Halo 4

L’illusione e l’inganno di Halo 4

di • 6 marzo 2012 • Videogames, inc.Commenti (6)2737

Dopo lo Spring Showcase di San Francisco, Halo 4 ha assunto la dignità di gioco vero e proprio. Non più vapore emesso dalle macchine del marketing, ma realtà sbattuta con prepotenza in faccia agli utenti che, diciamoci la verità, un po’ l’avevano messo da parte, nel cantuccio dei sogni irrealizzabili, questo quarto episodio della serie.

Sarà davvero il "più bello"?

Con la stessa prepotenza di Microsoft e 343 Industries, che non a caso parlano di “gioco più bello mai visto su console”, devo riconoscere che Halo 4 è ancora circondato, subissato, oserei dire nascosto dai fumi dell’amor proprio. Ogni scarrafone è bello a mamma sua, stando al proverbio: mai come in questo caso la sapienza popolare si dimostra lungimirante e, passatemi il termine, retromirante.

Permettetemi di riportarvi alla mente il caso decisamente sui generis di Halo 3. Il primo capitolo della saga Bungie a sbarcare su Xbox 360 viene pompato all’inverosimile, in quella che, attenzione, non è una mera operazione commerciale. In quei bollettini settimanali la software house di Seattle metteva un pezzo di se, della propria anima videoludica; non un estratto di ciò che il gioco realmente era, ma di quel che avrebbero voluto fosse. Questo non è un inganno, amici miei, perché implica la partecipazione di chi questo stesso inganno ha creato: è un’illusione. Un’illusione a cui Bungie, Dio li abbia in gloria, ha creduto fino in fondo e forse crede ancora.

Sarete giunti all’inevitabile conclusione, ma lasciatemi finire. Il signor Frank O’Connor, una persona che stimo perché, nel suo inesorabile fantasticare, ha permesso anche a me di vivere la suprema illusione del capolavoro, era coinvolta nel progetto Halo 3 come lo è in Halo 4. Anzi: da franchise director ha ancora più voce in capitolo rispetto al passato e questo, beh, questo non so quanto faccia bene alle mie coronarie. Mi spiego: non sapremo mai chi davvero abbia spinto sul pedale dell’acceleratore quando, magari, era meglio spingere un tantino sulla frizione, così, per dosare il momentum e semplicemente rallentare. Potrebbe essere stato O’Connor e, giunti a questo punto, regalatigli i panni da Molyneux, dovremmo dargli al Massimo il 50% della fiducia che gli stiamo dando attualmente.

Ma potrebbe non essere stato lui, ed è questa l’ipotesi a cui sto credendo di più – sempre che non sia anch’io vittima, ancora una volta, dell’illusione firmata Microsoft. Vi dirò la mia: O’Connor mi sembra un tipo apposto. Un uomo pragmatico e uno sviluppatore altrettanto pratico. Nelle interviste rilasciate ieri, non ha fatto mistero del sistema dei perk nel multiplayer di Halo 4 ed ha aggiunto che c’è tanta roba di cui discutere che “agiterà” ulteriormente i puristi della saga. Ben venga. Ma lo vedo pragmatico nella sua prima, vera decisione. La decisione che ci ha condotto allo status attuale, a questo articolo, alle mie fantasie sull’illusione e l’inganno: dare un degno seguito ad una trilogia su cui era stata ripetutamente messa la parola fine. Non è poco. Ripartire dalla fine. Altro che poco, sembra impossibile. Come si fa? Con tanto pragmatismo, appunto: abbiamo bisogno di una storia ma ci siamo già giocati lo spin-off (ODST, Dio abbia in gloria pure lui) e il prequel (Halo: Reach, senza dubbio il più complesso ad aver visto la luce), per cui è necessario andare avanti. Troviamo il modo di andare avanti, giustifichiamolo in termini di narrazione e spariamo al massimo le potenzialità del gameplay.

Sul comparto grafico non mi faccio illusioni: a occhio e croce, ma si è visto davvero poco per sbilanciarsi, le novità tecniche mi sembrano piuttosto scarne, se non in termini di illuminazione. Una versione rivista del motore di Reach mi basterebbe – e pagherei anche il resto, via. Se parliamo di gameplay, si sperimenti pure, ben venga l’innovazione… ma attenti al personaggio che si nasconde sotto l’armatura di Master Chief e alle mille strade che il suo emergere potrebbe trovare.

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  • http://www.facebook.com/profile.php?id=100002141696542 Davide Ambrosiani

    Ho trovato il pezzo decisamente 

    • http://www.geekjournalist.it Sergio Giannone

      Decisamente…?

      • http://www.facebook.com/profile.php?id=100002141696542 Davide Ambrosiani

         Scusa, non mi ero accorto avesse avuto questa pubblicazione autonoma e anticipata… se ne hai il potere cancella pure questo commento, e quello mozzato.

