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PES 2012, un anno da panchinaro

di • 14 novembre 2011 • RecensioneCommenti (1)1719

Stavo per iniziare a scrivere questa opinione, prima di rendermi conto che non avevo alcuna idea di come introdurla. Così, a caccia di ispirazione, mi sono messo a girare per l’alma rete, trovando questo video. L’ho guardato e, istantaneamente, ho trovato la strada giusta: buttarla sulla responsabilità del recensore nei confronti di chi i giochi deve comprarli e non semplicemente prenderli dalla buca della posta e scartarli. Una responsabilità enorme, di cui sia io che Sergio siamo pienamente consapevoli, che si acuisce quando c’è da scegliere tra questo o quel titolo. Capito il nesso? Acquistando una copia di PES 2012, salvo budget imponenti e invidiati dal sottoscritto, il giocatore prende una decisione notevole, oserei dire fondamentale per la buona salute del suo fegato, a dispetto dell’altro. Forse l’avrete già presa, forse no, ma in ogni caso mi ritrovo qui a consigliarvi sulla migliore opzione su cui potreste o avreste potuto dirottarvi.

Belle le magliette di Lampard e Puyol, vero? Sappiate che la questione licenze, pur essendo migliorata da qualche anno a questa parte, è sempre (ahimè) aperta. Premier League!

Nel giudicare Fifa e la concorrenza in analisi, parto sempre dal presupposto che, se davvero impazzisci per il calcio, qualunque gioco si basi sul prendere la palle e metterla in rete incontrerà i tuoi gusti. Ragion per cui non concepisco le “games war”, chiamiamole così, che si scatenano intorno ai nostri. Sarò troppo tollerante ma, per quanto mi riguarda, a PES corrisponde una certa visione del calcio, alla simulazione di casa EA Sports un’altra. Ed è questo concetto che, fondamentalmente, deve sottostare all’acquisto: voglio la rigidità degli schemi e la lentezza dell’impostazione, o preferisco la velocità di un calcio vissuto come spettacolo (senza disdegnare il realismo mutuato vicendevolmente dai rivali)? Rispondetemi, e avrete con ogni probabilità già trovato la produzione che fa per voi.

Ma entriamo nel merito della questione. Lo avrete intuito dalle parole che ho speso finora: PES 2012 altalena tra una notevole serie di pregi e difetti – ferma restando la mia opinione sul predecessore. Innanzitutto, giusto perché conta più delle animazioni (al solito) scattose dei personaggi in campo, non ho ancora compreso le oscure meccaniche che si celano dietro al tiro: a volte è sufficiente toccare appena il tasto adibito per far schizzare la palla in tribuna, a volte non basta riempire la barra del caricamento per vedere una palla alta – che potrà farvi esultare con la complicità dei portieri. Un po’ il problema del franchise Electronic Arts, anche se, limature degli ultimi anni a parte, lì la prospettiva viene gestita decisamente meglio. Ancora: i valori dei calciatori sono pressoché tutti sballati. Com’è possibile che David Pizarro della Roma, un uomo peraltro di una certa età, e Thiago Motta dell’Inter raggiungano la cifra assurda di 87 – con derivata capacità alla conclusione degna del miglior Maradona – contro il solo 89 di Wesley Sneijder (giusto per citarne uno)? E perché Ivan Cordoba, che non mette piede in campo da anni, si è preso il suo bell’85, a dispetto dell’82 del giovane e quotato Andrea Ranocchia? Veri e propri rompicapi, questi, che spero vengano risolti da una patch a gennaio, sebbene sia già chiaro che il team guidato dallo storico Seabass abbia in tal senso peccato di presunzione. Per finire: era proprio necessario darsi da fare così tanto con effetti d’illuminazione e quant’altro, se il frame-rate del gioco (nelle cut-scene e durante l’ormai fastidiosa esecuzione dei calci piazzati) si stabilisce su livelli assolutamente inaccettabili? Un altro rompicapo. Ma su questo ho perso le speranze: la situazione è invariata da un bel pezzo, segno che a qualcuno, evviva, sta bene così.

Avevo però parlato di “altalena”, dunque è lecito aspettarsi, ora, un commento positivo sul lavoro della squadra Konami. Continuo a credere che il più grande colpo (dopo il big bang?) l’abbiano fatto i dirigenti del publisher nipponico accaparrandosi i diritti per la riproduzione della Champions League. La suggestiva licenza Uefa, combinata alla ricerca del dettaglio tipica degli sviluppatori in questione, consente al gioco di fare un vero e proprio salto di qualità: non a caso, oltre alla Master League che, vi confesso, ho trovato piuttosto noiosa, l’ex Coppa dei Campioni è la modalità che maggiormente ho utilizzato durante la mia prova su strada. Altro punto a favore dell’iterazione annuale di PES, infine, è il tuttora inspiegabile talento nel ricreare e offrire emozioni: nonostante le mancanze talvolta palesi, infatti, il titolo è in grado di intrattenere, stupire, magari far pure soffrire gli amanti dello sport, specie quelli che non si tirano mai indietro di fronte alle sfide; pur non godendo del prezioso sistema di difesa del nuovo Fifa 12, quelli di Pro Evolution Soccer rimangono avversari tosti, forse fin troppo capaci di approfittare del benché minimo errore e punire senza rimorsi. Se a questo aggiungete la difficoltà del segnare – sempre che non si tenti il casualissimo tiro da fuori area – la formula sembra ancora una volta vincente. O quasi.

PES 2012 è nel complesso un buon titolo, consigliato agli appassionatissimi di calcio – che dubito si lasceranno sfuggire anche il diretto concorrente – ma non il primo che suggerirei in caso di acquisto singolo. Se il vostro credo, poi, è “velocità di un calcio vissuto come spettacolo”, potete starne tranquillamente alla larga.


Sviluppato e pubblicato da Konami, PES 2012 è ora disponibile per tutte le piattaforme, e per Xbox 360, PS3 e PC dal 29 settembre.

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  • Enrico Santi

    E’ un pò di tempo che il calcio non mi attrae più, ha smesso di regalarmi emozioni. Infatti sono 2 anni che non compro videogiochi sul calcio, specialmente mi è sceso quando all’inizio del campionato i così amati calciatori hanno ben deciso di scioperare per una misera tassa in confronto al loro conto in banca, mentre io e altri lavoratori erano sotto il sole a staccare la frutta per soli 5 euro l’ora è una cosa riluttante! ma questa è un altra storia….
    Il gioco l ho provato a casa di un mio amico è mi ha convinto anche se è un gradino sotto a FIFA.