SSX è un buon titolo. Non quello che avrebbe dovuto essere – la linea originale del Deadly Descent è stata abbandonata, ma solo nominalmente – ma comunque un buon titolo. Tagliato, ecco, rispetto a quell’annuncio originale che intendeva dare alla serie un tocco di storyline in più. Ma, come dicevo, si tratta di un taglio solo nominale, perché il gioco è ancora basato su quella “trama”, su quel gameplay, su quell’atmosfera.
E allora perché non chiamarlo SSX: Deadly Descent? Semplice: Electronic Arts ha avuto paura di snaturare il suo marchio e portarlo su una strada che, in effetti, poco c’entra con l’etichetta EA Sports cui è stato affidato. Semplice, ok, ma alla fine dei conti tutt’altro che efficace. I “consumatori”, come ci chiamano loro, si ritrovano praticamente senza punti di riferimento: chi voleva il Deadly Descent dei primi giorni potrebbe non acquistare questo SSX, perché magari non interessato al franchise così com’è; quanti volevano l’SSX di sempre, invece, potrebbero essere stati tratti in inganno da quel sottotitolo apposto e rimosso un po’ di fretta, che tradiva l’intenzione di trasformare la serie snowboardistica in qualcos’altro – qualunque cosa questo significhi.
Giocandoci, allora, mi sono ritrovato con un buon prodotto dalla forte crisi d’identità, dal gameplay studiato per essere fedele a Deadly Descent e che, nonostante la sua rimozione, ha continuato ad esistere. In una forma, peraltro, fastidiosamente “tagliata”: lo si nota tra una cut-scene e l’altra, specie quella iniziale, che il gioco vorrebbe prendere una certa strada ma si ferma, spaventato forse dalle ripercussioni di cui sopra.
Eppure non è questo il problema principale con cui il nuovo SSX deve fare i conti: è la sua natura essenzialmente nicchistica a porlo in una condizione di estrema difficoltà in fase di vendita o acquisto. Il titolo leggero ci sta ed è/sarà sempre una benedizione, intendiamoci. Il punto è: alla luce del concept originale, SSX è in grado di fungere da “titolo leggero”, vestendo i panni del Guitar Hero e cioè di un gioco capace di distrarre dall’adventure o dallo shooter di turno? A mio parere no: sebbene includa un paio di idee molto interessanti – come le discese mortali che avrebbero dovuto prestare il nome all’intera produzione o l’equipaggiamento da scegliere prima di ogni giro -, questa nuova release sportiva non riesce ad empatizzare quanto dovrebbe con il giocatore e finisce, complice l’uscita in un periodo alquanto affollato, presto nel dimenticatoio delle promesse mancate.
Sviluppato da EA Sports e pubblicato da Electronic Arts, SSX è disponibile per Xbox 360 e PlayStation 3 dal 2 marzo.