Recensione – Rogue Trooper (Xbox)

di • 23 aprile 2006 • RecensioneCommenti (0)1046


Titolo: Rogue Trooper
Genere: Azione
Piattaforma: Xbox
Sviluppatore: Rebellion
Publisher: Eidos Interactive
Data di uscita: 24 Aprile 2006


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Azione, fantascienza e un pizzico di stealth sono gli ingredienti di questo nuovo prodotto Eidos… il risultato? Continuate a leggere!


In un futuro non troppo lontano, devastato da guerra e odio, diverse popolazioni si affrontano a suon di mitra e granate. Rogue Trooper ci mette alla guida di un umanoide blu creato in laboratorio, un super-essere capace solo di lottare e dotato di caratteristiche fisiche impressionanti. Il gioco, basato sull’omonimo fumetto inglese, si presenta come un action-game con visuale in terza persona, e l’esempio più vicino è Brute Force. La componente fondamentale del gioco è rappresentata dall’azione a base di armi futuristiche (ma non troppo) inventate, che vanno da classici mitra, fucili da cecchino con relativo zoom, pistole ecc… con un leggera componente stealth, in cui magari è preferibile, ma non essenziale, accovacciarsi e uccidere il nemico alle spalle. Entrando nel dettaglio, purtroppo, vedremo come il tutto sia realizzato in maniera non adeguata, non riuscendo a trasmettere al giocatore stimoli o anche semplice divertimento, soprattutto se confrontati con l’affollato panorama degli sparatutto.


Ciak… si spara


Dopo il breve tutorial introduttivo, che ci fa capire subito la nostra posizione all’interno della storia e i relativi comandi, entriamo nel vivo dell’azione. Le diverse missioni principali rispecchiano i soliti canoni del genere, ci troveremo costretti a raggiungere una determinata posizione nella mappa, abbattere alcuni nemici, parlare con amici sparsi in giro: tutto ciò, oltre che venire in automatico grazie alle pessime mappe, risulta anche abbastanza noioso. Il level design a tratti è orribile, ad ogni scontro a fuoco corrisponde una a più zone in cui è possibile ripararsi dal fuoco, cosa che a livello di difficoltà “normal” può essere il più delle volte evitata tranquillamente. I primi due livelli sono tutto ciò che ho descritto, con il giocatore che si limita ad uccidere nemici abbastanza limitati nell’intelligenza artificiale e proseguire lungo un percorso prefissato con pochissima libertà d’azione e di esplorazione. Si incontrano mezzi cingolati da abbattere con un lanciarazzi gentilmente lasciato nelle vicinanze da qualche nemico… abbiamo torrette difensive automatiche, abbattibili tramite la distruzione della loro fotocellula e qualche sezione stealth. Queste ultime sono realizzate in maniera grossolana, così come le sequenze che si attiveranno una volta che saremo riusciti nell’azione di avvicinarsi alle spalle del nemico e ucciderlo furtivamente tramite la semplice pressione di un tasto.
Una cosa carina nel sistema di gioco è rappresentata dal fatto che raccogliendo immondizia (???) e frugando i resti dei nemici sarà possibile racimolare materiale per poi poter costruire e potenziare armi e munizioni, una scelte che consente di variare un po’ l’azione di gioco ma che spesso ci costringe a fermare l’azione proprio durante gli scontri a fuoco (il menù mette tutto in pausa) per rifornirci di munizioni terminate anzitempo; comunque, difficilmente con una discreta mira (il sistema di puntamento tra l’altro non ci è sembrato molto affidabile e preciso, soprattutto durante lo zoom del fucile da cecchino) avremo problemi di scorte di munizioni ed equipaggiamento in generale. Un altro sistema di evoluzione del nostro personaggio è basato sulla raccolta dei chip di memoria innestati sui nostri compagni, chip che “assorbiremo” in maniera però automatica e che andranno a potenziare le nostre abilità principali.
Tra le modalità di gioco, oltre la campagna principale segnaliamo il supporto al multiplayer online e split/screen fino ad un massimo di quattro giocatori. Queste modalità magari possono allungare la longevità e l’interesse di un titolo non proprio esaltante nella campagna riservata al single-player.


Brutta guerra…


Il comparto tecnico non presenta niente di esaltante. Il motore grafico alla base del gioco è comunque fluido e non abbiamo rilevato grossi rallentamenti o “affaticamenti”. Non che abbia troppo da lavorare però: gli ambienti, infatti, sono abbastanza scarni, pochi gli effetti grafici e non realizzati all’altezza della potenza della nostra cara e “vecchia” Xbox. I modelli poligonali sono discreti così come le loro animazioni. Abbiamo trovato alcune scelte stilistiche davvero pessime, come i colori dei soldati e di alcuni ambienti, ma forse sono scelte obbligate legate al rispetto del fumetto originale a cui il gioco si ispira. I menù di gioco sono abbastanza semplici, intuitivi e curati.
Effetti sonori e musiche sono sufficienti e in linea con la qualità non troppo elevata riservata a questo prodotto. Notevole e apprezzabile il doppiaggio nella nostra lingua e la cura riservata a ciò.


Fine della guerra – Commento Finale


Difficile consigliare un gioco come Rogue Trooper se non magari ai fan sfegatati della serie a fumetti, che magari potranno ritrovare nel gioco le emozioni e gli ambienti che la controparte cartacea propone. L’action game in questione non raggiunge a nostro avviso un livello qualitativo soddisfacente, proponendo una meccanica di gioco senza vere innovazioni e con una realizzazione tecnica non certo esaltante. Rogue Trooper soffre anche di una concorrenza agguerrita nel settore e ne esce amaramente sconfitto dai rivali. Il voto finale, pur non essendo una totale bocciatura vuole in qualche modo riservare un’occhiata al prodotto almeno da parte dei fan. Dubitiamo che tutti gli altri possano procedere con l’acquisto ad occhi chiusi. Siete avvisati!


La pagella


Grafica: 6
Sonoro: 6
Giocabilità: 6
Longevità: 6


Voto complessivo: 6


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Si ringrazia DDE per la collaborazione.

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