Recensione – Command & Conquer 3: Tiberium Wars (Xbox 360)

di • 20 luglio 2007 • RecensioneCommenti (0)973

Titolo: Command & Conquer 3: Tiberium Wars
Genere: Strategico
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: EA Los Angeles
Publisher: Electronic Arts
Data di uscita: 8 Maggio 2007

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Electronic Arts ha affidato alla sua sezione di Los Angeles lo sviluppo dell’ennesimo sequel di uno degli strategici in tempo reale (RTS) più famosi di tutti i tempi: quello stesso Command & Conquer che ci ha tenuto incollato agli schermi dei nostri PC da una decade a questa parte.

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Command & Conquer 3: Tiberium Wars cerca conferme nella sua piattaforma abituale (il personal computer) ma è sulla Xbox 360 che ha il compito di impressionare sia per quanto riguarda l’uso di un servizio on-line collaudato come quello offerto da Xbox Live sia sul tema più annoso dell’uso del joypad al posto della potente combo mouse-tastiera.

Il compito è arduo, ma è dovere di C&C3 riuscire nell’impresa o "morire" provandoci.

… Oddio, arrivano i Cylon!

Command & Conquer 3 ripropone una delle caratteristiche più immersive dei precedenti capitoli: la recitazione. Tutte le missioni, sia che si giochi la campagna dei "buoni" (GDI) o quella dei "cattivi" (NOD), saranno introdotte da filmati completamente in alta definizione dove attori umani reciteranno il loro ruolo rivolgendosi a noi per assegnarci compiti ed informazioni utili.

La scelta del cast farebbe invidia alla produzione di un telefilm di successo dato che potremo contare su attori del calibro di "Lando Calrissian" (al secolo, Billy Dee Williams) e Michael Ironside; accanto, però, a questi nomi di indubbio richiamo vi sono anche esponenti del genere femminile che possono costituire da sole un valido motivo per l’acquisto del gioco. Scimmiottando una famosa pubblicità, "Giocare con Lando Calrissian, 64.90€ con Mastercard; sentirsi dire da Grace Park ‘sono hai tuoi ordini’, non ha prezzo!". Finire la missione diverrà, quindi, il modo più veloce per apprezzare una nuova scena in cui potrebbe comparire Grace Park (la "Boomer" dalla serie Battlestar Galactica 2003), Tricia Helfer ("Numero 6", Battlestar Galactica 2003) o Jennifer Morrison (la dottoressa "Allison Cameron", Dr. House); se questo da una parte rende il gioco una corsa senza game-play, dall’altra risulta essere l’esaltazione della più grande virtù di un titolo: non farci staccare dallo schermo.

Inoltre, sempre riguardo i filmati, capiterà spesso di ascoltare e vedere "breaking news" in cui un giornalista d’assalto effettuerà il suo servizio con alle spalle scene di morte e distruzione: la particolarità sta nella scelta di Electronic Arts di avere un primo piano completamente ripreso dal vivo ed uno sfondo in computer grafica. Frecciata al mondo dei media che troppo spesso costruiscono artificialmente una notizia? Forse tendiamo a vedere malizia dove non ce n’è, ma ci piace pensare che nulla sia lasciato al caso in un titolo della serie Command & Conquer.

Come si può facilmente intuire da questa introduzione, la modalità campagna ci racconterà i 2 punti di vista di una guerra che ruota attorno ad una fonte di energia extraterrestre estremamente tossica per il genere umano: il Tiberium. I GDI ed i NOD si scontreranno fino a giungere ad una situazione di stallo che verrà rotta dall’arrivo di una specie aliena responsabile, forse, della contaminazione della Terra col Tiberium. Senza svelare troppo della trama, banale ma che riesce nel suo compito, ci troveremo a combattere prima contro i nostri nemici terrestri e poi contro (o forse "a fianco di"?) la nuova minaccia aliena.

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Il joypad, croce o delizia?… Croce.

Graficamente il titolo si comporta bene, senza però mai riuscire ad impressionare. Infatti, al di là della mancanza di qualsiasi condizione atmosferica ed effetto particellare, l’ottimo livello di dettaglio che sembra comporre le nostre truppe e costruzioni è facilmente smascherato effettuando al massimo lo zoom consentito. In più, le strutture parzialmente danneggiate non offrono particolari dettagli grafici sul livello di degrado, cosa che invece è garantita dalle truppe di fanteria che vedranno i propri uomini diminuire in numero a seconda dei danni subiti.

Gli sviluppatori potevano, forse, provare a spingere un po’ di più il motore grafico del gioco ma, evidentemente, hanno deciso di concentrarsi maggiormente su quello che è il punto forte del titolo: il game-play, i cui punti chiave – rassicurando tutti i fan della serie – sono rimasti immutati rispetto al passato.

Command & Conquer 3 vi obbligherà sempre ad una rincorsa alla singola risorsa, il Tiberium appunto, senza appesantire l’esperienza non militare con la necessità di procacciarsi altre materie prime; in più, dal punto di vista dello sviluppo, tutto si risolverà attraverso la ricerca molto veloce delle tecnologie più avanzate grazie alla quale le prime truppe, nate per proteggere il nostro avamposto, saranno ben presto sostituite col meglio che la nostra fazione può permettersi. Fortunatamente, la varietà delle missioni non ci permetterà di contare sempre su questa "tabella" e dovremo essere capaci di adattarci alla situazione, magari perdendo il controllo su qualcosa pur di garantirci il successo della missione: ogni tanto, insomma, C&C 3 ci spinge a fare un gambetto di regina, il che – bisogna ammettere – offre molta soddisfazione.

