Xbox 360 – The Darkness II e Fable, parola agli sviluppatori

di • 19 marzo 2011 • NewsCommenti (0)421

Sabato pomeriggio per tutti. Anche per gli sviluppatori che, a riposo dalle consuete fatiche che da questo mestiere derivano, possono snocciolare le questioni di maggiore interesse ai microfoni della stampa videoludica.

Nella fattispecie parlo di Tom Galt (Digital Extremes) e Peter Molyneux (Lionhead), che hanno affrontato le questioni The Darkness II e Fable III con toni, ovviamente, diversi: il primo titolo è atteso nei negozi per quest’autunno, il secondo è disponibile da svariati mesi e ha fatto molto discutere.

Partiamo dalla seconda avventura di Jackie Estecado. Il nuovo team di sviluppo (The Darkness è sbarcato su console per mano di Starbreeze) ha lavorato notevolmente sulle animazioni dei personaggi, cosicché questi possano rispondere in modo realistico alle sollecitazioni dei giocatori. Un esempio? Il protagonista avrà a disposizione un numero notevole di esecuzioni, tramite le quali – con l’aiuto dei demoni che lo accompagneranno – finire gli avversari già colpiti: si parla, al momento, di tagliare in due un corpo, di fargli esplodere la testa o circondarlo con il braccio demoniaco e divorargli le interiora. Molte altre mosse compariranno nel gioco finale, e il loro utilizzo dipenderà dalla parte del corpo che vorremo attaccare.

Scelte dettate da una varietà che è mancata al capostipite, prodotto dalla storia avvincente ma dal gameplay migliorabile – si tratta di un FPS a cui manca una vena prettamente shooter (ricordo problemi per il puntamento instabile) e che potrebbe trovare nella caratteristica della Tenebra un’inaspettata colonna portante.

Di tutt’altro tenore le dichiarazioni dell’eclettico developer britannico. Fresco di BAFTA – il premio gli è stato assegnato per celebrare la sua annessione al gruppo dei Fellow dell’Accademia, Molyneux ha discusso del futuro di Fable e di quanto sia amareggiato dalle problematiche sollevate dagli utenti sull’ultimo episodio della saga.

"Biasimo me stesso, nessun altro, hanno fatto tutti un lavoro meraviglioso. Il problema è stato la pianificazione. Penso abbiamo preso Fable III e realizzato che non era abbastanza "al passo" con i migliori giochi moderni e che abbiamo bisogno di andare avanti.

Ma la cosa grandiosa di Fable è che non c’è niente come lui là fuori. Non c’è niente di sbagliato negli FPS, ma sono quel che sono. Il loro valore corrisponde a ciò che fanno esplodere. Il nostro è questo bellissimo, affascinante, drammatico mondo che contiene cose diverse di giorno in giorno.

Ho un’idea molto chiara su dove Fable andrà nel futuro. Provando ad essere diplomatico, penso che qualunque cosa faremo prossimamente con Fable, dovremmo semplicemente meravigliare la gente con la qualità. Se andiamo avanti, non faremo semplicemente un altro Fable, faremo qualcosa che reggerà il confronto con chiunque là fuori – il meglio del meglio – in termini di tecnologia, storia e narrazione."

Una promessa è una promessa, Peter! Quel che non è piaciuto alla gran parte dei giocatori, e pare che il boss di Lionhead l’abbia capito, sta tutto nel concept di questo terzo episodio: un altro Fable, nulla di rivoluzionario – oltre l’apparente cambiamento nel gioco del Re. E, fortunati, siamo stati abituati a rivoluzioni dallo studio europeo.

Speriamo di vederne in futuro e che, soprattutto, Fable non diventi un franchise da un titolo ogni due anni.

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