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Resident Evil 6, che fine ha fatto il survival-horror? (Trailer e data di uscita)

di • 20 gennaio 2012 • NewsCommenti (3)2253

Per rendersi conto di come la serie Resident Evil sia mutata, è il caso di dirlo, negli anni, basta leggere l’articolo che Paolo ha scritto qualche tempo fa per la nostra rubrica Videogames, Inc. Un articolo in cui si metteva in evidenza, sotto una chiave positiva se vogliamo, la capacità di Capcom di adattarsi all’evoluzione del mercato per non incappare, a suo dire, in un processo di auto-distruzione. Insomma, la formula originale della serie, secondo i giapponesi, avrebbe finito, prima o poi, per annoiare i fan. Contenti loro…

Il primo artwork ufficiale di Resident Evil 6

Dopo un Resident Evil 4 rivoluzionario, che ha senza dubbio dato ragione all’azienda nipponica, un quinto episodio molto poco horror e tanto action (ma fatto male) ha gettato la serie in un vortice di scetticismo e delusione che tuttavia non ha trovato riscontro al botteghino, dove il quinto episodio ha fatto registrare numeri stratosferici (circa 5 milioni di copie worldwide).

Oggi, dopo mesi, settimane e poi giorni di rumor e teasing, abbiamo l’annuncio ufficiale di Resident Evil 6, con tanto di trailer (in fondo all’articolo) e data di uscita, fissata al 20 novembre 2012. Sarà il terzo Resident Evil dell’anno, dopo Operation Raccoon City (previsto in uscita a marzo) e Resident Evil: Revelations per Nintendo 3DS (in uscita a febbraio). Niente di strano, in realtà: l’anno fiscale Capcom si concluderà a fine marzo: assume così un significato più chiaro l’uscita novembrina del sesto capitolo.

Ma non è questo il punto. Abbiamo visto il trailer, ovviamente, come avrete senz’altro fatto anche voi. Un trailer dal quale si evincono diverse informazioni sul gioco e che è stato indubbiamente causa di sensazioni più o meno positive in chi vi scrive. Positivo è, certo, il setting: per la prima volta, l’infezione della Umbrella Corp. si estende a tutto il globo. Molto belle le ambientazioni, così come interessanti sono gli sviluppi legati a quello che sembra essere l’evento portante della trama: il presidente degli Stati Uniti è infetto e Leon (sì, proprio lui) si troverà, probabilmente, a dover decidere della sua vita. O della sua morte.

Positiva, indubbiamente, anche la presenza di un altro dei personaggi storici della serie, quel Chris Redfield che era stato protagonista in Resident Evil 5. Ebbene, questa compresenza non è casuale e, ahinoi, potrebbe insinuarsi proprio lì il problema più grande di Resident Evil 6: a giudicare dal trailer, Leon sarebbe alle prese con delle fasi vicine (più o meno) all’idea che abbiamo di survival-horror, anche se quel calcio volante farebbe pensare a un forte retrogusto action; Chris, dal canto suo, sarà senza dubbio coinvolto in qualcosa di molto simile a un Gears of War con gli zombi, con tanto di sistema di copertura alla Marcus Fenix.

Insomma, quel Gears of War che nasceva sulle basi del gameplay di Resident Evil 4 finisce, a distanza di qualche anno, per influenzare il nuovo capitolo della serie Capcom. Curioso. E allora la domanda sorge spontanea: che fine ha fatto il survival-horror? L’impressione è che il ritorno alle origini, tanto declamato da Capcom nei mesi scorsi, sia poco deciso, ma soprattutto parziale. Una scelta che potrebbe avere senso in un’ottica di mercato (tanto che è già stata brandizzata: il produttore esecutivo, Hiroyuki Kobayashi, lo chiama dramatic horror), dove è importante accontentare un po’ tutti, ma che potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio. Questo è, inutile negarlo, il rischio.

E poi, diciamolo: il vocione storico che dice “Reeesident… Evil… Six” alla fine del trailer, e che personalmente lego alle (vere) origini del franchise, sembra quantomai fuori luogo.

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  • Raul

    Resident Evil è morto con Code Veronica, ormai usano lo stesso nome solo per popolarità ma il gioco non è un RE

    • http://www.geekjournalist.it Sergio Giannone

      Con tutte le critiche che gli si possano fare, per me anche RE4 è un Resident Evil a tutti gli effetti, sebbene abbia portato quei cambiamenti e quelle innovazioni che sono poi alla base del fallimento (non commerciale, come dicevo nell’articolo) di RE5, per il semplice fatto che le meccaniche di RE4 (innovative per l’epoca in cui è uscito) sono state riproposte pari pari nel quinto episodio, in un contesto molto diverso. La svolta action ci può anche stare, insomma, a patto che si mantenga anche il lato survival-horror. Questione di ritmi, più che di meccaniche di gameplay. La svolta sparatutto, però, no. Non la si può digerire.

      Se poi si considerano le parole del marketing di Capcom, di poche ore fa, la delusione non fa altro che trovare basi più solide: “La popolarità di Resident Evil è aumentata non appena la serie ha assunto un approccio maggiormente orientato all’azione. Resident Evil 5 è il gioco più venduto del franchise, quindi ha senso continuare a lavorare sull’azione”.

      Credo che queste parole si commentino da sole.

  • Filippo Tozzi

    Ormai nessuno vuole più rischiare, si segue il mercato e basta.
    E per questo motivo molti seguiti di giochi bellissimi ce li scorderemo perchè non hanno venduto..

    ..maledetti casual.