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SoulCalibur V, tra vecchio e nuovo

di • 4 febbraio 2012 • RecensioneCommenti (5)2293

Se il picchiaduro rappresenta – in qualche modo – l’essenza del gioco multiplayer, l’arma bianca è considerata come la più nobile arte del combattimento. Non c’è da sorprendersi, quindi, se quella di SoulCalibur sia diventata negli anni una serie molto amata e seguita, dai fanatici del genere e non solo. Un franchise che ha saputo brillare di luce propria anche all’ombra del fratellone Tekken. E che oggi ritorna con un quinto episodio (il sesto, se consideriamo Soul Edge ed escludiamo i due spin-off portatili) a cui sono stati affidati l’onore e l’onere di rinnovare la serie.

Soul Calibur V non è il miglior SoulCalibur di sempre, questo è certo. Ma è molto interessante la rivisitazione proposta per il sistema di combattimento, più dinamico e veloce rispetto a quello dell’episodio precedente. Una scelta felice che si contrappone, però, a una più discutibile, ovvero l’esclusione di alcuni combattenti storici dalla rosa (come Rock, Talim e Yun-Seong, per dirne alcuni), sostituiti da personaggi diversi nelle fattezze, più giovani, ma del tutto simili nel fighting-style. Un sacrificio giustificato (solo) dalla trama, la cui narrazione trova il suo incipit ben 17 anni dopo gli eventi raccontati nel precedente capitolo. Ma bisogna essere onesti: la Modalità Storia – che vede protagonisti Patroklos e Pyrrha, figli di Sophitia – è del tutto trascurabile: la fabula non brilla per originalità (è ridicola, diciamolo pure), i personaggi sono piatti e i combattimenti proposti assumono spesso – paradossalmente – il ruolo di filler che spetterebbe de jure a filmati e illustrazioni (dallo stile, peraltro, molto apprezzabile). E Pyrrha è odiosa come qualunque personaggio di un picchiaduro che si scusi ogni volta che colpisce l’avversario… I’m sorry!

Fortunatamente, ritroviamo l’editor dei personaggi introdotto in SoulCalibur IV, a cui peraltro è collegata un’apposita modalità, Combattimenti Veloci, dove il giocatore si ritrova ad affrontare combattenti generati automaticamente dal gioco e dotati quindi di aspetto e abilità sempre diversi.

Ezio Audittttore da FFirrrrenze!

Ma torniamo al cuore di SoulCalibur, i combattimenti, come sempre all’insegna di spade e lame di ogni genere. Tanto che Ezio Auditore, tra i personaggi bonus del gioco – direttamente da Assassin’s Creed (Ubisoft) – non fatica a trovarsi a suo agio, dotato della sua inconfondibile lama celata (e di una pistola che, a dire il vero, fa storcere il naso; almeno quanto il suo doppiaggio in finto-italiano). Il gameplay di SoulCalibur V va quindi ad ergersi sulle fondamenta della serie – tempismo e riflessi -, ma ci sono alcune novità da segnalare, specie sul fronte difensivo: il Quick Step (non è un ballo, ma una schivata attivabile con un doppio tocco sulla leva direzionale), la Just Guard (eseguibile con una parata in extremis) e una rivisitazione del Guard Impact (ora più facile da attivare rispetto al passato). Mentre su quello offensivo, addio alle Critical Finish e bentornato al Critical Edge. Gli appassionati capiranno.

A parte queste piccole/grandi novità che rendono il gameplay più fresco, SoulCalibur V non offre grandi innovazioni sotto il profilo ludico. Mi riferisco in particolare alle modalità di gioco, dove – a fronte di una già citata (e scadente) Modalità Storia e delle classiche attività che ci si può aspettare di trovare in un picchiaduro – spicca quella online, in cui Namco propone il Global Colosseo: 50 giocatori, un’unica arena e incontri casuali one-on-one. Siamo comunque di fronte a un titolo che avrebbe potuto fare di più su diversi fronti, ma che conserva intatto il fascino delle sue atmosfere tra il fantasy e il medievale (notevole, a proposito, il passo in avanti nella qualità grafica, specie nelle ambientazioni). Proprio quelle caratteristiche che distinguono la serie dalla concorrenza; una serie che con SoulCalibur V tenta la strada del reboot, riuscendoci solo in parte.


Sviluppato da Project Soul e pubblicato da Namco, SoulCalibur V è disponibile dal 3 febbraio 2012 su Xbox 360 e PlayStation 3.

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  • Enrico Santi

    Ottima Opinione!!
    Ma non ho capito se l’editor ha subito una trasformazione radicale oppure è rimasto invariato..

    • http://www.geekjournalist.it Sergio Giannone

      Grazie Enrico. Riguardo all’editor, no, non è stato trasformato in modo radicale, ma ci sono delle opzioni in più che lo rendono ancor più completo (ad esempio puoi addirittura creare delle texture per i costumi!)

      • Enrico Santi

        Grazie per la risposta.
        Ti faccio un altra domandasi potrà “creare” una sorta di stile di combattimento proprio, oppure si potranno utilizzare solo le mosse degli altri personaggi come avviene nel IV?

        • http://www.geekjournalist.it Sergio Giannone

          È rimasto come il IV, a meno che non mi sia perso qualcosa. E nella modalità “Combattimenti Veloci” puoi sbloccare lo stile di Devil Jin (da usare sul tuo personaggio)…

  • http://twitter.com/Gioxx Giovanni

    Mi aspettavo una secca stroncatura ma sono felice di leggere che la strada in realtà è quella giusta, lo avevo provato alla fiera del gioco a Milano e non mi aveva convinto del tutto, nonostante io adori il genere e mi siano più o meno piaciuti tutti i capitoli precedenti del titolo :-)