Recensione – Turok (Xbox 360)

di • 28 febbraio 2008 • RecensioneCommenti (0)1076

Titolo: Turok
Genere: FPS
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Propaganda Games
Publisher: Touchstone
Data di uscita: 08 Febbraio 2008

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Trascinatosi di generazione in generazione (di console) senza troppo clamore, dopo le prime fortunate apparizioni, il nostro indiano preferito fa oggi la sua comparsa nell’universo next-gen, con un carico di promesse e aspettative eroso dal tempo, ma non privo di antico fascino. Potremo sederci come ai bei tempi dinanzi un fuoco, e fumare lieti il calumet della pace con Turok, o ci toccherà chiamare lo Stregone del villaggio per far della Propaganda Games il bersaglio di ataviche maledizioni indiane? Come sempre, miei fidi Giurati, procediamo con ordine…

Jurassic Turok?

Eh già, cominciamo col dire che se di indiano si tratta, l’ambientazione è ben poco western, infatti Turok è solo un discendente della coraggiosa stirpe guerriera, ma la sua collocazione temporale è un po’ più complicata: trattasi di un combattente spaziale che, in virtù di un non meglio precisato sconquasso temporale, va sempre a zonzo su pianeti infestati da dinosauri. Ma non sono gli antichi padroni del nostro pianeta l’unica fonte di preoccupazione per Turok, infatti la sua missione principale è sgominare il Wolf-pack, un esercito indipendente che minaccia l’ordine costituito, di cui lui stesso era membro, prima del tradimento. In quest’ottica la presenza dei dinosauri è un elemento destabilizzante, che dona fresca linfa al gameplay, poichè i giganteschi rettili, nella loro ricerca di cibo non hanno preferenze tra i buoni e cattivi di turno, e quindi si trasformano a caso da alleati a pericolosi predatori. Questo aspetto diventa ulteriormente apprezzabile nelle sfide multiplayer, in cui il terzo incomodo può essere l’ago della bilancia. Va segnalata peraltro la fedele ricostruzione del biosistema preistorico: i dinosauri stessi sono parte della catena alimentare, perlomeno quelli erbivori, che potrete avvicinare senza rischio, oppure usare quali esche.

[img alt='Qualcosa mi dice che costui non vivrà a lungo' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category1179/picture52947.aspx[/img]

Là dove osano gli pterodattili

L’universo in cui si muove Turok è sostanzialmente una rigogliosa giungla, ricostruita con particolare maestria e tonalità molto vivide di verde. Più volte vi troverete disorientati dalla vegetazione; il che è frustrante ma credibile, la giungla è così, e l’assenza di mappa si farà sentire. Meno ispirate, purtroppo, saranno le ambientazioni al chiuso: nulla più che fortini spaziali, avamposti all’insegna del grigio metallo, della ripetitività e del deja-vu. Il tutto viene mosso da un Unreal Engine all’altezza della sua fama. Le note dolenti del gioco non ci vengono dal comparto grafico, ma da diverse discutibili scelte nel gameplay. In primis il sistema di puntamento, che pare essere stato ideato apposta per individui strafatti di crack: il mirino si muove ad una velocità eccessiva, e la regolazione dal menu opzioni, non basta a raggiungere valori adeguati. In pratica passerete più tempo a cercare di inquadrare i bersagli, come colti da delirium tremens, che a sparargli. Il secondo peccato mortale di Turok è nei checkpoints, distribuiti sul percorso in modo illogico. Vi troverete spesso ad affrontare scontri di una certa durata e durezza, superandoli con grosso dispendio di energie ed arsenale; sarà allora che il gioco vi punirà con nuovi feroci avversari e, nel probabile caso di fallimento, vi riporterà al salvataggio situato alcuni anni luce prima: tremendamente frustrante. Questo difetto riesce a gettare luce fosca persino sul fatto che l’IA degli avversari sia davvero discreta: un dettaglio che normalmente ci allieterebbe, qui contribuisce a rendere i confronti più ostici, con le ovvie conseguenze sui nostri sistemi nervosi. Occorre ammettere che, nonostante queste pecche, Turok ha qualcosa di ipnotico, accattivante, che vi spingerà ad insistere, almeno fino ad i primi segni di esaurimento. A suo favore anche il buon sistema di gestione dell’arsenale, grazie al quale potrete impugnare due armi diverse e utilizzarle a piacimento tramite i rispettivi dorsali dx\sx del pad: una implementazione ottima. Altrettanto gradevole l’inserzione di piccole sezioni di button-mashing, un elemento che pare stia tornando di moda, durante i combattimenti corpo a corpo con i dinosauri minori.

[img alt='incontri ravvicinati di un GROSSO tipo' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category1179/picture52953.aspx[/img]

Multiplayer

Il settore multi appare alquanto interessante, grazie alla presenza delle "terze parti": i dinosauri, che possono diventare determinanti nei confronti più equilibrati; poterli sfruttare a proprio vantaggio costituisce un fattore non indifferente di innovazione nel campo. Peccato che non vi sia ricchezza di partite sul Live, troppo preso da titoli di ben altro spessore.

[img alt='pacioccoso erbivoro']/immagini/Giochi/category1179/picture52956.aspx[/img]

Obiettivi? No grazie, preferisco vivere

Dai tempi di F.E.A.R. non ci capitava una simile nausea: speravamo che la moda di destinare il 75%degli obiettivi al settore multiplayer fosse definitivamente tramontata, ma ogni tanto qualche software house soffre di rigurgiti e ci propina un 1000 decisamente inarrivabile o quasi. Chiunque di voi ami lottare per il punteggio pieno, in tempi inferiori all’anno di gioco continuativo, è avvisato.

Commento finale

Signori della Giuria, Turok è un gioco discreto, che non si smarrisce nella pletora degli FPS in circolazione, al contrario, riesce a ben figurare. Ma occorrerà sfruttare tutta la nostra pazienza per sopperire ai difetti del gameplay, e poterne godere. Ci chiediamo a cosa sia servita la fase di prova del gioco…(N.d.R. Ricordarsi di chiamare la Propaganda Games, e suggerire di non affidare più il beta testing ad alieni antropomorfi")

Valutazione generale

Presentazione 7.5
Menu discreti; una lunga e valida presentazione vi introdurrà alla vicenda.

Grafica: 8
Molto immersiva e vivida, qualcosa in meno per gli interni, troppo piatti.

Sonoro: 7.3
Nella versione originale si vocifera di un doppiaggio da urlo, affidato a mini-star del mondo della recitazione. Da noi ovviamente nulla più che un discreto comparto audio, purtroppo.

Gameplay: 7.5
L’ottima IA avversaria e l’introduzione del terzo incomodo non basta a salvare un sistema gravemente minato da difetti basilari, anzi provoca ulteriore depressione per l’occasione mancata.

Longevità: 7.2
Esaurito il single-player, dalla durata nella norma, il Live dovrebbe intervenire per allungare il brodo, ma non ne garantiamo presenza sufficiente…

Multiplayer: 7.1
La carenza di match online abbassa il voto, un peccato, date certe premesse.

Voto complessivo 7.2

Turok lascia l’amaro in bocca, per diversi motivi. Urliamo al mondo il nostro disappunto per un gioco che non avrebbe certo scalzato Halo e CoD dal trono, ma di sicuro ci poteva fornire molte ore di divertimento più sincero di quanto non faccia. O perlomeno costringerci ad ingerire dosi minori di tranquillanti.

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