  • http://www.facebook.com/profile.php?id=100002141696542 Davide Ambrosiani

    Ho trovato il pezzo qui sopra decisamente fumoso e con degli errori di fondo non da poco.
    In primi il fatto che Halo 4 era visto come un progetto irrealizzabile: “un po’ l’avevano messo da parte, nel cantuccio dei sogni irrealizzabili, questo quarto episodio della serie.”

    Sin dal finale di Halo 3 in Leggendario i fan sapevano che prima o poi sarebbe spuntato un Halo 4, soprattutto per il fatto che è la punta di diamante in casa Microsoft e non si chiude un brand del genere. Inoltre, nel momento in cui Bungie ha dato l’addio ed è stato formato uno studio come 343industries era ancora più palese il destino della saga. Certo, i fan stessi sono stati presi in contropiede dal sentirsi dire che è l’inizio di una nuova trilogia (forse è un passo più lungo della proverbiale gamba), ma mai si è dubitato dell’arrivo di un nuovo episodio con Master Chief.

    Per quanto riguarda O’Connor, a molti, moltissimi fan della serie, il personaggio è alquanto indigesto. Sia perchè durante lo sviluppo di Halo 3, con lui dietro la tastiera dei Weekly Update, si sono viste parole e promesse mai mantenute (grandi battaglie, momenti commoventi, situazioni in cui lui stesso si era trovato a tremare dalla paura) e sia perchè il suo unico progetto disponibile in cui era lui a prendere le decisioni e a portare avanti la baracca si è rivelato il più brutto di tutto il franchise (Halo Legends).
    Bungie durante lo sviluppo di Halo 3 aveva la fissazione del Weekly Update con informazioni sul gioco. È difficile riuscire a dare nuove interessanti informazioni con cadenza settimanale su un lavoro che per essere completato richiede 3 anni. È come monitorare un paziente con diagnosi di 3 mesi ogni venti minuti. Questo ha portato ad un fatto di “hype logorroico” in cui si diceva tutto per non dire nulla, si prometteva, si esasperava illudendo i fan.
    L’approccio utilizzato da 343industries invece, a mio avviso, riesce a dare maggior fiducia. Una software house che tiene la bocca chiusa per quasi un anno dopo l’annuncio, senza dare l’idea di aver problemi con il progetto, è una software house che sta lavorando duro.
    Inoltre nel momento in cui fornisce informazioni, sono informazioni che valgono la pena, non meri bocconcini settimanali per la gioia dei più ansiogeni.
    Allo stato attuale Halo 4 mi sembra stia avendo un iter di sviluppo come dovrebbero avere tutti gli altri giochi, annunci necessari, poco sensazionalismo (indubbio che un po’ ce n’è e sempre ci sarà) così che all’uscita o pochi mesi prima, ci sia ancora il mistero e la voglia di scoprire tutto, a differenza di titoli che il giorno dell’uscita hanno già mostrato per mezzo di annunci, video e screen circa il 70% di quello che sarà il gioco.
    Tanto che l’annuncio di non fare una beta è stato accolto positivamente dai fan.

    Infine, a livello di trama, un eventuale Halo 4 non avrebbe nulla da giustificare per andare avanti, sia per il fatto che non essendo un episodio incastrato tra due fasi temporali già narrate ha più libertà d’azione, sia perchè l’impostazione stessa della saga permette di raccontare storie in quantitativo enorme, senza per questo stancare, anzi! nel momento in cui è stato annunciato il gioco, le community ormai ferme a discutere del passato e del multiplayer, hanno ritrovato il gusto della speculazione, il desiderio di arrivare a capire prima dell’annuncio pubblico la possibile piega degli eventi in una trama, che a promesse mantenute, si prospetta più interessante di quella degli ultimi due lavori Bungie messi insieme.
    Se escludessimo gli spin-off quali ODST, Reach e Halo Wars, otterremmo una saga con uscite a distanza di 3 anni tra i primi tre episodi, e 5 addirittura tra il terzo e il quarto, cosa che non può che giocare a favore della qualità e dell’innovazione.

    • PaoloSirio

      Sono d’accordo con te, e mi sembra che tu lo sia con me, visto che fondamentalmente hai ribadito i concetti che ho espresso nell’articolo quassù.

      Nel “cantuccio dei sogni irrealizzabili” l’avevo messo, è vero, Halo 4, perché prima del recente blowout di informazioni non mi era minimamente entrato nella testa. Come dire, era rimasto un progetto, un sogno, un trailer mostrato lì per caso e buonanotte. Ora ci siamo :D

      • http://www.facebook.com/profile.php?id=100002141696542 Davide Ambrosiani

         Ok, allora ho letto e non capito e ho ri-esposto le stesse cosse.
        Comunque, sì, su quello posso darti ragione proprio per il discorso fatto prima, in questi anni in cui un annuncio tira l’altro, 9 mesi di silenzio su un progetto come Halo 4 se non arrivano a preoccupare possono di certo impolverarne il ricordo nella memoria di chi magari non colloca la serie fra le sue most wanted.