Recensione – Deadliest Warrior: Il Gioco (Live Arcade)

di • 26 luglio 2010 • RecensioneCommenti (0)841


Titolo: Deadliest Warrior: Il Gioco
Genere: Picchiaduro
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Pipeworks Software
Publisher: Spike Games
Data di uscita: 13 Luglio 2010

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Molto in voga nella passata generazione di console, i picchiaduro hanno iniziato a perdere smalto col passare degli anni, fino a rappresentare oggi un genere destinato a pochi cultori che difficilmente riescono a trovare prodotti di alto livello, complice anche la scarsa offerta sul mercato.

Dopo il ritorno in grande stile di Street Fighter e il mezzo passo falso di Tekken che con il suo sesto capitolo non ha saputo rinnovarsi, cerca di ritagliarsi un posticino (e di spazio non ne manca) nei cuori degli appassionati Pipeworks Software con il suo Deadliest Warrior: Il Gioco .

Al contrario dei suo ben più illustri "fratelli", Deadliest Warrior: Il Gioco fa del realismo, del tecnicismo e della brutalità degli scontri i suoi punti di forza, proponendo al giocatore un concetto e una meccanica di gioco che, ormai diversi anni fa, Square aveva proposto in Bushido Blade per Playstation. Diversamente da quest’ultimo, tuttavia, qui l’atmosfera viene in parte rovinata dal fatto che il mondo di gioco è stato ricreato per un reality televisivo che ha lo scopo di stabilire, attraverso gli scontri, chi ha il diritto di fregiarsi del titolo di guerriero più forte di tutti i tempi. Il prodotto include tre modalità di gioco, accomunate da un livello di difficoltà ben sopra la media: l’Arcade Mode, il Survival e il multiplayer, accessibile sia offline che su Xbox Live.

[img alt=' Non aspettatevi scatti à la Usain Bolt se indossate una (bella) armatura.']/immagini/Giochi/category1996/picture112822.aspx[/img]

Il giocatore avrà la possibilità di scegliere uno tra gli otto protagonisti del reality (il pirata, il centurione, lo spartano, il vichingo, il samurai, il ninja, il cavaliere e l’apache) per dar vita a degli intensi duelli all’ultimo sangue a cui l’utente più abile potrebbe porre fine con un unico colpo ben assestato. Il sistema di combattimento pur rivelandosi semplice all’inizio, risulta difficile da padroneggiare in tutti i suoi aspetti, finendo per rivelare una profondità che in pochi si aspettavano dopo le prime partite. Ogni personaggio è dotato di tre armi differenti, una a corto raggio, una a medio-lungo raggio e una da lancio (quest’ultima caratterizzata da munizioni limitate) selezionabili nel corso degli incontri; mentre gli attacchi si dividono in bassi, medi e alti e possono essere utilizzati in diverse combinazioni più o meno letali tenendo bene a bada la barra della resistenza che potrebbe pregiudicarne velocità di esecuzione ed efficacia. Disponibile, infine, un attacco speciale che, mediante la pressione contemporanea di due tasti e sacrificando la rapidità, garantisce ingenti danni all’avversario. L’apparente semplicità riguarda anche la difesa: ricorrendo  alla classica parata o alla schivata si avrà padronanza solo delle opzioni basilari del gioco che non garantiscono la migliore difesa possibile; per difendersi nel migliore dei modi sarà infatti necessario saper deviare i colpi degli avversari, premendo il grilletto sinistro e, con il giusto tempismo, un tasto a scelta tra A, X o Y. In questo modo, l’avversario risulterà sbilanciato ed  esposto al nostro attacco migliore e di conseguenza maggiormente dannoso. La profonda differenza tra i personaggi non è puramente estetica, ma si riflette anche sulle loro effettive caratteristiche che andranno opportunamente valutate, tenendo conto delle abilità dell’avversario con cui di volta in volta dovremo confrontarci. I guerrieri dotati di armatura potranno infatti contare su una migliore difesa ma saranno lenti nell’attaccare l’avversario; al contrario, il Ninja sarà veloce ma senza alcuna protezione dagli attacchi. Questo accurato bilanciamento contribuisce a rendere l’esperienza sempre varia e coinvolgente, scongiurando la monotonia che altrimenti potrebbe sopraggiungere.

Tecnicamente ci troviamo di fronte a un gioco ben realizzato che, tuttavia, non riesce a raggiungere il livello qualitativo delle migliori produzioni del panorama Indie: colpa di alcune texture in bassa definizione e diversi problemi di compenetrazione poligonale su cui nel 2010 è davvero difficile chiudere un occhio.

Deadliest Warrior, su Xbox Live Marketplace al costo di 800 Microsoft Points, rappresenta una vera sorpresa, il classico gioco sbucato dal nulla e senza troppe ambizioni che si rivela divertente per parecchie ore. Soprattutto per gli appassionati che riusciranno a padroneggiarlo fino in fondo.

Voto Complessivo: 8.5

 

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