Recensione – Import Tuner Challenge (Xbox 360)

di • 14 novembre 2006 • RecensioneCommenti (0)1647

Titolo: Import Tuner Challenge
Genere: Corse
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Genki
Publisher: Ubisoft
Data di uscita: Ottobre 2006

Galleria Immagini

 

 

Torna in Europa, su Xbox 360, la serie che dal 1994 rappresenta la risposta del Sol Levante ai vari Need For Speed. Un cammino iniziato su SNES e proseguito costantemente di generazione in generazione. L’ultimo capitolo apparso in Europa, Tokyo Xtreme Racer su PS2, faceva di una grafica sbalorditiva e di un game-play immediato i propri punti di forza.

Tuning

Import Tuner Challenge, importato in Europa da Ubisoft, è un racing game basato su corse clandestine lungo le tangenziali di Tokio.

[img alt='Le auto presenti nel gioco sono tutte rigorosamente giapponesi']/immagini/Giochi/category1160/picture13048.aspx[/img]

Il parco macchine tra cui scegliere, una ventina sbloccandole tutte, è rigorosamente basato sui brand delle più prestigiose case del Sol Levante (Nissan, Toyota, Mazda, ecc.). Una volta scelta la vostra vettura vi troverete nel garage, dove potrete iniziare ad assettare la macchina secondo le vostre preferenze: sospensioni, alettoni, parti del motore, modello del volante e posizione della targa sono solo alcuni degli aspetti che vi daranno la possibilità di spaziare tra 5 milioni di combinazioni possibili. È infatti l’infinita possibilità di tuning a rendere appetibile il titolo di Genki sia per i fan della serie, sia per i neofiti, desiderosi di diventare il miglior pilota di corse clandestine del Giappone. A dire il vero, il casual gamer potrebbe anche sentirsi spaesato dalla quantità di dettagli con cui interagire, che nonostante incidano sulla guidabilità del mezzo non renderanno mai l’esperienza di gioco una simulazione. Import Tuner Challenge, se ci fossero dubbi, è un arcade game al 100%.

Allacciate le cinture di sicurezza

La modalità principale (Quest) consiste nello sfidare lungo le tangenziali di Tokio altri piloti clandestini. Per avviare la sfida (al tramonto o di notte) basta raggiungere l’avversario e fargli un segnale con gli abbaglianti. Partita la gara, il vincitore sarà il pilota che riuscirà ad abbassare al minimo la barra SP (Spirit Point) dell’avversario, mantenendo un certo distacco per più tempo possibile ed evitando impatti con guardrail e traffico. Vincendo le sfide si guadagnerà prestigio e crediti per "moddare" l’automobile e si potranno sbloccare nuovi veicoli.

[img alt='Le gare di Import Tuner Challenge si svolgono nelle autostrade di Tokio']/immagini/Giochi/category1160/picture13043.aspx[/img]

Le prime gare sono piuttosto noiose, in quanto la macchina con cui iniziare la carriera non è certo un bolide e l’IA degli avversari è stata ben bilanciata. Dopo un certo numero di sfide, il gioco inizia a farsi più impegnativo, con avversari più veloci che cercheranno di sbarrarvi la strada e con gradite sorprese quali il Rival Cut-In, un ulteriore avversario che si inserisce nella sfida per aiutare l’amico in difficoltà (che ovviamente vedrà la sua barra SP riempirsi di nuovo grazie alla carica di entusiasmo). Gli avversari da battere sono circa 200, dopodiché non resterà che sfidare avversari umani in Live, mostrando a tutti la vostra macchina modificata. Per descrivere il game-play non servono altre parole, segnaliamo che completano il titolo le classiche modalità Time Attack, Free Run e Replay Theatre.

Uno stile invariato negli anni

Non ci vorrà molto, una volta inserito il gioco nella console, per rendersi conto di quanto il gioco sia "old generation". Sono rimasti il game-play della serie, il tuning e il parco macchine, ma la grafica, per certi versi, sembra addirittura peggiorata rispetto alla precedente versione per Dreamcast e poi PS2.

[img alt='La grafica non è di certo il punto forte di Import Tuner Challenge']/immagini/Giochi/category1160/picture13047.aspx[/img]

È davvero imbarazzante girare per tracciati praticamente identici tra loro, spopolati e incolori. Per quante le autostrade di Tokio non possano offrire panorami da cartoline, si poteva almeno gestire meglio i colori e popolare maggiormente i tracciati. Il senso della velocità inizierà ad avvertirsi più avanti nel gioco, con le macchine più potenti, ma anche allora il gioco non si avvicinerà agli standard cui siamo abituati. I poligoni che compongono le vetture sono proprio pochi e la visuale dall’abitacolo fa sorridere per la pochezza di quanto offre. Il comparto audio riproduce i rombi dei motori con la stessa qualità che poteva avere un game per Amiga 2000 e le musiche, che fanno da sottofondo ai menu e alle gare, sembrano musiche MIDI giapponesi per i cellulari…
La longevità del gioco si assesta su valori medio-alti, ed è garantita soprattutto dalle infinite possibilità di tuning. La vera sfida sarà comunque sopravvivere all’estrema noia che vi assalirà dopo poche ore (minuti?) di gioco.

Commento Finale

Dopo oltre un anno di vita, la nostra console offre parecchie valide alternative per gli appassionati di titolo automobilistici. Import Tuner Challenge è consigliato solo ai fan accaniti della serie, previa però una prova (noleggio) per non imbattere in sgradite sorprese.

La Pagella

Presentazione: 5
Il libretto è essenziale, non aiuta i meno pratici a districarsi tra le opzioni di tuning.

Game-play: 6.5
Un videogioco di corse clandestine, in cui basta letteralmente scendere in pista per buttarsi nella mischia.

Grafica: 4
Improponibile una realizzazione di questo tipo su Xbox 360.

Sonoro: 4
I motori della auto "ronzano", le musiche di sottofondo sembrano suonerie MIDI per cellulare.

Longevità: 6.5
Se superate il primo impatto, ci vorrà parecchio tempo per provare le oltre 5 milioni di possibilità di tuning.

Multiplayer factor: 5.5
La possibilità di sfidare altre persone in Live, e sopratutto di mostrare al mondo un mezzo "moddato" secondo le vostre preferenze, ravviva il gioco come un pizzico di sale. Ma un pizzico di sale a volte non basta a salvare un sugo andato a male…

Voto Complessivo: 4

Un game-play consolidato e milioni di possibilità di tuning non possono salvare dalla gogna questo titolo, giustiziato da una realizzazione tecnica così scarsa.

Commenta l’articolo nel nostro Forum


Si ringrazia Ubisoft per la collaborazione.

Potrebbe interessarti anche...