L’uscita di Mass Effect 3 ha significato molto più del lancio di un multimilionario action-RPG firmato BioWare/EA. L’uscita di questo gioco ha semplicemente sconvolto, ancora una volta, l’intero panorama dell’editoria videoludica, sia in rete che su carta stampata. In molti si sono schierati per intero, e forse senza un pizzico di lungimiranza, dalla parte del gioco, elargendo recensioni da 10 o giù di lì e scatenando gli eventi che ben conosciamo: fan imbestialiti per il lavoro degli sviluppatori e per quello dei redattori, sciocchi nel non capire quanto importante fosse finire quell’avventura prima di mettere la faccia su voti d’eccellenza.
Il risultato di questo caos – in cui le opinioni dei recensori vengono di fatto smentite – è la perdita di fiducia nei confronti dell’intero settore del giornalismo videoludico, che, in un irritante moto di compensazione, ha preso a bocciare per ogni minima sbavatura. Non sappiamo più (se mai l’abbiamo saputo) di chi fidarci, perché un 10 a Mass Effect 3, titolo che avrebbe dovuto mettere d’accordo tutti ma che assolutamente non lo fa, è roboante almeno quanto un 4 a Resident Evil: Operation Raccoon City o un 3 a Ninja Gaiden 3. E, se davvero tutto è relativo, chi ci assicura di non finire nuovamente nel baratro del dissenso?
Mood. Sono pensieri che possono avere effetti collaterali anche gravi, leggere attentamente il foglio illustrativo.
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