili e spesso cercheranno di aggirare il protagonista. Anche la gestione della mira ha subito un ottimo upgrade, premendo fino in fondo il grilletto sinistro, infatti, il mirino si posizionerà automaticamente sul bersaglio grosso (il tronco) del nemico più vicino; premendolo soltanto a metà, invece, si potrà godere della mira libera, certamente più difficile da usare, ma che consentirà una maggiore precisione, rendendo possibili colpi alla testa, alle gambe o alle mani che reggono l’arma.

Altra notevole novità è legata all’introduzione del telefono cellulare.
Grazie a questo apparecchio, infatti, Niko potrà essere sempre in contatto con i propri conoscenti e datori di lavoro e potrà organizzare con essi non solo incontri d’affari, ma anche uscite di piacere nei numerosi locali della città, tra strip club, ristoranti, bar, bowling, sale da biliardo e spettacoli di cabaret, riempiendo dunque il titolo di una miriade di piccoli e piacevolissimi minigiochi. Il modo poi con cui è stato reso l’effetto dell’alcool sul personaggio è qualcosa di sensazionale ed esilarante. Guidare una moto sbronzi marci potrà quasi essere un’avventura a sé. In questi casi è forse meglio usufruire della notevole possibilità di muoversi per la città in taxi con la metropolitana sopraelevata.

[img alt='Liberty City non è mai stata così viva!' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category1593/picture49106.aspx[/img]

Ne emerge quindi che nemmeno l’aspetto sociale è stato tralasciato, uscendo con i vari personaggi (tutti estremamente pittoreschi e ben caratterizzati) infatti sarà possibile aumentare la loro percentuale di stima e simpatia nei confronti del protagonista, e ottenere così in cambio alcuni particolari favori, come ad esempio degli sconti sulle armi di contrabbando o più semplicemente manifestazioni amorose da fidanzate più o meno disponibili, magari conosciute via web.

È infatti possibile anche frequentare degli internet cafè, in cui si potrà accedere alla Rete per consultare le notizie dei quotidiani, accedere alla propria casella di posta elettronica (dove potremo ricevere email di lavoro, notizie dalla famiglia e persino spam!), consultare siti per cuori solitari, scaricare suonerie e mp3 per il cellulare e farsi un’idea di quel vasto mondo che è Liberty City. Peccato solo che le pagine web non strettamente legate alla trama principale non siano state localizzate in italiano, lasciando un amaro senso di incompletezza.

Anche il look del personaggio rivestirà un ruolo importante (seppur marginale), le ragazze con cui Niko uscirà, infatti, non si esimeranno dal fare commenti sul suo vestiario, a seconda dei loro gusti personali. Se poi non si avrà voglia di uscire con nessuno, nulla vieterà di restarsene a casa, a godersi i numerosi programmi televisivi in onda.
Purtroppo, unico neo, è forse l’eccessiva impostazione arcade della guida dei veicoli (siano essi auto, moto, barche o elicotteri), che pur essendo estremamente divertente, risulta a volte un po’ ingestibile in fase di derapata. Nulla cui non si possa ovviare con un po’ di pratica.

Sotto l’aspetto guida è però stato fatto un grande passo avanti nella gestione degli inseguimenti della polizia, ora meglio affrontabili e un pochino meno frustranti… Per lo meno per i primi livelli di sospetto guadagnato.

[img alt='Scappa, Niko, scappa!' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category1593/picture75234.aspx[/img]

Il telefono cellulare, di cui abbiamo fatto menzione in precedenza, è inoltre il mezzo grazie al quale potremo accedere al comparto multiplayer del gioco, direttamente dalla partita in singolo, senza dover passare attraverso l’uscita della sessione in corso e attraverso ulteriori menù.
Ed è proprio la possibilità di giocare su Xbox Live la vera grande novità rispetto ai tre precedenti capitoli della saga. I ragazzi Rockstar hanno infatti costruito, in questi tre anni di sviluppo, un autentico capolavoro anche per ciò che concerne il gioco in rete: Liberty City non è mai stata così divertente, nemmeno all’apice del proprio splendore.

