Recensione – Prey (Xbox 360)

di • 27 luglio 2006 • RecensioneCommenti (0)1231

Titolo: Prey
Genere: FPS
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Human Head Studios
Publisher: 2K Games
Data di uscita: 14 luglio 2006

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Quando la gestazione di un videogioco dura tanto tempo, l’interesse che si accumula diventa inversamente proporzionale ai tempi di sviluppo. Prendiamo per esempio Duke Nukem Forever, è da così tanto tempo in sviluppo, che ora è impossibile non aspettarsi il peggio, salvo qualche eterno ottimista che ancora spera nel capolavoro. [img alt='Alcune fasi di gioco sono davvero spettacolari']/immagini/Giochi/category1027/picture9840.aspx[/img]Il team dei 3D Realms non è famoso solo per questo titolo, che più che un progetto che sembra non essere mai esistito è una vera e propria leggenda, ma anche per un altro titolo con ormai 11 anni di lavoro alle spalle, Prey, che all’epoca si preannunciava come rivoluzionario, a tal punto da dover sconvolgere il genere dei First Person Shooter. Ebbene, probabilmente non è rivoluzionario, ma sicuramente non è uno dei tanti…

Vittima di un retaggio

Il nonno vuole parlare con Tommy, un meccanico indiano della tradizione Cherokee, sembra preoccupato, ma allo stesso tempo rilassato e rassicurante, mentre farnetica delle frasi che il nipote stenta a capire. Insieme arrivano al bar dove ad attenderli c’è Jen che lavora servendo cibo e bevande ai clienti. [img alt='Il nonno di Tommy']/immagini/Giochi/category1027/picture366.aspx[/img]Tommy da un po’ di tempo è irrequieto, vorrebbe andare via da quella riserva indiana in cui è confinato dalle sue origini e dall’amore che prova per Jen. Una brutta serata quella alla stazione di servizio: alcuni apprezzamenti troppo spinti rivolti a Jen fatti da due balordi mezzi ubriachi al bar, scatenano l’ira di Tommy che trasforma le sue mani di abile maccanico in quelle di un assassino. Pochi istanti dopo, quella che sembra una serata da dimenticare, diventa un vero e proprio inferno.
Suoni assordanti e luci verdi preannunciano l’inizio della -dis-avventura di Tommy, di suo nonno e della sua amata Jen che li vede catturati e trasportati in un mondo diverso e spaventoso, su di un’ entità aliena volante che vive e reagisce alle sollecitazioni dei suoi "ospiti". La trama di Prey non si basa esclusivamente su eventi fantascientifici, il gioco è infatti pieno di riferimenti al soprannaturale che ben si sposano con il contesto principale del gioco. Senza anticiparvi null’altro sulla trama, è importante sottolineare la tragicità di questa e di come Tommy nel suo impervio cammino incontra tragedia, miscredenza e rivelazioni di carattere spirituale prima di trovare la giusta via di fuga da quell’incubo.

"Cerco un centro di gravità permanente…"

Quello che colpisce di Prey non è soltanto la storia, ma anche alcune trovate singolari che lo rendono diverso dagli altri FPS esistenti e che spero diventino "di serie" nelle prossime produzioni. La prima che merita particolare attenzione è l’uso dei portali, attraverso i quali potete trasportarvi da un punto all’altro dello scenario, ma non solo; attraverso i portali è possibile vedere e sparare eventualmente ai nemici, prima di attraversarli. [img alt='Uno dei numerosi portali che incontrerete nel corso della vostra avventura']/immagini/Giochi/category1027/picture8737.aspx[/img]Un altro nuovo e interessante elemento che inizialmente vi sembrerà anche scomodo, è costituto da strani percorsi che, contro ogni legge di gravità, ruoteranno al vostro passaggio fino a capovolgersi, permettendovi una visione "a testa in giù" dell’ambiente circostante che, se da un lato confonde, dall’altro può essere considerato un ulteriore elemento di strategia in quanto vi potrebbe aiutare a sorprendere i nemici, sempre pronti a mandarvi nel mondo delle anime. Proprio tra anime e spiriti sarete felici di imbattervi nella peculiarità vera e propria di Prey, ovvero lo Spirit Walking.

[img alt='Lo spirito di Tommy abbandona il suo corpo fisico']/immagini/Giochi/category1027/picture8734.aspx[/img]Questa strana novità vi darà modo di lasciare il corpo fisico con la pressione del tasto Y per prendere possesso del vostro corpo spirituale, il quale vi permetterà di superare ostacoli e barriere che il corpo fisico non potrebbe, ci sono inoltre passaggi visibili solo dalla nostra forma spirituale. Ogni volta che Tommy morirà, al posto della solita scritta "Game Over", vi ritroverete nel mondo degli spiriti per riguadagnarvi la vita con quello che può essere considerato un mini-gioco dalla durata di una ventina di secondi; armati del vostro arco, dovrete colpire degli strani esseri volanti, di colore rosso e blu: quelli rossi per ripristinare la salute, mentre quelli blu per la "potenza spirituale".
Prima di entrare in possesso del nostro corpo spirituale bisogna fare attenzione a dove abbandonare il corpo fisico in quanto, in assenza della sua componente mistica, diventa molto più vulnerabile agli attacchi dei nemici che non esiteranno di certo a colpirci.

