Recensione – NBA 2K8 (Xbox 360)

di • 19 gennaio 2008 • RecensioneCommenti (0)898

Titolo: NBA 2K8
Genere: Sportivo – Pallacanestro
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Visual Concepts
Publisher: 2K Sports
Data di uscita: 26/10/2007

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Puntuale come sempre, ogni anno si reitera l’uscita in commercio di numerosi titoli sportivi.
Puntuale come sempre ecco dunque arrivare il nuovo gioco 2K Sports legato alla lega di pallacanestro più spettacolare e prestigiosa che esista al mondo: la NBA.

Quando ci si appresta a recensire un titolo appartenente ad un franchise così famoso e osannato dagli appassionati come quello di NBA 2K8, non si può non fare un paragone con il gioco dell’anno precedente, per capire quanti e quali cambiamenti sono stati apportati e se è giustificato l’esborso di cospicui quantitativi di Euro per accaparrarsi l’ultima edizione.
Fedele alla propria tradizione, il gioco di basket della 2K Sports propone il consueto ottimo gameplay, fatto di azioni fluide, tattiche e schemi, che poco si discosta dal precedente capitolo, se non per alcune pregevoli innovazioni che rendono il gioco fruibile fin da subito dal neofita che non si è mai cimentato con questo genere di giochi. [img alt='Vola a canestro!']/immagini/Giochi/category1725/picture70742.aspx[/img]
Sarà infatti possibile visualizzare degli indicatori di movimento che, a seconda dello schema di gioco utilizzato in quel momento, mostreranno in maniera chiara la direzione degli spostamenti dei giocatori: a noi poi la scelta di seguire pedissequamente l’azione oppure improvvisare qualche colpo di genio. Appare chiaro fin da subito come questa nuova funzionalità sia ottima per chi è completamente a digiuno di schemi e tattiche di gioco, consentendogli di imparare divertendosi.
La seconda novità è data dalla possibilità di ottenere, previa la pressione in tempo dell’apposito tasto "Lock-On", un sostanzioso aiuto in difesa da parte della CPU che consentirà al difensore da noi controllato di effettuare una marcatura pressoché invalicabile che si traduce sovente in una conquista di palla e un preziosissimo contropiede. Vero è che queste implementazioni rendono le cose un po’ troppo facili e i puristi della simulazione potrebbero storcere il naso, ma per fortuna starà a noi scegliere se utilizzarle o meno e spostare dunque l’esperienza ludica – grazie anche alla possibilità di andare a modificare pressoché tutti i parametri di gioco – verso un approccio più arcade o più realistico.
[img alt='Come superare questa ferrea marcatura?' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category1725/picture70718.aspx[/img]
Ulteriore affinamento rispetto all’edizione precedente è quello legato alla mappatura dei comandi, ora maggiormente intuitivi. Ottimo ad esempio il nuovo menù in-game per la scelta degli schemi che finalmente si mostra completo e fondamentale nelle dinamiche di gioco.

Le novità non si fermano solo all’aspetto pratico della pura giocabilità, ma comprendono anche numerose differenti modalità di gioco, tutte qualitativamente ottime.
"Play-Off" e "Season" offrono una breve ma intensa esperienza, ottima per cominciare a farsi le ossa e approdare quindi alla modalità "Association", vero cardine del gioco, che ci permetterà di vivere a fondo l’esperienza di gestire una squadra di basket sotto ogni aspetto, prendendo decisioni che andranno ad influire sul morale dei singoli giocatori (ogni player infatti è classificato secondo tipologie caratteriali ben definite) e di conseguenza della squadra stessa.
Il tutto, ovviamente, corredato da statistiche, punteggi, previsioni e tutti quei calcoli che fanno impazzire di gioia gli statisti sportivi. Peccato però che i menù siano ancora un po’ ostici da consultare, cosa che può spaventare i meno avezzi.
Degna di nota, infine, la modalità "Blacktop" (che va a sostituire la vecchia "24/7"), la quale racchiude una serie di sfide, minigiochi e partitelle da strada che non fanno altro[img alt='Slam Dunk!']/immagini/Giochi/category1725/picture70739.aspx[/img] che aumentare longevità e possibilità di gioco. Tra questi è soprattutto lo "Slam Dunk Contest" la vera novità e punta di diamante, la famosa gara di schiacciate che si tiene ogni anno dal 1984, che ci permetterà di eseguire numeri davvero spettacolari e che, ne siamo certi, sarà foriera di numerose e divertenti sfide tra amici.