Sempre tramite cellulare, si potrà scegliere in che tipo di gioco cimentarsi, scelta parecchio ardua viste le ben quattordici opzioni differenti a disposizione (tredici per le partite classificate).
Oltre ai classici Deathmatch, nei quali si dovrà semplicemente sterminare ogni forma di vita (ricordando sempre di raccogliere il denaro della vittima, che determinerà poi la classifica finale), sono presenti originali aggiunte create appositamente per il corrotto mondo di Liberty City, come ad esempio Guardie e Ladroni, in cui una squadra di furfanti fugge, inseguita da quella dei poliziotti.
Corsa GTA, in cui intraprendere pazze gare automobilistiche per la città, Guerra per il Territorio e Mafya srl sono solo alcune delle altre modalità in cui sarà possibile confrontarsi. Il tutto, ovviamente, scegliendo se giocare tutti contro tutti o a squadre.

Il comparto multiplayer rasenta la perfezione, grazie alla totale assenza di lag e il mantenimento della compagine visiva del single player, perfettamente mantenuta.
Non è comunque tutto rose e fiori. Alcuni piccoli difetti sono infatti presenti: in primo luogo una certa difficoltà ad accedere alle partite on line con l’intero gruppo amici, che causa sovente una caduta di connessione al server, aggravato dal così detto freezing che a volte capita durante l’abbandono della modalità multiplayer, causando un blocco indesiderato della console e rendendo necessario il riavvio della stessa; fenomeno comunque piuttosto raro (si attende fiduciosi una piccola patch). Un altro piccolo neo è dovuto all’eccessiva mole dei caricamenti che, totalmente assenti nel single player, rendono a volte un po’ lunga l’attesa, prima di poter cominciare una partita.
Piccola nota di merito a parte merita la Modalità Libera, che permette di gironzolare per Liberty City, senza un obiettivo, senza una meta e senza limite di tempo. Scorazzare per la città tra un’uccisione, un furto d’auto e una semplice gita per scoprirne le bellezze nascoste, è un’esperienza che ogni videogiocatore dovrebbe provare almeno una volta nella vita.

Dopo tutto questo parlare veniamo dunque alla valutazione dell’aspetto tecnico.
Dal punto di vista grafico Grand Theft Auto IV parte in sordina, per poi stupire il giocatore con tutta la sua maestosità una volta che questi si fermi per un attimo a osservare quello che lo circonda.

[img alt='Chi conosce New York non faticherà nel riconoscere Times Square, in questa immagine' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category1593/picture75244.aspx[/img]

La città (una chiara rivisitazione di New York, riconoscibile in più occasioni) non è mai stata infatti così pulsante di vita e attività. Passanti e automobilisti si muovono come se avessero i propri affari da sbrigare, reagiscono coerentemente alle situazioni che si vengono a creare e non sarà raro vedere anche litigi e furti, indice di una IA piuttosto evoluta.
I modelli poligonali di vetture ed edifici sono sicuramente molto ben realizzati e ricchi di dettagli (un po’ meno quelli dei personaggi, anche se tutto sommato buoni), anche se gli interni dei negozi risultano un po’ spogli e desolati. Le textures si attestano in media su buoni livelli, con oscillazioni altalenanti tra il mediocre e il sublime. Ottime le esplosioni (il fuoco si propaga in modo credibile tra una vettura e l’altra) e gli effetti particellari che, assieme alla meravigliosa gestione delle luci in tempo reale, riescono a dare una credibilissima alternanza giorno/notte e a un’ottima gestione degli agenti atmosferici. Vedere sfumare le luci nella nebbia che si alza dal fiume, o un lampo illuminare le strade durante un temporale, sono momenti di pura emozione, come quelli suscitati da un tramonto su di un mare splendidamente realizzato e da un orizzonte vasto come pochi finora.

Unici veri lati deboli sono i saltuari cali di frame rate e alcuni fenomeni di pop-in, che causano talvolta un ritardo nel caricamento delle textures, oltre a qualche fenomeno di compenetrazione dei corpi. Nei che comunque non pregiudicano la piena godibilità del titolo.

[img alt='Ora sono guai...']/immagini/Giochi/category1593/picture72648.aspx[/img]