L’ultima innovazione del gameplay riguarda ancora una volta la possibilità di manipolare la gravità attraverso dei dispositivi a tre luci blu che, una volta colpiti, fanno modificare la direzione della gravità creando a volte situazioni di gioco molto simili a un platform più che a un FPS. Le armi di Prey sono piuttosto standard anche se sono più organiche che meccaniche e, con alcune di queste, come ad esempio il primo fucile che prenderete nel gioco, vi sembrerà di impugnare delle creature viscide, ma soprattutto "vive". L’intelligenza artificiale non è sorprendente ormai da tempo in questo genere di giochi, quindi non c’è da meravigliarsi nemmeno di Prey, nonostante le cose migliorino sensibilmente a livello di difficoltà Cherokee, più che altro per il minor numero di pacchetti di energia che troverete durante il gioco che per un incremento dell’IA.

Prey rappresenta il migliore uso che è stato fatto del motore grafico di DOOM 3 su console, superando di gran lunga quanto visto in Quake 4 in termini di dettagli grafici e definizione delle texture, ora più brillanti e realistiche. [img alt='Il dettaglio grafico, come vedete, è superiore rispetto a Quake 4']/immagini/Giochi/category1027/picture9836.aspx[/img]Per quanto riguarda il frame-rate, non sono stati fatti enormi progressi anche se, a differenza di Quake 4, ora ci siamo stabilizzati sui 30 fotogrammi al secondo, con una resa complessiva pienamente godibile. Una menzione d’onore va fatta a favore del desgin dei livelli, davvero ben curato e a volte evocativo; anche i mostri sono ben caratterizzati persino dal punto di vista sonoro, manifestando una cura maniacale nei dettagli per renderli il più raccapriccianti possibile. Ogni momento, da quello più frenetico a quello più tragico, è sottolineato da temi musicali sempre adeguati, che rendono totale l’immersione nel gioco.

Multiprey

Nonostante l’avventura per il singolo giocatore sia capace di regalarvi da 8 a 10 ore di divertimento, è giusto segnalare anche la sua componente multiplayer, che sarà quella che probabilmente vi terrà incollati allo schermo ancora più tempo. Il multiplayer di Prey sarà fruibile attraverso il System Link oppure attraverso Xbox Live, ma non in split-screen che, data la pesantezza della grafica, avrebbe reso l’esperienza a due o più giocatori sullo stesso schermo, senza dubbio meno gratificante.
Le modalità di gioco si limitano a quelle classiche, ovvero Deathmatch e Team Deathmatch a otto giocatori e, sfortunatamente, anche le mappe sono solo otto, anche se ben strutturate. Malgrado tutto, se si riesce a trovare partite esenti da lag, ci sarà inevitabilmente da divertirsi. Pur mantenendo invariate le caratteristiche del più standard dei FPS online, Prey riesce a divertire lasciando al giocatore le stesse possibilità della modalità singolo-player, trasmigrazione dello spirito compresa.

Commento Finale

Complessivamente ci troviamo di fronte a un gioco piuttosto "standard", ma che si eleva dalla massa per le sue eccellenti e originali meccaniche di gioco.
Il gioco in singolo riesce a divertire e a stupire dal primo all’ultimo minuto con una grande storia che non ci negherà il piacere di grandi colpi di scena. Il multiplayer aggiunge nuova linfa vitale al gioco, rendendolo nel complesso un prodotto riuscito e completo, anche se non sarebbe dispiaciuto un maggiore numero di mappe. Se siete fan degli sparatutto, dovete almeno scaricare la demo disponibile sul Marketplace di Xbox Live e sono sicuro che, dopo averlo provato, sarà davvero difficile resistere.

La Pagella

Presentazione: 9
Tipica di una grande produzione, senza tanti fronzoli ti introduce nell’ atmosfera giusta. Grande cura e stile per il menù.

Gameplay: 9
Il fatto che sia un FPS non lo rende obsoleto a prescindere. Alcune trovate come lo Spirit Walking e i percorsi anti-gravitazionali sono GENIALI

Sonoro: 8
Effetti e musica danno spessore alle varie fasi di gioco in modo sempre fedele e puntuale, senza mai tradire l’atmosfera.

Longevità: 8
Siamo nella media dei FPS, nulla da eccepire anche se quando un gioco è così bello ci si chiede sempre perchè non lo abbiano reso più longevo.

Multiplayer Factor: 7
Purtroppo, il fatto che ci siano solo due modalità di gioco e otto mappe non fa di Prey un gioco votato al multiplayer, che comunque resta un’ ottima aggiunta.

Voto complessivo: 8.5

Questo è il classico bel gioco che un estimatore dei giochi del genere non dovrebbe lasciarsi scappare. Se si perdona la durata non eccezionale e un multiplayer abbastanza limitato, siamo di fronte a una delle produzioni più valide del periodo.

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Si ringrazia Take 2 per la collaborazione.

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