Se il gameplay si mostra come sempre solido e sicuro, l’aspetto tecnico, del gioco, seppur sopra la media, presta il fianco ad alcuni difetti che si porta dietro dall’edizione precedente.
Graficamente, superato il primo ottimo impatto visivo, salteranno poi agli occhi le magagne. Da una parte i campi di gioco e i palazzetti sono allo stato dell’arte, ricchi di vita a bordo campo, tra mascotte e inservienti, dall’altra i modelli poligonali dei giocatori sono rimasti quasi identici alle controparti del 2007 e mostrano visi a volte grotteschi e magliette sempre un po’ troppo inamidate che mal si appoggiano ai corpi. Degne di nota, invece, le animazioni, presenti in numero maggiore, sempre più fluide e personalizzate per ogni player.
Infine anche quest’anno è purtroppo presente il canonico calo di frame rate durante alcuni replay, che ne mina la godibilità e pregevolezza.
Dal punto di vista sonoro nulla da dire se non "applausi".
La cronaca degli incontri è ottimamente realizzata, con situazioni di gioco ben enfatizzate e contribuisce notevolmente a far assaporare la sensazione di trovarsi realmente di fronte a una partita NBA; anche il tifo del pubblico gioca una parte importante del fattore immedesimazione, risultando estremamente credibile nel sottolineare quello che accade sul parquet di gioco.
Ottimi anche gli effetti sonori, sempre convincenti, e la colonna sonora ricca di brani più o meno famosi, ma sempre ottimamente realizzati.
Tecnicamente parlando, infine, più che buona anche la IA, che nel complesso mostra ottima visione di gioco in fase offensiva, ma si rivela leggermente lacunosa in difesa, lasciando spesso strada aperta agli avversari.

Ultimo aspetto analizzato, ma non ultimo per importanza, dato l’impegno che 2K Sports vi profonde sempre, è il comparto multiplayer che, sebbene a volte sia afflitto da un leggerissimo lag, è come al solito una colonna portante del gioco: la possibilità di organizzare tornei on line fino a 30 giocatori, gestendone draft e statistiche, non è cosa da tutti i giorni.
NBA 2K8, alla fine dell’analisi, risulta essere un gran bel gioco.
È un acquisto obbligato per ogni appassionato di pallacanestro, e un valido titolo anche per chi si vuole avvicinare a questo genere sportivo.
Era però auspicabile qualche innovazione in più rispetto allo scorso anno e se siete già possessori del capitolo precedente, non vi è nulla di così clamoroso da giustificare una nuova spesa, a meno che non siate ultra patiti e non vogliate avere tutti i roster e le caratteristiche aggiornate alla stagione di quest’anno.

Valutazione generale

Presentazione: 7
Decisamente "cool", sa donare al giocatore l’impressione di vivere in prima persona un evento sportivo NBA, con tutto il contorno di spettacolarità che solo gli americani sanno infondere in queste situazioni. Peccato per i menù a volte un po’ macchinosi

Gameplay: 9
Già perfetto l’anno precedente, il gioco NBA di casa 2K, grazie ad alcune limature è un vero gioiello fatto di azioni spettacolari.

Grafica: 7.9
Seppure non si discosti molto dal livello del capitolo precedente, sono apprezzabili alcune migliorie estetiche proposte.

Sonoro: 9
Cronaca in "lingua madre" eccezionale, reattività eccelsa del pubblico che sottolinea con grande enfasi le azioni di gioco, effetti sonori sopra la media e una serie di musiche da urlo che spaziano dal funk al soul, dal rap al hip hop.

Longevità: 8.5
Molteplici le modalità di gioco e i livelli di personalizzazioni delle stesse donano al titolo una longevità pressoché infinita.

Multiplayer Factor: 8.5
Il supporto ai tornei on line, alla possibilità di scaricare i roster aggiornati, il live dal lag pressoché assente, rendono ottimo il multiplayer.

Voto complessivo: 8.5

Titolo ideale per chi si vuole avvicinare al mondo della pallacanestro, è un gioco molto ben riuscito, peccato si discosti poco dal suo predecessore.

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