Il comparto sonoro è allo stato dell’arte.
Alla guida dei mezzi si potrà godere di più di duecento brani musicali (dai più famosi ai meno conosciuti) di tutti i generi, suddivisi in diciannove stazioni radio. Questi spaziano dal jazz al funk, dal rock al hip hop, dalla fusion alle ballate russe, giusto per indicarne alcuni, venendo incontro ai gusti di ciascun utente.
Il parlato, in lingua inglese, sottotitolato in italiano, è qualcosa di eccezionale e contribuisce all’ottima caratterizzazione dei personaggi, evidenziando accenti e inflessioni tipici delle varie provenienze etniche e dei vari slang di strada. I sottotitoli, raramente invasivi, mostrano però il fianco nel momento in cui i personaggi parlano durante i tragitti in macchina, rendendo difficoltosa la gestione della guida e la lettura degli stessi. La loro traduzione poi, pur attestandosi su buoni livelli, non sempre è pienamente efficace e in alcuni casi risulta un po’ approssimativa, non riuscendo a rendere appieno alcuni giochi di parole.
Piccoli compromessi per godersi un gioco con un parlato ottimale che, se fosse stato localizzato, avrebbe fatto perdere al gioco un buon 50% del suo fascino, se non ricorrendo a doppiatori professioniti del calibro di Giancarlo Giannini.
Infine, gli effetti sonori e ambientali risultano essere più che buoni e contribuiscono notevolmente al fascino di alcune locazioni.

Tirando le somme, Rockstar Games fa nuovamente centro, imponendo ancora una volta la sua supremazia su questo genere di giochi.
Eccessivo, violento, volgare, degenerato e al contempo maturo, romantico, avvincente ed epico, questo prodotto, unitamente all’ottima giocabilità e alla sopraffina realizzazione tecnica, risulta essere un vero gioiello che nessun giocatore, amante del genere gangster dovrebbe farsi scappare.
Un must have anche solo per l’ottimo comparto multiplayer, vera novità assoluta e, ne siamo certi, pietra miliare e metro di paragone per i prodotti futuri che a esso si ispireranno.

Attendiamo ora di vedere cosa saprà proporci Saints Row 2

Valutazione Generale

Presentazione: 9.5
Che dire? Un piccolo capolavoro. Immersivo come pochi, non sfigura di fronte alle migliori produzioni hollywoodiane in quanto a sceneggiatura, dialoghi e caratterizzazione dei personaggi. Menu scarni fino all’osso ma intuitivi e ben congeniati, soprattutto per quanto riguarda l’accesso al multiplayer.

Gameplay: 9.7
Il cuore del gioco non si discosta minimamente dalle tre precedenti edizioni, ma è arricchito da una tale quantità di piccole e grandi migliorie, oltre alle gradite e superbe novità, da rendere la giocabilità quasi perfetta.

Grafica: 9
A prima vista può dare l’impressione di essere gradevole ma nulla di particolare, ma basta guardarsi attorno per un attimo per scoprire la cura per i dettagli, le magnifiche luci dinamiche in tempo reale, le ottime animazioni, i più che buoni modelli poligonali… Peccato per qualche calo di frame rate.

Sonoro: 10
Più di duecento canzoni, suddivise in una miriade di differenti stazioni radio, riescono a coprire quasi interamente lo spettro dei vari generi musicali, adattandosi ai gusti di qualsiasi palato. Ottimo il doppiaggio in lingua inglese, sottotitolato in italiano, che riesce a dare risalto a ogni inflessione del dialogo, grazie anche all’ottima differenziazione di accenti e slang, e a completare la caratterizzazione dei personaggi. Effetti sonori e ambientali notevolmente sopra la media.

Longevità: 9.8
Una montagna di missioni farciscono la storia principale e una grande quantità di piccole sotto quest, gare e lavoretti, fanno da contorno a una durata che si attesta sulle circa 40 ore ma che diviene virtualmente infinita grazie al multiplayer e alla possibilità di girare liberamente per tutta la città.

Multiplayer: 9
Il comparto Live è quasi allo stato dell’arte, con una miriade di modalità di gioco differenti, lag inesistente e la possibilità di scorazzare liberamente per la città in compagnia dei propri amici. A minare leggermente il voto, l’eccessiva mole dei caricamenti e qualche saltuario problema inerente all’accesso alle partite e all’uscita dalla modalità Live.

Voto complessivo: 9.5

Grand Theft Auto IV non delude il grande hype che Rockstar Games è riuscita nel tempo – tra annunci e ritardi – a creare. Gioco di molto superiore alla media in ogni suo comparto, fa della matura sceneggiatura e dell’ottima giocabilità i suoi punti di forza. Consigliato a chi ha spolpato all’osso i precedenti capitoli e a tutti gli amanti dei migliori crime movies. Indubbiamente un prodotto rivolto a un pubblico adulto, mai come in questo caso i negozianti dovrebbero far rispettare il PEGI 18 +.

Un ringraziamento particolare a Jacopo Mungai per il prezioso aiuto nell’analisi del comparto multiplayer.

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