Recensione – Blade Kitten (Live Arcade)

di • 2 ottobre 2010 • RecensioneCommenti (0)902


Titolo: Blade Kitten
Genere: Platform 2D
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Krome Studios
Publisher: Atari
Data di uscita: 22 settembre 2010
Costo: 1200 Microsoft Points

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Avevamo davvero voglia di un bel platform. Un bel. Platform. Analizziamo queste proposizioni in connessione con Blade Kitten: bello, sì, è un aggettivo che visivamente può ricondurci all’ultima produzione dei poliedrici Krome Studios; platform, altrettanto, è sostantivo in piena concordanza con la natura del titolo. Come mai, tuttavia, la combinazione dei termini sembra portare a una contraddizione, a qualcosa di generalmente poco gradevole?

[img alt='La protagonista altera il proprio stato mentale nel corso del gioco, come potete vedere in basso a sinistra. Il che risulta in un bel nulla.']/immagini/Giochi/category2012/picture113329.aspx[/img]

Presto detto. A una protagonista di buon carisma, la cacciatrice di taglie Kit Ballard, e al relativo comparto grafico costruito sulle basi di un gradevole cel-shading, non corrisponde una struttura di gioco altrettanto soddisfacente. Soddisfazione, anzi, non ne avrete mai, perché battere i nemici è semplicemente troppo facile; il giocatore è portato a proseguire nell’avventura – priva di una trama memorabile, tra l’altro – quasi per la stessa inerzia che muove con troppa velocità gli elementi e i fatti sul monitor. Con tali premesse, osserviamo, è pressoché  inutile proseguire: un gioco che manchi di sviluppo chiaro e livello di sfida accettabile non ha senso di esistere.

Cosa vi porterà a concludere la storia, allora? Un sistema di obiettivi studiati ad hoc per attirare i maniaci del gamerscore? No, per niente: neppure quello dà la giusta remunerazione. Il level design? Nemmeno: le aree di gioco sono ampie quanto poco interessanti da esplorare, nonostante siano presenti monete che, secondo gli sviluppatori, dovrebbero attirare la nostra attenzione per poi essere spese nella modestissima (superflua) armeria gestita da un essere senza alcuna profondità. La longevità? Paradossalmente, sì: tredici livelli, un massimo di sedici ore, e vi sarete tolti la preoccupazione di aver speso male i vostri Microsoft Points, 1200, ancora troppi per un Arcade privo di multiplayer online. Non parliamo di rigiocabilità, perché proprio non si capisce cosa dovrebbe spingervi, tra gli acquisti virtuali di cui sopra, il tempo record da battere e rarissime altre amenità, a tentare il bis.

[img alt='La bella protagonista.' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category2012/picture113328.aspx[/img]

Il reparto grafico, che confermiamo essere l’unico aspetto sensato del platform in analisi, ne alza nettamente il livello, pur non essendo esente da problemucci. L’idea dello sfondo in 3D è carina a vedersi, ma crea nel giocatore una sorta di smarrimento quando si tratterà di colpire, ad esempio, gli oggetti in secondo piano; ciononostante, gli scenari sono molto godibili e vari… magari avessimo visto la medesima varietà nei nemici – equivale allo zero.

Chiudendo mestamente una recensione che non cambierà le sorti di Xbox Live e compagnia bella, proprio come il titolo su cui abbiamo portato la vostra attenzione quest’oggi, possiamo definire Blade Kitten con una sola parola: insipido. Speriamo che, nel secondo capitolo della mini-serie, i developer di Brisbane diano più forza a un gameplay privo di mordente.

Voto: 5

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