Tra missioni di conquista, altre di pura difesa ed alcune in cui dovremo, ahimè, proteggere alcune unità vitali, potremo portare a casa la vittoria finale in una decina di ore di gioco per ogni fazione senza, naturalmente, tenere conto dei fallimenti che arriveranno incredibilmente anche per i giocatori più smaliziati che solitamente ridicolizzano il livello "facile". Questo Command & Conquer non va, infatti, preso alla leggera, non fosse altro per il terribile sistema di controllo che offre: per esempio, gli sviluppatori, cercando di venire incontro all’imprecisione del pad, hanno deciso di calamitare il cursore sulle strutture e sulle unità con l’unico risultato di avere la certezza di selezionare sempre la cosa meno utile tra 2 "oggetti" vicini.

Questo limite ci porterà a dover optare per dei veri e propri suicidi strategici, come il dover ben separare le torrette dalle mura delle nostre basi in modo da evitare che durante le fasi concitate della battaglia il nostro cursore si fissi sulle mura di cinta invece di darci la possibilità di riparare la torretta martoriata dai colpi dei nemici. Il problema del sistema di controllo, naturalmente, si trasferisce anche nella selezione delle unità che, come i più esperti sapranno, sono alla base di ogni C&C: ognuna ha, infatti, la sua nemesi ed è fondamentale poter sempre schierare e mandare all’attacco le giuste pedine. Purtroppo, l’impossibilità di prendere con calma decisioni riguardo ai raggruppamenti durante i veloci scontri e l’imprecisione del joypad faranno in modo da rendere possibile solo la tattica del "seleziona tutto e attacca".

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Il vero "divertimento" arriva nel momento in cui ci si ritrova ad attaccare con le unità che dovremo proteggere o quando un obiettivo secondario ci viene segnalato un secondo prima di raggiungere la fine della missione impedendoci, quindi, di guadagnarci la tanto meritata medaglia (di bronzo, argento o d’oro a seconda della difficoltà scelta).

Italiani… popolo di conquistatori

Command & Conquer 3: Tiberium Wars propone, attraverso i server della EA, diverse modalità multi-player online che fanno, o meglio dovrebbero fare, la felicità di ogni appassionato. La possibilità di scegliere tra più di una ventina di mappe, mezza dozzina di modalità e le 3 fazioni presenti nella campagna principale impediscono a chiunque di resistere alla tentazione di provare a dimostrare di essere il Giulio Cesare del 2046.

Sfortunatamente, Electronic Arts ha messo in piedi server che non sembrano in grado di reggere completamente l’urto dei giocatori di Xbox Live dato che la connessione si perde un po’ troppo spesso rendendo molto frustrante l’esperienza soprattutto per il novizio. Resta il fatto che il titolo online è un gioco divertente, veloce ed in puro stile Command & Conquer in cui fermezza decisionale e capacità d’analisi delle truppe nemiche sono virtù fondamentali.

Conclusioni

Chiariamo un punto. Command & Conquer 3: Tiberium Wars non è Rome: Total War. Quest’ultimo si basa su tattica e strategia militare, può contare su un motore grafico tuttora impressionante e offre il tempo per riflettere; al contrario, C&C 3 è, nel bene e nel male, un Command & Conquer: grafica buona ma non eccelsa, valori in campo gestiti come un punto di "scala reale" nel poker e da giocare tutto d’un fiato.

La gestione dei comandi attraverso il joypad ci farà tremare dalla rabbia più di una volta, ma le ben recitate scene d’intermezzo ci daranno un motivo per continuare ancora per 10 minuti, ancora per una missione. In fondo, ad un gioco non si può chiedere molto di più…

La Pagella

Presentazione: 8.5
Il titolo presenta un cast stellare di attori: le performance non sono sempre eccezionali, ma ci ritroveremo a giocare per vedere il "prossimo filmato".

Gameplay: 7.5
Alla Command & Conquer, né più né meno. Purtroppo, il sistema di controllo mina di molto l’esperienza a livello di game-play che altrimenti avrebbe meritato un voto più alto

Grafica: 7
Si può fare meglio: lo ha dimostrato Rome Total War in tempi non sospetti. Si può fare molto meglio: lo sta dimostrando Halo Wars.

Sonoro: 8
Effetti sonori e recitazioni in lingua originale non sono da Oscar, ma sono un gradino sopra la media offerta dal mercato.

Longevità: 7.5
Al di là delle 2 campagne principali che hanno una buona longevità, c’è solo il multi-player ed il nostro abbonamento LIVE Gold su cui fare conto.

Fattore Multiplayer: 7.5
Bello. Bellissimo. Peccato che la connessione ai server EA sia quanto di più scadente non possa esistere. Peccato, perché quando la fortuna ci arride, le partite con tanto di Live Cam possono divenire qualcosa di memorabile.

Voto Complessivo: 8

Il gioco per PC potrebbe valere tranquillamente un mezzo punto in più, ma la versione Xbox 360 non riesce a fare un degno uso del joypad.

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