Scrivi Codemasters e leggi corse automobilistiche. Un binomio inscindibile, al punto che i capoccia inglesi hanno ben pensato di scindere il lato buono della compagnia – quello che, appunto, realizza i racing – da quello più, per così dire, sfortunato. Quello in grado di farsi abbindolare dai miraggi di Jericho e da un altro paio di sparatutto che proprio non sono nel suo DNA.
Codemasters Racing è, a ben vedere, una delle principali novità introdotte con DiRT Showdown: un’etichetta che si occuperà esclusivamente dello sviluppo e della pubblicazione dei prodotti a base di automobili. DiRT, GRID, F1. Prodotti che, seconda novità, saranno costruiti su un’unica piattaforma di gioco online, Racenet, su cui sfidarsi, raccogliere punteggi e via dicendo. Più o meno l’idea di infrastruttura realizzata anni fa da Electronic Arts (culminata poi in Origin), più o meno un passo doveroso per chi vuole gettare le basi di qualcosa d’ambizioso nel settore.
Ed è in questo intrigante quadro che si pone DiRT Showdown, una new entry sperimentale nel marchio – perché di marchio stiamo parlando – DiRT che vuole aprirsi a nuovi sottogeneri automobistici. Rifletteteci: in cosa potevano sfociare atmosfera alternativa e forse troppo giovanile, dunque con un pubblico molto particolare, grafica pazzesca con un comparto fisico niente male aka incidenti spettacolari e meccaniche di gioco divertenti anche (e soprattutto) in pista?
In Showdown, naturalmente, e cioè in questo attento mix di generi che va dal destruction derby alla gymkana (my favourite) passando, proprio perché è attento e non vuole rischiare, per gare a otto giocatori “classiche” o con un tocco di, chiamiamola così, vivacità.
Il titolo funziona: ha una campagna bella lunga, una discreta varietà di eventi, tracciati e mezzi personalizzabili ma senza-esagerare-che-è-un-arcade, un comparto tecnico favoloso, inclusa una colonna sonora come sempre molto curata. Se proprio devo rimproverare qualcosa agli sviluppatori, paradossalmente, è proprio l’assenza di rischi assunti nell’impianto del gioco: sono il primo a dire che destruction derby e cose del genere alla lunga stancano e che, passata la curiosità, sono tornato alle competizioni più lineari, ma forse ci si poteva differenziare ancora di più dai due DiRT – che a questo punto mi aspetto molto più vicino al mondo del rally che a quello dell’underground - e dal già attesissimo GRID. Per evitare di ripetersi e tirare la corda fino all’ultimo, rischiando di fare la fine di Guitar Hero (sono brutale, lo so).
Cosa resta, allora, dopo tante – nemmeno troppe, dai – parole? Un bel gioco, fresco quanto basta, su cui non spenderei più di €29,00. Semplicemente perché la stagione è lunga e Showdown, titolo estivo su cui siamo mea culpa in ritardo, mi pare soltanto uno spuntino di fronte alle tante portate principali che ancora restano da assaporare.
Sviluppato da Codemasters Racing e pubblicato da Codemasters, DiRT Showdown è disponibile per PC, PS3 e Xbox 360 dal 25 maggio.